Il 6 settembre la protesta dei tabaccai europei

Il 6 settembre la protesta dei tabaccai europei

Nel mirino le misure "drastiche, demagogiche ed inutili" che la Commissione Europea si appresta a varare per la lotta al tabagismo. Riusso (Fit): "effetti devastanti sulla rete di vendita legale".

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31 agosto 2012

Giovedì 6 settembre prossimo i tabaccai europei - quelli italiani aderenti alla Federazione Italiana Tabaccai in prima fila - manifesteranno la loro totale contrarietà alle misure "drastiche, demagogiche ed inutili" che la Commissione Europea si appresta a varare per la lotta al tabagismo. Lo faranno occultando alla vendita i pacchetti di sigarette e informando i clienti sulle conseguenze che la decisione di Bruxelles potrebbe avere sulle loro scelte.La Direzione Generale Salute della Commissione Europea, infatti, intende elaborare una proposta legislativa per modificare la Direttiva sui Prodotti del Tabacco del 2001 introducendo: il divieto di esposizione dei prodotti da fumo; il pacchetto generico, senza marchio e logo; l'introduzione di immagini shock sulla confezione; il divieto di utilizzo degli ingredienti nei prodotti con conseguente omogeneità di gusto per tutte le sigarette. "La demagogia di queste misure è evidente mentre è tutta da dimostrare la loro efficacia" dice Giovanni Risso, presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, nonché della CEDT (Confédération Européenne des Détaillants en Tabac). "Certo è invece - continua Risso - che gli effetti di queste misure sconsiderate saranno devastanti sulla rete di vendita legale e controllata, a chiaro vantaggio del mercato illegale, del contrabbando e della contraffazione.
Ecco perché, insieme ai colleghi tabaccai di tutta Europa, diremo NO al divieto di esposizione. NO ai pacchetti generici e con immagini shock, NO alle sigarette uniforme per gusto e sapore.
Noi tabaccai abbiamo sempre dato il nostro sostegno alle campagne informative per la prevenzione del fumo e continueremo a darlo. Siamo una categoria consapevole della propria responsabilità sociale e del nostro ruolo di concessionari dello Stato, chiamati a rispettare la legge". "Proprio per questo - conclude Risso - la protesta del prossimo 6 settembre contro Bruxelles non ha nulla a
che vedere con l'iter del Decreto Balduzzi, in questi giorni in discussione. In quest'ultimo caso, anzi, se si dovesse portare a 18 anni il divieto di vendita ai minori, noi tabaccai agiremo, come sempre, secondo normativa. Del resto sono proprio le nostre responsabilità ad essere la base della nostra esclusiva".

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