Il commento dei sindacati

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30 novembre 2015

 

Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha sottolineato che "con l'accordo è stata definita la struttura di rappresentanza in questo settore ndl mondo del lavoro. Ora c'è da pedalare per l'effettiva applicazione: a noi l'impegno nella elezione dei rappresentanti e alle aziende quello per la comunicazione del numero degli degli iscritti. Rappresentanza del terziario è la prima con cui proviamo a definire le regole di un accordo". Si è trattato di "uno sforzo di riconoscimento reciproco: il lavoro è stato a tratti difficile ma si è concluso con grande positività. E' quindi giusto  festeggiare la continuazione di un lavoro di strutturazione e certificazione della rappresentanza". Dal segretario generale della Cgil, infine, una "stoccata" al Governo: "sappiamo che stiamo andando controcorrente rispetto a quanto si vorrebbe, ma negare forme di rappresentanza dà solo spazio all'autorefenzialità e quando si nega la rappresentanza non c'è partecipazione democratica. Condividere le regole significa la possibilità di trovare soluzioni e di renderle efficaci. Le parti sociali sanno fare, la loro capacità è comunque superiore ad eventuali interventi dall'alto". Secondo il segretario organizzativo confederale della Cisl, Giovanna Ventura, l'accordo "ha un'importanza molto alta, è l'ennesima risposta delle parti sociali al governo rispetto all'intenzione di definire una legge sulla rappresentanza". "E' davvero difficile misurare la rappresentanza – ha continuato la Ventura - una legge non potrebbe mai raccogliere tutte le specificità del mercato del lavoro e questo accordo lo conferma".  "Affermiamo la capacità delle parti sociali di stabilire regole che possano funzionare e allo stesso tempo definire il riconoscimento reciproco. In più, l'accordo è importante anche per rilanciare le relazioni con il sistema industriale affermando la capacità delle parti di sottoscrivere contratti e definirne le regole senza bisogno di interventi legislativi", ha concluso segretario organizzativo confederale della Cisl. "L'accordo definisce non solo i criteri della rappresentanza ma anche la validità del contratto nazionale e la ricerca nella contrattazione di secondo livello di poter premiare la produttività". Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, per il quale "non serve demonizzare il contratto nazionale, il governo fa bene se investe su cultura e sicurezza nazionale e fa altrettanto bene se non interviene sulle parti sociali che sono capaci di mettere in sicurezza il mondo del lavoro". Infine, per Barbagallo, "l'intesa rafforza la nostra impostazione: in momenti di crisi occorre la massima coesione con le parti sociali e i corpi intermedi".

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