Il commento di Federauto

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4 marzo 2014

 

"Ma non chiamatela ripresa. Sarebbe quanto mai inopportuno". Il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, commenta cosi' il dato sulle immatricolazioni di auto a febbraio. "Il dato di febbraio e' influenzato dal confronto con il pessimo risultato dello scorso anno che, lo voglio ricordare, con 108.963 pezzi aveva fatto segnare un -17% rispetto al febbraio 2012 -continua Pavan Bernacchi-. Ma voglio spiegarmi ancora meglio''. ''Ammesso e non concesso che il 2014 possa esprimere un incremento annuo attorno all'8%, chiuderemmo con 1.400.000 immatricolazioni -continua Pavan Bernacchi-.E dalle 1.300.000 immatricolazioni del 2013, al 1.400.000 ipotizzabili per il 2014 -tra l'altro risultato gia' conseguito nel 2012- non cambierebbe nulla. Sono numeri di totale depressione, asfittici, che ci relegano ad una posizione che non ci appartiene.L'Italia, se mutassero le condizioni, potrebbe tornare a 2.000.000 di pezzi''. ''Su questi livelli lo Stato introiterebbe oltre 3 miliardi aggiuntivi tra Iva e tasse varie, sostenendo nel contempo le aziende che operano nella filiera, senza delocalizzare, e le centinaia di migliaia di lavoratori, di cui una buona parte interessati dagli ammortizzatori sociali, che rappresentano sempre piu' spesso l'anticamera della disoccupazione -continua Pavan Bernacchi-. Noi proponiamo un piano articolato, un concetto win-win dove tutti uscirebbero vincenti: famiglie, partite Iva, Stato e lavoratori. Ma ci vuole un forte segnale di discontinuita' rispetto agli ultimi tre governi caratterizzati dall'emanazione di tasse, tasse e ancora tasse, soprattutto su tutto quello che ruota attorno agli immobili e agli autoveicoli".
 

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