Def trasmesso a Bruxelles, Ue verso l'ok alla strategia italiana

Def trasmesso a Bruxelles, Ue verso l'ok alla strategia italiana

Il Documento di Economia e Finanza è stato inviato alla Commissione europea entro il termine del 30 aprile. Intanto Bruxelles dovrebbe dare martedì prossimo il via libera alla richiesta di sfruttare la clausola della flessibilità sulle riforme. Rete Imprese Italia: "elementi di discontinuità ma serve più spinta alla crescita".

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27 aprile 2015

Il Ministero dell' Economia e delle Finanze ha trasmesso alla Commissione europea il Documento di Economia e  Finanza (DEF) 2015. Il Documento, approvato da entrambi i rami del  Parlamento il 23 aprile scorso, è stato inviato nella sua interezza:  programma di stabilità; analisi e tendenze della finanza pubblica;  piano nazionale di riforma; allegati. Lo ha reso noto il Mef. Il termine per la trasmissione agli uffici della Commissione europea  dei documenti programmatici da parte degli Stati membri è fissato dai  regolamenti Ue nel 30 aprile di ogni anno. Martedì prossimo, intanto, arriveranno le nuove previsioni macroeconomiche della Commissione europea, che costituiscono il corollario delle  valutazioni più approfondite del Documento di economia e  finanza e del piano nazionale di riforma in arrivo nella seconda metà di maggio. Non ci sono indicazioni  ufficiali, ma per quanto riguarda la strategia economica e finanziaria dell'Italia l'orientamento della Commissione appare essere positivo, secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore  Radiocor. Pur con alcune incertezze, che riguardano la realizzazione delle riforme economiche nel rispetto del  calendario governativo e dei tagli di spesa (10 miliardi nel  2016 dopo quelli di difficile realizzazione del 2015), il rilancio delle privatizzazioni (entro il 2018 per 1,7% del Pil, pari a circa 27 miliardi), Bruxelles darebbe il via libera alla richiesta di sfruttare la clausola della flessibilitaàsulle riforme.

 
Rete Imprese Italia: "elementi discontinuità ma serve più spinta alla crescita"
"Nell'apprezzare gli elementi di discontinuità che caratterizzano il Def 2015, rileviamo la necessità di un più forte orientamento alla crescita e alla creazione di un clima economico positivo". Lo hanno detto i rappresentanti di Rete Imprese Italia in audizione sul Def nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. "Clima - hanno aggiunto - che potrà essere sostenuto dai due importantissimi eventi, Expo 2015 e il Giubileo straordinario, che il nostro Paese affronterà nei prossimi mesi e che dovranno potersi tradurre in opportunità di sviluppo per il sistema Paese, per le imprese e, in particolare, per le attività economiche che attorno ad essi graviteranno". Rete Imprese Italia ha inotre rilevato che "il governo propone una stima di crescita particolarmente prudente del Pil in Italia relativamente più bassa delle altre maggiori economie avanzate. Sul punto è bene evidenziare che l' eccesso di prudenza potrebbe avere un costo in quanto le eventuali maggiori risorse disponibili emergenti dalla migliore dinamica congiunturale, piuttosto che essere scoperte alla fine dell' anno, dovrebbero essere subito investite per la riduzione moderata, ma generalizzata, del carico fiscale, proprio al fine di irrobustire gli attuali deboli profili di ripresa, per ora quasi esclusivamente riferibili a impulsi esterni". "Nutriamo forti preoccupazioni in merito alla ripresa degli investimenti e alla crescita della domanda interna. Tali fattori continuano a rappresentare il vero ' tallone d' Achille' del Paese", ha aggiunto il soggetto unitario di rappresentanza delle pmi e dell'impresa diffusa, secondo il quale è anche "necessario ripristinare la piena funzionalità del mercato del credito. Ciò, anche realizzando interventi sui crediti deteriorati, che costituiscono un rilevante vincolo all' attività di finanziamento bancario all' economia reale, e riorientando l' azione del Fondo di garanzia per le Pmi in modo coerente con la sua missione originaria di favorire l' accesso al credito delle imprese".

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