Il mercato illegale non conosce crisi

Il mercato illegale non conosce crisi

Indagine Confcommercio-Format sul "sentiment" di imprese e consumatori verso l'illegalità, la contraffazione e l'abusivismo. Comprare illegale, nonostante i rischi per la salute e la sicurezza, sta diventando normalità ed è ritenuto utile per chi è in difficoltà economica. Concorrenza sleale l'effetto più dannoso per le imprese.

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21 novembre 2014

 

In vista della Giornata di mobilitazione nazionale "Legalità, mi piace" che si terrà il 26 novembre prossimo, Confcommercio, in collaborazione con Format Ricerche, ha effettuato un'indagine andando a verificare il "sentiment" di imprese e consumatori su illegalità, contraffazione e abusivismo. Il 27% dei consumatori ha acquistato almeno una volta nel 2014 un prodotto o un servizio illegale (+1,4% rispetto al 2013); in particolare aumenta l'acquisto di alimentari (+9,9% nel 2014) e di farmaceutici contraffatti (+6,1% nel 2014), a testimonianza di quanto la crisi stia incidendo sui bilanci delle famiglie; per tre consumatori su quattro l'acquisto dei prodotti illegali o l'utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale ed è utile per chi è in difficoltà economica; due imprese su tre si ritengono danneggiate dall'azione dell'illegalità (+4% rispetto al 2013); per oltre l'80% delle imprese la crisi economica sta avvantaggiando il mercato dei prodotti illegali e l'esercizio abusivo delle professioni; tra gli effetti più dannosi prodotti dalle diverse forme di illegalità le imprese del commercio, del turismo e dei servizi indicano principalmente la concorrenza sleale (60,8%).

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