I primi bilanci dal territorio

I primi bilanci dal territorio

DateFormat

8 gennaio 2014

PADOVA -  Un sabato e una domenica sottotono, se non altro rispetto alle aspettative, ma un lunedì decisamente da incorniciare. Si chiude con questa impressione generale il primo week end "lungo" dei saldi invernali 2014. "Dopo un avvio segnato dalla pioggia – commenta Franco Pasqualetti, vicepresidente dell'Ascom e presidente di Federmoda Confcommercio Padova – che ha oggettivamente favorito i centri commerciali, il giorno dell'Epifania ha registrato un grande afflusso nei centri storici riequilibrando la situazione e dimostrando che, tutto sommato, i consumatori riconoscono al commercio tradizionale di essere il depositario di una qualità e di una varietà difficilmente riscontrabile nei megastore". Un'impressione, quella testimoniata dal vicepresidente Pasqualetti, che all'Ascom hanno tradotto anche un'indagine istantanea condotta dall'ufficio studi e che consegna agli amanti della statistica qualche dato interessante. Innanzitutto lo scontrino medio del primo giorno, quello di sabato. Rispetto ad un anno fa risulta in calo: 65 euro contro i 73 del 2013. "Si tratta di scontrino medio per unico negozio - spiegano i tecnici dell'ufficio studi dell'Ascom - per cui questo non significa che il soggetto abbia speso solo quello e spenderà solo quello da qui alla fine dei saldi".
Può sembrare un dato da leggere in negativo, ma se consideriamo la giornata di sabato, il gap è trascurabile. Emergono invece, pur in un contesto di grave difficoltà, due dati che all'Ascom sottolineano con soddisfazione. "Si tratta - commentano all'ufficio studi - della risposta che i nostri intervistati hanno dato alla domanda sull'afflusso della clientela. Ebbene, chi dichiara di aver visto maggiori presenze nel negozio sale dal 13 per cento di un anno fa al 23 per cento di quest'anno. Se poi la domanda si fa più esplicita, ovvero sonda quanto i clienti tendono ad acquistare, si scopre che la risposta "acquistano meno sia per importo che per qualità" scende, rispetto ad un anno fa, dal 55 al 45,5%. Ovviamente sono valutazioni che appartengono pur sempre ad una sfera che potremmo definire di "difficoltà", ma non vi è dubbio che c'è un piccolo ma significativo spostamento verso un clima di maggior fiducia". Infine, uno sguardo a cosa la gente abbia comprato nei negozi oggetto dell'indagine (composti per il 64% da abbigliamento donna, 27% unisex, 4,5% abbigliamento uomo e analoga percentuale appannaggio di esercizi non meglio classificabili) nella sola giornata di sabato. I consumatori hanno privilegiato, nell'ordine, intimo e pigiami, maglieria, jeans donna, giubbotti e giacconi, capi spalla donna, pantaloni e giacche.

AREZZO - I saldi invernali 2014 in provincia di Arezzo si sono aperti con una spinta molto forte, in qualche caso addirittura superiore a quella degli altri anni. Lo conferma il direttore della Confcommercio Franco Marinoni: "merito dei media, che hanno dato grande risalto all'inizio delle vendite di fine stagione, ma merito anche della coincidenza fra la data di apertura dei saldi, il 4 gennaio, e il week end lungo della Befana, che ha concesso a molte persone l'opportunità di guardarsi intorno e fare shopping con calma". Gli acquisti sono andati molto bene sabato e domenica, appena un lieve calo si è registrato nei centri della provincia il giorno dell'Epifania, quando molti hanno preferito concentrarsi sulla festa in famiglia Sempre alta invece l'affluenza di clienti nel capoluogo, dove la Fiera Antiquaria del 4 e 5 gennaio ha attirato più turisti, molti dei quali rimasti anche per la Befana.  "Le prime tre settimane saranno quelle decisive poi la spinta dei saldi è destinata ad affievolirsi come ogni anno – dice Marinoni - a meno che non arrivi un'ondata di grande freddo a risollevare ancora le vendite dei capi invernali". Secondo l'indagine della Confcommercio aretina, i prodotti più acquistati a saldo in questi primi giorni sono stati, nell'ordine: giubbotteria, maglieria, calzature e borse. "I clienti sono sempre più preparati, anche grazie ad internet; entrano in negozio con le idee molto chiare sui capi da cercare- nota il direttore Marinoni -  A fianco di questi clienti, che affrontano i saldi in maniera scientifica, ci sono poi altri tipi di clienti, che cedono ad acquisti di impulso ma di entità molto contenuta. E questo spiega le file di fronte ai negozi di intimo low cost". Secondo alcuni operatori della provincia, la prima impressione è che gli aretini abbiano limato più il budget per i regali di Natale che per gli acquisti a saldo. "Il rinnovo del guardaroba, soprattutto per le famiglie con bimbi piccoli, è quasi obbligatorio quindi dovendo scegliere qualcuno ha preferito lasciare un po' di soldi da parte per i saldi.".  350 euro l'importo che ogni famiglia aretina destinerà ai saldi secondo le stime previsionali della Confcommercio: "un po' meglio della media nazionale, ma pur sempre in calo di oltre il dieci per cento rispetto a tre anni fa. Non poteva essere altrimenti, in un quadro di consumi interni al palo. Anche chi non ha subito i colpi della crisi sta fermo: a frenare l'entusiasmo restano sempre l'incertezza sul futuro e la pressione fiscale, che ancora per il 2014 non è affatto chiara".

VICENZA  - "Gli incassi rimangono lontani dagli anni "pre-crisi", ma un piccolo segnale di maggior fiducia questi saldi ce lo danno: ai vicentini è tornata la voglia di entrare nei negozi per fare acquisti, anche se il budget resta, purtroppo, limitato". Matteo Garzaro, presidente provinciale di Federmoda-Confcommercio, lascia trasparire un po' di ottimismo dopo il primo week-end di vendite di fine stagione.  Troppo presto, ovviamente, per tirare le somme dei saldi invernali 2014, che dureranno fino al 28 febbraio, ma il bilancio dei tre giorni iniziali fa ben sperare. Ma al di là dei dati, ciò che ha caratterizzato in positivo questa partenza delle svendite è stata la maggior affluenza dei vicentini nei negozi. "I clienti sono generalmente aumentati rispetto all'anno scorso, così come le vendite – conferma il presidente provinciale Federmoda-Confcommercio – ma paghiamo il gap di fatturato dovuto all'alta percentuale degli sconti proposti fin da subito". Una tattica che ha funzionato, riportando i consumatori nei negozi, ma che ha, ovviamente, il "rovescio della medaglia": "I margini ne  stanno risentendo – continua Garzaro – e non possiamo pensare che la scelta di scontare fin da subito i capi anche del 50%, a seguito di una congiuntura economica negativa, siano sostenibili sul lungo periodo. Bisogna tornare alla normalità, ma dalla contrazione dei consumi si esce solo se le famiglie avranno maggiori disponibilità di spesa. Speriamo che gli annunci di questi giorni su una svolta nella politica fiscale si trasformino in fatti concreti, altrimenti non vedo come potremmo parlare di ripresa del Paese".

UDINE -"Il tempo non aiuta, ma il primo giorni dei saldi in città dà segnali confortanti". E' positivo il primissimo bilancio di Giuseppe Pavan, presidente mandamentale di Confcommercio Udine. "C'era già un discreto movimento nei giorni scorsi, grazie a una scontistica molto favorevole per il consumatore. Questo sabato d'avvio ha confermato l'interesse della clientela all'acquisto di merce di prima scelta". La pioggia non ha aiutato, ribadisce Pavan. "Ma si è comunque vista molta gente nelle vie cittadine, decisa ad approfittare dell'occasione. Da parte degli imprenditori c'è l'assoluta garanzia della qualità dell'offerta e della professionalità del servizio".

FIRENZE - A poche ore dall'avvio dei saldi Confcommercio Firenze parla di ''partenza incoraggiante'', visto che rispetto a un anno fa ''la tendenza è di un aumento dei compratori pari al 5-10%''. Una crescita che, affermano dall'associazione, ''ci auguriamo venga confermata nei prossimi giorni''. Dalle prime indagini emerge che i fiorentini stanno andando nei negozi abituali alla ricerca soprattutto di capi di abbigliamento e di calzature. Seguono biancheria intima, accessori e articoli sportivi. ''I consumatori guardano sia al prodotto di marca che a quello non griffato'', notano da Confcommercio Firenze. I saldi, aggiungono dall'associazione, si confermano ''un'occasione favorevole di acquisto'', tanto che ''si stima che il 30% degli acquisti annuali venga concentrato proprio nel periodo degli sconti invernali''.

MILANO - Partenza dei saldi invernali all'insegna di un prudente ottimismo. FederModaMilano (Confcommercio Milano) rileva un leggerissimo incremento rispetto al primo giorno dei saldi 2013: +0,5%, nonostante la pioggia abbia giocato certamente un ruolo importante nello svolgimento della prima giornata. "Non ci sono motivi per modificare nel breve-medio periodo le nostre stime complessive che restano negative rispetto ai saldi invernali 2013. Il piccolo ottimismo di oggi è infatti tutto da consolidare e confermare nelle giornate successive e assieme alle segnalazioni positive non sono mancate, infatti, quelle con il segno meno. Ma ribadiamo che occorre guardare a questi saldi con fiducia perché l'assortimento è ampio e si possono fare buoni acquisti", spiega Renato Borghi, presidente di FederModaMilano. Buono il livello dello scontrino medio, 180 euro, e discreta la presenza di compratori stranieri: russi in particolare, ma anche cinesi, thailandesi e brasiliani. Positivo l'andamento dei negozi nei centri commerciali. 

MARCHE - "L'avvio dei saldi è stato buono ma questa spinta positiva deve trasformarsi in un traino se si vuole, come auspichiamo, una ripresa più decisa". Sono all'insegna di un cauto ottimismo, complice anche la festività dell'Epifania, le prime considerazioni sulle vendite di fine stagione, partite nelle Marche il 4 gennaio scorso, del direttore di Confcommercio Imprese per l'Italia Marche, Massimiliano Polacco. "Il comparto sta tenendo nonostante una congiuntura economica ancora negativa – continua Polacco – che sta frenando i consumi ma le previsioni stimate dai nostri centri studi ci fanno pensare a saldi sostanzialmente in linea con i valori dello scorso anno. Questo è un aspetto di positività, merito anche delle tante Imprese pronte a  puntare sulla qualità del prodotto e dell'offerta, che non può però farci dormire sonni tranquilli perché dobbiamo pensare ad un'economia di medio-lungo periodo e dunque, ragionando sui prossimi mesi, ecco il rischio di ulteriori ricadute. Alla luce di queste considerazioni è determinante un'azione parallela a livello nazionale e regionale per sostenere le Piccole Medie Imprese con alleggerimento della pressione fiscale, acceso al credito e incentivi di ogni tipo, in particolare sul costo del lavoro. Senza questa attenzione particolare alle Imprese del Commercio, del Turismo e dei Servizi tra qualche mese saremo a commentare altri dati e non la buona partenza delle vendite di fine stagione". 

PISA - Registra un deciso segno piu' l'avvio dei saldi invernali 2014 a Pisa. Secondo l'indagine di Confcommercio, nel primo weekend lungo dei saldi, ovvero dal 4 al 7 gennaio, l'andamento delle vendite ha registrato in media un incremento del +7%, ma non mancano negozi e attivita' commerciali che registrano incrementi decisamente superiori. L'indagine ha fatto emergere come lo scontrino medio in euro per cliente in questo inizio dei saldi abbia superato le 100 euro. Molto bene l'abbigliamento, soprattutto giacconi e piumini, i vestiti, sia uomo che donna e la maglieria. Positive anche le calzature e la valigeria. Dati positivi, sia per gli store di medie/grandi dimensioni, sia per i negozi tradizionali, in grado di fornire una maggiore personalizzazione e servizi aggiuntivi. A commentare l'indagine Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio di Pisa: ''Possiamo parlare di inizio sprint, avvantaggiati anche dalla coincidenza dell'inizio dei saldi con il weekend lungo della Befana. Risulta evidente che gli acquisti si stanno spostando temporalmente, tanto che gran parte delle famiglie aspetta proprio il momento dei saldi per rinnovare il guardaroba o trovare prodotti di qualita' a prezzi scontati. Comunque parliamo di un appuntamento ormai trasversale, in grado di coinvolgere non solo i clienti piu' tradizionali, ma anche la componente giovanile della popolazione''. Per Federica Grassini, presidente di Confcommercio Pisa, ''alla luce dell'andamento di questi primi giorni, i saldi dimostrano un impatto psicologico molto forte e attrattivo su clienti di ogni tipo. Intanto, il loro peso sul totale del fatturato delle aziende cresce in una percentuale non lontana dal 20%''. ''Considerato che, ad un certo punto la curva di interesse per i saldi scende vertiginosamente, possiamo dire che due mesi di saldi sono troppi. L'ideale sarebbe quello di una ridefinizione delle vendite promozionali e di uno spostamento dei saldi a fine gennaio. Ci sarebbe giusto un mese per le vendite stagionali, prima dell'inizio della primavera'', ha concluso Grassini.

PESCARA - Confcommercio ha effettuato un nuovo sondaggio fra alcuni operatori commerciali per conoscere l'andamento delle vendite di fine stagione a dieci giorni dal loro inizio. Dopo i segnali positivi nel primo weekend, si è purtroppo già tornati alla normalità. Nessun operatore ha registrato un incremento delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2013. Più nel dettaglio, dalle risposte delle attività è emerso che il 45% degli intervistati registra lo stesso andamento delle vendite rispetto a quelle dello scorso anno. Il 40% registra  un decremento di circa il 10%, mentre il restante 15% ha verificato addirittura un calo di oltre il 20%.In ogni caso, sono tutti concordi nell'affermare che l'effetto saldi è durato solo nel primo weekend, e che l'afflusso di clientela è tornato alla normalità; anzi, accade spesso che i clienti chiedano ulteriori sconti rispetto ai prezzi già scontati.

VENEZIA - la Confcommercio provinciale traccia un bilancio sulla base di 21 questionari raccolti in tutta la provincia tra Venezia e terraferma, il Portogruarese, il Miranese, la Riviera del Brenta e Chioggia. Per il 40% dei negozianti l'esito finora è stabile o positivo, con una media del +10% di vendite, mentre per il 60% dei negozianti l'esito è negativo, con una media del -15%, a causa soprattutto del maltempo di sabato e domenica mattina. Nella prima giornata di saldi le cose non sono andate granché bene per i negozi dei centri storici, mentre c'è stata una leggera ripresa per quanto riguarda domenica. Lo scontrino medio è stato di 97,60 euro, e i capi più venduti quelli di maglieria, pantaloni, piumini, giacconi, tute e calzature. "Nelle città d'arte i turisti russi e giapponesi hanno confermato la propensione all'acquisto del Made in Italy soprattutto di fascia alta, a cominciare dai negozi delle Mercerie a Venezia. La concorrenza dei centri commerciali aperti fino a tarda sera e degli outlet. Bisogna tornare alla normalità, ma dalla contrazione dei consumi si esce solo se le famiglie avranno maggiori disponibilità di spesa. Speriamo che gli annunci di questi giorni su una svolta nella politica fiscale si trasformino in fatti concreti, altrimenti non vedo come potremmo parlare di ripresa del Paese",  dichiara il presidente provinciale della Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giannino Gabriel.

PISTOIA - Non ha deluso il primo week-end dei saldi invernali, che hanno fatto registrare in tutta la provincia risultati positivi. Soddisfatti i commercianti del settore abbigliamento e calzature, per i quali in molti casi la partenza è andata assai meglio dello scorso anno. Significativo l'afflusso durante la prima giornata, che ha confermato anche la tenuta del settore calzature. Buona la partenza anche nella zona di Montecatini Terme, dove ancora una volta i numeri risultano nella maggior parte dei casi migliori rispetto a quelli dello scorso anno. Altrettanto positivi i dati provenienti da Pescia e dintorni, dove però l'avvio sembra essere stato più fiacco per una minoranza di operatori. Nei settori abbigliamento e calzature qualcuno ha registrato un 2-3% in più rispetto al 2013, mentre altri dichiarano invece il 10% in meno. Discreto l'afflusso di clientela anche in altri comuni della Valdinievole: qui qualcuno quantificherebbe addirittura il 10% in più rispetto alla partenza dei saldi dell'anno passato.

VENETO -iLl bilancio tracciato da Confcommercio Veneto sulla prima settimana di saldi rivela che è andata meglio di quanto temuto.  Il secondo weekend  ha retto bene in tutta la regione , anche se rispetto al 2013 c'è una leggera flessione. I saldi  potrebbero concludersi con qualche punto percentuale in più rispetto all'anno scorso, pur restando di segno negativo, ma leggermente sottotono rispetto alla media nazionale, che sta segnando un +3%. "In Veneto siamo un po' sotto rispetto al nazionale, ma ovunque – dichiara Giannino Gabriel, presidente regionale della Federazione Moda Italia - c'è tanta voglia di ripartire, speriamo che la discesa sia finita  I sondaggi fatti tra i commercianti delle provincie  del Veneto  si possono, al momento, leggere in positivo, soprattutto nelle città turistiche, dove le griffe hanno venduto bene, e la dove c'è stata  un'alta presenza di cittadini dell'Est Europeo, Russi, Asiatici (cinesi, coreani) e sudamericani. Bene anche i negozi di grande immagine con prodotti a basso prezzo, che hanno realizzato risultati fino al +10%. Ma non basta per dire che va tutto bene, sono andate meno bene infatti le vendite nelle periferie delle grandi città d'arte e nei piccoli comuni, con perdite anche del 20%". Secondo l'indagine di Confcommercio Veneto, i prodotti moda stanno uscendo dai negozi con il seguente ordine: borse, accessori donna, maglieria, jeans; felpe; giacconi (che, data la temperatura calda, hanno finora venduto meno). In questi giorni sono aumentate le presenze di consumatori nei centri storici, mentre negli Outlet non c'è più la ressa di auto registrata negli scorsi anni, a tal proposito sono molti a non condividere l'impiego della forza pubblica a gestire il traffico per conto del privato. Segnano infine aumenti notevoli le vendite attraverso internet.

EMILIA ROMAGNA - I risultati delle prime due settimane di saldi invernali, raccolti da Confcommercio Emilia Romagna attraverso un'indagine condotta dal Centro studi Iscom Group, confermano i segnali di ripresa già evidenziati a livelloì nazionale. L'indagine ha evidenziato, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un andamento delle vendite stabile per il 53% degli operatori, e in aumento per il 17%. Di questi ultimi, più della metà ha dichiarato incrementi nelle vendite fino al 20 per cento. "I saldi mostrano segnali di ripresa - commenta Pietro Fantini, direttore regionale di Confcommercio Emilia Romagna - anche se siamo ancora di fronte ad un contesto di contrazione dei consumi, in cui le famiglie hanno modificato i propri comportamenti di acquisto". L'indagine conferma l'attenzione al prezzo da parte della clientela (54%), la tendenza a comprare anche nei saldi lo stretto necessario (40%), la propensione a verificare il prezzo scontato (17%). Inoltre, segnale non trascurabile della modificazione dei consumi intervenuta negli ultimi anni, per il 17% degli intervistati la clientela è ormai orientata ad effettuare i propri acquisti quasi esclusivamente nei saldi. A conferma di questo orientamento, tra i prodotti più venduti per l'abbigliamento si segnalano maglioni, leggins, pantaloni e in generale capi da tutti i giorni. Bene anche le vendite di capispalla e piumini, i classici capi invernali per cui l'acquisto era stato rimandato, prima di Natale, complice il clima ancora mite. Anche la spesa nei saldi mostra un andamento nel complesso stabile (per il 48% degli intervistati). Sono il 13% (il 5% in piu' rispetto al 2013) gli operatori che hanno dichiarato un aumento. I consumatori sono propensi a spendere qualcosa in più rispetto al periodo natalizio: il 33% degli intervistati indica infatti in crescita la vendita di prodotti di fascia media e, per quanto riguarda il range di spesa, nel 65% dei casi sono in aumento le vendite al di sopra dei 50 euro. La spesa pro-capite si attesta a 93 euro circa per l'abbigliamento e a 85 euro per gli altri beni persona (calzature, articoli sportivi, accessori, pelletteria, eccetera).

UMBRIA - A  due settimane dall'avvio si conferma il trend mediamente positivo dell'andamento delle vendite registrato nel primo week end (i saldi sono iniziati il 4 gennaio). Pur con alcuni distinguo a seconda dei territori e delle categorie, secondo una ricognizione effettuata dal Settore Moda Confcommercio della provincia di Perugia,  le vendite continuano ad essere stabili  rispetto all'inizio. "Il fatto incoraggiante  – sottolinea il presidente del Settore Moda  provinciale Carlo Petrini - è che la gente ha ricominciato ad entrare nei negozi.  Gli scontrini magari sono di importo più basso, ma è cresciuto l'afflusso di clientela.  Anche se è troppo presto per tirare le somme,  quanto accaduto in queste prime due settimane ci fa  sperare nella tanto auspicata inversione di tendenza. Inversione che trova tra l'altro conferma nell'incremento ad inizio gennaio di 7 punti percentuali del sentiment, cioè della fiducia degli italiani, rispetto a quanto rilevato a dicembre 2013''.  Secondo l'indagine del Settore Moda Confcommercio  i prodotti più acquistati a saldo in questi primi giorni sono stati giubbotteria, maglieria, calzature e borse. Si registra un ritorno degli acquisti nei negozi tradizionali,  e le scelte sono sempre più orientate al prodotto di qualità a un prezzo più accessibile. "La clientela – continua Petrini -  è sempre più attenta e preparata,  e avendo un budget più limitato sceglie con grande attenzione ed oculatezza, e spesso entra in negozio con le idee molto chiare sui capi da acquistare".  

TORINO  - Al terzo giro di boa dei week end a shopping scontato, i saldi invernali 2014 confermano sostanzialmente per il settore dell'abbigliamento – pur se in modo disomogeneo e altalenante fra le varie tipologie di esercizi commerciali e soprattutto fra zone urbane centrali e periferiche – quei piccoli ma importanti segnali di recupero già emersi in occasione  degli acquisti natalizi, chiusi in Torino e provincia con un calo pari al 5% rispetto al -8% dell'anno precedente. Sempre segno "meno", dunque, ma sicuramente più contenuto e meno allarmante.  Le vendite sono in rialzo del 2% rispetto allo scorso anno, il che significa qualche "barlume di speranza", sottolinea Francesco Cena, presidente del Sindacato Abbigliamento dell'Ascom torinese. In crescita anche il valore dello scontrino medio passato nel torinese dai 105 euro del 2013 ai 115 attuali, con sconti sicuramente "generosi, in media già dal 30 al 50% e con la previsione di ulteriori ribassi verso fine mese, complice la necessità di fare cassa e spazio per il nuovo in arrivo". Molto ha inciso, a livello di shopping, anche il considerevole incremento sotto la Mole delle presenze turistiche nel periodo a cavallo fra festività natalizie, fine anno e inizi anno nuovo. "Oggi più che mai possiamo affermare – commenta in proposito la presidente dell'Ascom torinese, Maria Luisa Coppa - che il business dei saldi e dello shopping in generale è strettamente legato all'incremento delle presenze turistiche in tutte quelle città, come la nostra, ricche di attrattive sul piano culturale, storico, museale e capaci di un'offerta decisamente di prim'ordine anche rispetto al discorso dell'enogastronomia così come della qualità ricettiva e dell'accoglienza più in generale".

RAVENNA - L'Ufficio Studi di Confcommercio Ravenna ha effettuano un nuovo sondaggio tra gli operatori a tre settimane dalla partenza dei saldi invernali: i risultati confermano le aspettative dei commercianti ravennati, emerse nel monitoraggio realizzato, sempre da Confcommercio Ravenna, il 30 dicembre e il 2 gennaio.  Dai dati emerge per oltre l'88% degli operatori un andamento delle vendite stabile (la grande maggioranza) o in aumento. Coloro che registrano un calo in queste prime tre settimane si attestano sul 12%. Per il 62,5% dei commercianti intervistati, la spesa media si attesta tra i 60 e i 90 euro, in particolare per l'abbigliamento, calzature e accessori. Secondo gli operatori l'andamento della spesa dei consumatori, rispetto allo scorso anno è stabile: il cliente è sempre più attento al prezzo, compra lo stretto necessario con la preferenza ad acquistare nelle prime settimane. Da parte degli operatori, c'è la conferma che le percentuali di sconto applicate sono le stesse dello scorso anno e che, in percentuale, i saldi incidono sul fatturato totale annuo dell'attività dall'11 al 20%.

Negli ultimi tre anni l'incidenza dei saldi sul fatturato è costante e stabile.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca