Il punto di vista dei sindacati

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13 ottobre 2015

Cernobbio - La sessione conclusiva del Forum Conftrasporto è stata dedicata a "Il ruolo delle istituzioni e dei territori". Primo a prendere la parola Marco Peronaci, ambasciatore italiano presso il Coreper a Bruxelles, il quale ha sottolineato che "in Europa ci sono moltissimi dossier aperti che riguardano le infrastrutture: per l'Italia il tema è essere presenti al momento giusto quando le decisioni vengono formulate, contrariamente a quanto spesso è avvenuto fino ad oggi. Siamo infatti ancora deboli come sistema-Italia a intercettare i dossier legislativi al momento opportuno".

Per Andrea Camanzi, presidente dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti, "i problemi non risolvono in poco tempo, si tratta di impostare un percorso e tenere la barra dritta. La sfida che abbiamo davanti è una sfida di efficienza e riguarda la competitività del sistema italiano verso altri sistemi-Paese: occorre quindi dare una risposta forte su infrastrutture e tecnologie digitali". Quanto al sistema delle regole, "non può essere concepito come un oltraggio, serve semplificazione ma la si ottiene ragionando e costruendo tutti insieme".

Giulia Guida, segretario nazionale Filt-Cgil, ha evidenziato che "il modello italiano della logistica si è rivelato fallimentare e non all'altezza delle sfide che abbiamo davanti. In questi anni è stato generato un sistema estremamente parcelizzato, in cui la concorrenza è stata fatta solo sull'abbattimento del costo del lavoro. Bisogna ripartire dalla qualità del servizio mettendo insieme tutti i soggetti che operano all'interno del settore condividendo gli obiettivi e rimuovendo le distorsioni presenti all'interno del mercato".

Secondo Giovanni Luciano, segretario generale Fit-Cisl, "non si può dimenticare che in Europa e in Italia siamo in una fase di austherity e quindi per le infrastrutture sono disponibili molte meno risorse di quanto sarebbe necessario. In più da noi c'è un problema di competitività come sistema-Paese che ha varie facce: deficit di programmazione e progettazione, dissesto idrogeologico, mancata definizione delle priorità".

Claudio Tarlazzi, segretario nazionale Uiltrasporti-Uil, ha deplorato "la mancanza di politica dei trasporti negli ultimi venti anni in Italia, che non ha garantito affidabilità alle imprese che volevano investire nel nostro Paese. Ne sono risultate involuzione del sistema e riduzione dei profitti, che si sono poi scaricate sul lavoro. Per uscirne diciamo sì all'apertura del mercato ma con regole europee uniformi".

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