Il ruolo dell'operatore pubblico nel processo di disinflazione italiano

Il ruolo dell'operatore pubblico nel processo di disinflazione italiano

Questa situazione emerge abbastanza chiaramente se si considera che sulla base degli indici di prezzo gli aumenti più consistenti tra il '90 ed il '98 hanno interessato:

  • l'acqua potabile, il cui prezzo nella media è aumentato del 26% in più rispetto al tasso generale d'inflazione;
  • i trasporti urbani ed extraurbani dove gli incrementi dei prezzi sono stati rispettivamente di oltre il 30 ed il 20% superiori all'indice generale.

Meno espansive sono risultate le dinamiche dei prezzi nei trasporti ferroviari e nel settore postale, comparti in cui non si è assistito negli ultimi anni a modifiche sostanziali nella struttura dei costi, che continuano a risultare significativamente più elevati dei ricavi, con conseguenti ingenti disavanzi.
Analogamente, la qualità dei servizi erogati non sembra aver mostrato significativi miglioramenti denotando uno stato di inefficienza complessiva dei sistemi.
I prezzi dell'energia pur presentando, nel periodo 1990-1998, una evoluzione in linea o addirittura più bassa del tasso d'inflazione, continuano a risentire della complessità degli assetti del settore e degli elementi di rigidità che concorrono alla loro formazione.
Per quanto concerne l'erogazione di energia elettrica si segnala, come a fronte di una diminuzione del prezzo relativo nel periodo 1990-1998, il livello continui a risultare tra i più elevati nei paesi della UE.

LA LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATI

Solo laddove il processo di liberalizzazione è stato concretamente avviato, creando vere condizioni per la concorrenza, vi sono stati importanti benefici in termini di prezzi più contenuti e di miglioramento del servizio.
In questo senso casi sintomatici sono la liberalizzazione del trasporto aereo e la liberalizzazione, sia pure molto parziale della telefonia.
In altri settori, dove i mutamenti non hanno portato ad una vera apertura del mercato, ma si sono concentrati essenzialmente sulle regole di determinazione dei prezzi, quali gli affitti e le assicurazioni, i risultati sono stati meno soddisfacenti sia dal punto di vista del servizio, che dei prezzi.

CONCLUSIONI

La politica attuata fino ad oggi sembra esprimere una sottovalutazione del ruolo che assumono servizi pubblici efficienti a costo competitivo nella qualità della vita dei cittadini, nello sviluppo e nella competitività delle imprese e dei sistemi economici locali.

La politica tariffaria deve essere parte integrante della politica economica ed in questo senso è necessario:

  • un monitoraggio più attento sulle tariffe locali, creando organismi efficienti in grado di garantire un vero raccordo tra quanto avviene in questo senso a livello nazionale e sul territorio;
  • ampliare la concorrenza nei mercati, portando le aziende pubbliche ad agire come aziende private; tutto il sistema locale e nazionale deve confrontarsi con il superamento del monopolio, quindi di fatto bisogna cercare gestori che siano in grado di garantire servizi efficienti a costi competitivi;
  • aumentare la redditività delle imprese non solo con aumenti dei prezzi, ma tramite un incremento del mercato che si accompagni ad una riduzione dei costi di gestione e ad un miglioramento del servizio;
  • rendere più trasparente il rapporto tra erogatori dei servizi pubblici cittadini e imprese.

Molti di questi aspetti erano già stati individuati nel protocollo del luglio del '93 sulla politica dei redditi.

 

 

1990-1998

 

 

 

Acqua potabile

 

27,6

 

Trasporti urbani

 

33,2

 

Taxi

 

11,4

 

Trasporti extraurbani

 

20,5

 

Trasporti marittimi

 

13,7

 

Biglietto treno

 

-3,8

 

Biglietto aereo nazionale

 

-14,0

 

Energia elettrica

 

-20,4

 

Telefono

 

-15,6

 

Servizi postali

 

-9,8

 

Assicurazioni auto

 

45,4

 

Affitti

 

22,9

Banner grande colonna destra interna

ScriptAnalytics

Cerca