Il Senato non ascolta l'appello dei librai italiani

Il Senato non ascolta l'appello dei librai italiani

La VII commissione ha modificato in peggio il testo del ddl Levi. L'Ali rinnova l'invito ad approvare definitivamente il testo così come licenziato dalla Camera, per aiutare tutte le librerie indipendenti a non morire.

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19 novembre 2010

L'Ali, l'Associazione librai italiani aderente a Confcommercio-Imprese per l'Italia, "rileva con enorme rammarico e viva preoccupazione che l'appello di centinaia di librai indipendenti per l'immediata approvazione del ddl Levi da parte della VII commissione del Senato della Repubblica, già licenziato all'unanimità in sede legislativa presso la commissione cultura della Camera dei Deputati il 14 luglio 2010, non ha ricevuto alcuna attenzione."
"Il 17 novembre - sottolinea il presidente Paolo Pisanti - è stato approvato un testo che riteniamo peggiorativo rispetto a quello licenziato dalla Camera poiché istituisce per decreto ministeriale delle vere e proprie svendite in due periodi fissi dell'anno della durata di 60 giorni ciascuno. Tale testo crea dunque le premesse per l'avvio dei cosiddetti saldi, rischiando di generare una pericolosa dilazione degli acquisti in un settore commerciale dove non c'è stagionalità. La situazione che si verrà a creare, in questo modo, avrà ricadute devastanti per i piccoli editori e le librerie indipendenti, già in condizioni di forte disagio e a rischio chiusura".
"L'esclusioneda ogni vincolo di prezzo e di sconto del mercato scolastico, un comparto che non solo consente alle migliaia di librerie e cartolibrerie la necessaria sopravvivenza, ma garantisce il prezioso servizio alle famiglie e agli studenti durante tutto l'anno - continua Pisenti - crea incredibili turbative all'intera filiera. Le decisioni della VII commissione del Senato rimettono in discussione il testo di legge, attivando un iter lungo e laborioso, in un momento di grande incertezza per le sorti del governo, col rischio concreto di vanificare il lavoro fin qui svolto".
L'Ali, che rappresenta la stragrande maggioranza delle librerie indipendenti italiane e che si è attivata insieme a tutti i protagonisti della filiera editoriale per giungere ad una proposta di legge condivisa, rinnova quindi l'invito per l'urgente e improcrastinabile approvazione del ddl Levi così come licenziato il 14 luglio dalla Camera dei Deputati, per aiutare tutte le librerie indipendenti a non morire.

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