Sofferenze bancarie: il Tesoro cerca la soluzione

Sofferenze bancarie: il Tesoro cerca la soluzione

Una soluzione al problema delle sofferenze bancarie appare ormai in dirittura di arrivo. Gli istituti italiani stanno procedendo ad accantonamenti per circa 8 miliardi mentre i prestiti a famiglie e imprese mostrano lievi segnali di ripresa.

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10 febbraio 2015

 

Che sia una societa' mista pubblico/privato o un pacchetto di misure fiscali e normative, una soluzione al problema delle sofferenze bancarie appare oramai in dirittura di arrivo e gli istituti italiani nel frattempo stanno procedendo alle pulizie di fine anno con accantonamenti per circa 8 miliardi da parte dei soli primi 5 grandi gruppi mentre i prestiti a famiglie e imprese mostrano lievi segnali di ripresa. Dopo l'avallo del governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco, di sabato scorso (che peraltro lo aveva gia' auspicato lo scorso anno), il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, da Istanbul conferma che verranno creati "degli strumenti per gestire il problema dei crediti deteriorati delle banche, in stretta cooperazione con la Commissione Ue", ovvero in modo da evitare possibili sanzioni per aiuti di Stato. Soluzioni quindi in cui il mercato avra' un ruolo fondamentale. Al momento, secondo diverse fonti, la strada e' tracciata, vista anche la buona reazione riscontrata fra gli operatori, ma non c'e' un'accelerazione. Tuttavia le opzioni sono ancora aperte. Vanno registrate poi le perplessita' di alcuni ambienti bancari per la creazione di una societa' mista. Non a caso il governatore aveva evitato di citare esplicitamente la bad bank parlando invece di "agevolazioni fiscali o la prestazione di garanzie pubbliche sulle attivita' derivanti dalla dismissione dei prestiti in sofferenza". Da parte degli istituti maggiori o comunque piu' solidi inoltre si sottolinea la diversa qualita' dei propri crediti e le iniziative in proprio gia' avviate. A deporre a favore di misure mirate per creare un mercato dei crediti in sofferenza e' un paper dell'Fmi. Secondo gli analisti di Washington occorrerebbe stringere i criteri per gli accantonamenti da un lato e dall'altro rimuovere i disincentivi fiscali all'emersione delle perdite, migliorando anche i meccanismi della giustizia civile. E i consumatori chiedono che lo Stato non dia garanzie gratis e promettono battaglia legale in caso di oneri per lo Stato. Di certo il problema non e' piu' rinviabile. Sebbene in rallentamento, la crescita delle sofferenze e' continua a causa della crisi che perdura. Banca d'Italia certifica un +15,2% a dicembre contro il +18,4% di novembre, ma a una quota di ben 183 miliardi di euro (oltre 300 se si includono incagli e ristrutturati) in un contesto difficile e che non approfitta ancora pienamente delle misure Bce. I prestiti sono scesi dell'1,6%, stesso livello di novembre con quelli alle imprese in leggero miglioramento (da -2,6% a -2,3%). I tassi sui mutui sono comunque in calo al 3,09%. E secondo gli analisti sentiti dalla Bloomberg le banche stanno accelerando nella pulizia di bilancio. Nel quarto trimestre le prime 5 banche dovranno accantonare circa 8 miliardi di euro, di cui 3,2 miliardi per la sola Mps. Una mossa che molti interpretano proprio in vista di una soluzione di sistema.

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