Ilva, "un decreto che non aiuta la competitività"

Ilva, "un decreto che non aiuta la competitività"

Confcommercio Taranto lamenta l'assenza di "misure per mitigare le criticità riguardanti la competitività delle imprese del territorio, danneggiate dalle emissioni nocive" e chiede di "conoscere quali siano le risorse disponibili a garanzia delle azioni a vantaggio del patrimonio culturale".

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21 gennaio 2015
''Non vi sono misure finalizzate a mitigare le criticità riguardanti la competitività delle imprese del territorio, danneggiate dalle emissioni nocive dell'Ilva. Non sono infatti previsti interventi a sostegno dei comparti dell'agricoltura, della mitilicoltura, dell'allevamento e del turismo fortemente compromessi dal carico dell'inquinamento industriale''. E' quanto evidenzia Confcommercio Taranto commentando il decreto del governo che riguarda l'Ilva e il rilancio del capoluogo ionico. Secondo l'Associazione, il provvedimento
governativo non fornisce ''risposte alle tante attese del territorio e non pone condizioni di certezza per il futuro stesso dell'Ilva in materia ambientale, della salute e dell'incolumità pubblica''. Per quanto attiene gli interventi per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione della città vecchia di Taranto e per la valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale militare proposti ''a compensazione del decreto salvacondotto Ilva - conclude Confcommercio Taranto - sarebbe opportuno conoscere quali siano le risorse disponibili a garanzia delle azioni a vantaggio del patrimonio culturale. Su questi temi sollecitiamo un tavolo confronto con l'Amministrazione comunale alla quale si chiede di rappresentare ai livelli istituzionali competenti le istanze delle imprese del territorio''. 

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