Immobiliare: fusione complessa per le Associazioni europee

Immobiliare: fusione complessa per le Associazioni europee

Pausa di riflessione nel progetto di fusione tra Cepi e Cei, i due organismi di rappresentanza europea del comparto immobiliare. Fimaa: "non possiamo approvare una fusione senza ben conoscere la consistenza associativa e patrimoniale del Cei".

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1 giugno 2011

Forti perplessità sono emerse il 26 maggio scorso nell'Assemblea Generale CEPI - la Federazione che in Europa riunisce il maggior numero di Associazioni rappresentanti il settore immobiliare ed a cui aderisce il maggior numero di nazioni - sulla fusione tra i due organismi di rappresentanza europea del comparto immobiliare. Il 46% dell'Assemblea si è astenuto sui contenuti del documento d'intenti, presentato alla riunione con sostanziali modifiche non precedentemente concordate, da parte della presidenza CEPI. Di fatto, le Associazioni che formano l'asse del Mediterraneo (Italia, Spagna e Francia), e che sono tra le maggiori contributrici al bilancio CEPI, con la loro astensione hanno condotto l'intero Organismo Europeo ad una pausa di riflessione.
Fimaa, unitamente ad Anaci, si è astenuta. "Non possiamo approvare una fusione senza ben conoscere la consistenza associativa e patrimoniale del CEI. Ciò a tutela degli iscritti Fimaa che partecipando al CEPI da oltre un ventennio hanno capitalizzato l' Ente con le proprie quote associative", ha commentato il pesidente della Fimaa, Valerio Angeletti.



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