Nasce Impresa Cultura Ferrara
Nasce Impresa Cultura Ferrara
Al via il nuovo coordinamento territoriale dedicato al mondo delle imprese culturali e creative del territorio. Presentati i dati dell’Osservatorio sui consumi culturali in Emilia-Romagna.
Si è tenuto l'8 maggio scorso, presso la Sala Rossetti di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, l’evento di lancio di Impresa Cultura Ferrara, il nuovo coordinamento territoriale di Confcommercio dedicato al mondo delle imprese culturali e creative del territorio. Ferrara si aggiunge a Milano, Cremona e Valle d’Aosta come quarta tappa del percorso di sviluppo territoriale di Impresa Cultura Italia – Confcommercio.
Durante l'evento sono stati anche presentati i dati dell’Osservatorio sui consumi culturali in Emilia-Romagna (qui il pdf completo) realizzato in collaborazione con SWG. Le rilevazioni condotte nella primavera 2025 fanno emergere dinamiche di consumo regionali particolarmente positive e promettenti, soprattutto se messe a confronto con l'andamento rilevato a livello nazionale.
Cultura come investimento: quanto si spende in Emilia Romagna
Nel complesso la cultura riveste un ruolo particolarmente importante per gli abitanti dell'Emilia Romagna, tanto che il 46% di essi la considera un'opportunità per apprendere e ampliare i propri orizzonti. Negli ultimi 12 mesi, la spesa media mensile per cittadino è stata di 95,9 euro, dato superiore alla media nazionale di 86 euro. Soltanto il 5% degli intervistati ha dichiarato di aver realizzato spese in consumi culturali per un valore superiore a 400 euro.
Guardare film e programmi TV, ascoltare musica e radio sono le attività culturali più praticate. Sono anche quelle su cui le persone hanno speso di più, tra biglietti per il cinema, libri (cartacei e digitali) e abbonamenti a piattaforme di contenuti televisivi.
Le abitudini culturali: tra libri cartacei e informazione online
Anche in Emilia Romagna, il formato digitale per la lettura di libri fatica ad attecchire: il 78% degli intervistati continua infatti a preferire il libro cartaceo. Tra quanti hanno dichiarato di aver letto almeno un ebook negli ultimi 12 mesi, non sorprende che un interesse più alto arrivi dalla fascia d’età più giovane (18-34 anni).
Aumenta, al contrario, la tendenza a informarsi online, soprattutto per la lettura dei quotidiani nella loro versione digitale. I più attivi in questo senso sono nuovamente i più giovani: il 30% del campione ha sottoscritto un abbonamento o consultato, anche saltuariamente, canali di informazione online a pagamento negli ultimi 12 mesi.
Weekend culturali: opportunità per il turismo e la ricettività
La formula del pacchetto "weekend culturale", ritenuta particolarmente attrattiva da 2 italiani su 3 nella rilevazione nazionale del 2024, non riscuote lo stesso successo in Emilia-Romagna. Questo è vero sia che si tratti di un weekend da regalare sia che questo rappresenti un dono ricevuto, opzione maggiormente apprezzata dal campione.
Sebbene i soggetti interessati dichiarino di essere interessati a destinare circa 260 euro per l’acquisto di un weekend culturale, risulta inferiore a 175 euro la spesa media realmente effettuata a persona. Un dato interessante è rappresentato dal 71% degli intervistati che, dedicandosi a un weekend culturale nella propria regione o al di fuori, hanno soggiornato almeno una notte in una struttura alberghiera privata, incentivando dunque anche altri comparti della filiera turistica.
A livello di offerta, tra gli elementi che rendono attraente l’idea di un weekend culturale, si riconfermano anche in Emilia Romagna le visite guidate e la possibilità di pernottare fino a due giorni in una struttura ricettiva. In misura più alta rispetto alle valutazioni offerte dalla fotografia nazionale, uno spiccato interesse deriva dall’accesso ai festival culturali, opportunità alla quale l’85% dei soggetti interessati attribuisce una chiara importanza.
Festival ed eventi: un traino per il turismo locale
Tra le proposte culturali dell’Emilia-Romagna, i festival rappresentano il cuore dell’edizione 2025 dell’Osservatorio. Nell’ultimo anno, oltre il 40% dei cittadini ha partecipato ad almeno un evento tra fiere, rassegne musicali e festival tematici: 1 su 4 nella propria città, 1 su 3 spostandosi altrove.
Sebbene la maggior parte dei partecipanti sia solita recarsi in giornata al festival di interesse (61%) e molto spesso in compagnia di amici (75%), c’è anche chi, a fronte di un maggior impegno economico, riesce a soggiornare per almeno una notte in una struttura alberghiera, rilanciando così l’intero impianto turistico del territorio con una spesa media totale superiore a 470 euro.
I tre eventi che hanno riscosso più successo sono stati il Festival della Filosofia in provincia di Modena, il Festival Internazionale di Ferrara e il Festival dell’Oriente di Bologna, ma la lista di è molto ampia e diversificata a conferma del fatto che nella regione si sceglie se partecipare o meno a un festival occasionalmente, dunque in base al programma e ai contenuti trattati. Soltanto un esiguo 13%, infatti, si è definito un habitué dei festival e interessato a prendervi parte quando possibile.
"Scenari come quello studiato in Emilia-Romagna - ha commentato Carlo Fontana, presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio - possono rappresentare per tutte le regioni d’Italia un modello positivo a cui tendere: la spesa media mensile rilevata, infatti, è più alta della media nazionale e gran parte del merito va certamente attribuito alle ricche e variegate occasioni culturali che da sempre animano la Regione. Ritengo che il nostro impegno debba, però, essere orientato ad affrontare la sfida del ripensamento dell’offerta culturale e delle modalità di ingaggio di nuovi pubblici, anche tramite delle misure di detrazione delle spese che possano anche intercettare famiglie con minori capacità di spesa e le fasce di età più giovani, i consumatori culturali del domani".
Marco Amelio, presidente provinciale Confcommercio Ferrara ha aggiunto: "Con Impresa Cultura Italia diamo corso a una terza realtà che allarga il nostro panorama di intervento su sempre nuovi settori della società. Dopo il settore dello Sport con la relativa Federazione e quella che si occupa dei Liberi Professionisti, oggi lanciamo un nuovo progetto sul settore culturale. Nella nostra provincia sono attive circa 8mila imprese che lavorano nel settore della cultura, numeri destinati a crescere e incrementare ulteriormente il nostro lavoro, proprio attraverso questo gruppo di coordinamento delle diverse realtà che si occupano di cultura, editoria, arte, comunicazione. Arte e Cultura sono leve di crescita economica, garantiscono una certa coesione sociale e rappresentano un concreto volano economico diretto ed indiretto su tutta la filiera del territorio (e non solo in quella turistica in senso stretto) nella quale per ogni euro investito se ne generano almeno altri 1,8 in comparti economici diversi".