Imprese balneari: "necessario e doveroso divulgare informazioni corrette"

Imprese balneari: "necessario e doveroso divulgare informazioni corrette"

Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti e Oasi-Confartigianato condannano "il tentativo di confondere l'opinione pubblica con errate e forvianti informazioni che tendono a creare confusione sul concetto di ‘canone demaniale' e sulla ‘pressione del carico fiscale', che è per tutti i concessionari ingiusta ed esagerata". "Gestione e difesa delle coste", Capacchione al convegno ai Lincei.

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20 marzo 2019

"Come ogni anno, a pochi giorni dell'avvio della stagione turistica, si ripetono le solite fuorvianti notizie sui canoni demaniali che hanno l'unico scopo di attaccare e criminalizzare un'intera categoria, un comparto settoriale turistico fatto di lavoratori, (piccole aziende), che forniscono un servizio essenziale per il Paese". Lo scrivono in una nota comune Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti e Oasi-Confartigianato, sottolineando poi che "non è possibile, confondere l'alta finanza con le migliaia di famiglie di imprenditori balneari che quotidianamente, con la loro onesta occupazione, contribuiscono in maniera determinante all'offerta turistica dell'Italia, garantendo, con servizi assistenziali di eccellenza ed a proprie spese, la sicurezza dei turisti e delle famiglie che frequentano le nostre coste. Una siffatta generalizzazione, non solo non è corretta dal punto di vista sociale ed economico, ma è, poi, vergognosamente fuorviante e ingannevole". Le organizzazioni continuano evidenziando che "le aziende del settore hanno, da sempre, denunciato, fin dal primo momento in cui è stato emanato con la Finanziaria del 2007, che il meccanismo di determinazione dei canoni demaniali è sbagliato e profondamente ingiusto, perché c'è chi paga pochissimo e chi moltissimo. Centinaia di aziende sono state costrette a chiudere, per i canoni cosiddetti ‘pertinenziali'.  Condanniamo in maniera ferma e decisa il tentativo di confondere l'opinione pubblica con errate e forvianti informazioni che tendono a creare confusione sul concetto di ‘canone demaniale' e sulla ‘pressione del carico fiscale', che è per tutti i concessionari ingiusta ed esagerata". Secondo Sib, Fiba e Oasi "giova ricordare - tralasciando le addizionali sui canoni sia regionali che comunali - che le aziende balneari sono le uniche del settore turistico che assolvono l'IVA al 22%, mentre per tutte le altre imprese turistiche italiane è al 10%; non meno paradossale è l'obbligo del pagamento dell'IMU, nonostante non siamo i proprietari del suolo, o anche del pagamento della TARI, calcolata persino sulle superfici improduttive di rifiuti". "Nel ringraziare gli esponenti politici che non si sono lasciati influenzare da questa cattiva informazione, si invitano le nostre organizzazioni territoriali e tutti i balneari italiani a mettersi a disposizione degli organi di informazione per una rappresentazione onesta e corretta della realtà della balneazione attrezzata italiana che continua ad essere un fattore cruciale del nostro ‘Made in Italy'", concludono i rappresentanti delle imprese balneari.

"Gestione e difesa delle coste", Capacchione al convegno ai Lincei

Il presidente nazionale Sib/Fipe-Confcommercio, Antonio Capacchione, ha partecipato a Roma al convegno organizzato dell'Accademia dei Lincei dal titolo "Gestione e difesa delle coste" presso la sede della prestigiosa e autorevole istituzione. Il convegno, che ha visto la partecipazione di numerosi esperti della materia, è stato organizzato in occasione della XIX Giornata mondiale dell'acqua. Il presidente Capacchione è intervenuto sottolineando la necessità di "predisporre un piano nazionale di contrasto del fenomeno erosivo, utilizzando le migliori professionalità del mondo accademico, impegnando significative risorse pubbliche e mobilitando risorse private su progetti di qualità, da varare con procedure celeri e non farraginose, al fine di assicurare tempestività ed efficacia degli interventi non più rinviabili". "È francamente sconcertante - ha proseguito -che a distanza di venti anni non siano ancora state emanate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare le linee guida nazionali per il contrasto del fenomeno erosivo previste dal decreto legislativo 31 marzo 1998 n.112 articolo 89 comma 1 lettera h. L'augurio è che ciò possa avvenire a seguito dell'emanazione del DPCM previsto dall'articolo 1 comma 675 della legge 30 dicembre 2018 n. 145. Le aziende balneari italiane sono le prime ad essere danneggiate dal fenomeno e, quindi, direttamente  interessate a partecipare a questo sforzo al quale è chiamata la comunità nazionale. Affinché ciò possa accadere è necessario, però, che, da parte dello Stato, sia al più presto eliminata una precarietà giuridica e l'assenza di prospettiva di durata aziendale che impedisce il fattivo coinvolgimento, anche economico, di questo importante comparto per affrontare tali sfide epocali".

Capacchione incontra il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto

Il presidente nazionale Sib/Fipe-Confcommercio, Antonio Capacchione, insieme ai vicepresidenti nazionali Riccardo Padovano Lacchè e Salvatore Trinchillo ha incontrato a Roma il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, per un confronto sul ruolo e la funzione, nella storia del nostro Paese, della balneazione attrezzata italiana soprattutto in materia di sicurezza in mare. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che la balneazione attrezzata italiana è nata e si è sviluppata nel nostro Paese proprio con il fine di garantire ed assicurare la totale sicurezza ai turisti. Gli stabilimenti balneari, nel corso di ben due secoli di vita, hanno fornito un contributo importante al nostro turismo, non solo per l'identità e la tradizione italiana, ma, soprattutto, per la salvaguardia e la sicurezza ambientale oltre che per la molteplicità dei servizi offerti, sempre all'insegna della soddisfazione dei clienti.

 

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