Imprese in piazza a Roma: Sangalli, "chiediamo rispetto, a rischio la pace sociale"

Imprese in piazza a Roma: Sangalli, "chiediamo rispetto, a rischio la pace sociale"

In una Piazza del Popolo gremita si è svolta la manifestazione organizzata da Rete Imprese Italia "Senza impresa non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro". Il presidente di Confcommercio: " Senza consumi e senza riforma fiscale non c'e' futuro".

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10 febbraio 2014

 

Il 18 febbraio a Roma, in Piazza del Popolo, si è tenuta "Senza Impresa non c'è Italia", la mobilitazione generale delle imprese promossa dalle cinque organizzazioni aderenti a Rete Imprese Italia: Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti che ha visto la partecipazione di oltre sessantamila persone. L'intervento del presidente di Confcommercio Sangalli è stato molto deciso: "Se per la prima volta nella storia d'Italia i nostri imprenditori sono qui in piazza così numerosi vorrà pur significare qualcosa". "Siamo qui – ha detto Sangalli - perché questa crisi ha lasciato e continua a lasciare cicatrici profonde sulla pelle delle nostre imprese. Troppi posti di lavoro sono stati persi e tanti colleghi e amici non ci sono più". Sangalli ha poi citato una frase di papa Francesco, "non ci faremo rubare la speranza": le persone che sono in questa piazza non si arrendono e non vogliono tirare i remi in barca ma – ha osservato Sangalli - non ci possono chiedere di remare sempre controcorente". "I nostri problemi sono sempre quelli che ricordiamo: lavoro, credito consumi. Dobbiamo  abbassare di un punto l'Irpef e abolire l'Irap. Ridiamo fiato ai consumi e ridiamo fiducia agli imprenditori riaprendo i rubinetto del credito". Inoltre ha osservato Sangalli, "dobbiamo combattere l'abusivismo e la contraffazione serve un nuovo sistema fiscale che venga incontro ai contribuenti".  "Ci sono alcuni momenti – ha sottolineato il presidente di Confcommercio -  come le elezioni, dove noi siamo ricordati come il motore del Paese e dopo, improvvisamente, passata l'emozione elettorale, ritorniamo nel congelatore. Noi chiediamo rispetto perché meritiamo più rispetto. Ma come dobbiamo dirlo che non abbiamo più tempo e che è a rischio la pace sociale perché è pericoloso lasciare famiglie e imprese sull'orlo della disperazione".  "Noi diciamo alla politica: fate i governi, la legge elettorale e le riforme costituzionali ma fate anche quelle riforme che servono alle imprese. Dobbiamo fare in modo che fare impresa non diventi una missione impossibile". "Qualcosa è cambiato – ha concluso Sangalli - la politica non può più fare finta di niente. Se non riceveranno adeguate risposte dal nuovo Governo gli imprenditori sono pronti a scendere nuovamente in piazza, più numerosi e determinati di oggi". 

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