INAUGURAZIONE DELLA FIERA ""CASA MERCATO""

INAUGURAZIONE DELLA FIERA ""CASA MERCATO""

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27 settembre 1999
Udine.doc

SERGIO BILLE' ALLA INAUGURAZIONE DELLA FIERA "CASA MERCATO"

UDINE, 25 SETTEMBRE 1999, (sintesi)                                         

 

 

Siamo diventati più moderni, in Italia, più maturi nel valutare ruolo e funzioni di fiere, di manifestazioni che collegano imprese e mercato, che rappresentano momenti importanti di propulsione per la produzione, di arricchimento delle scelte, di impegno professionale e di innovazione tecnica.

Tutto ciò è proposto alla verifica del mercato che è sottoposto ad una duplice pressione: quella di un "sovraccarico" di informazione e promozione che rende confuse le scelte di acquisto; quella di un processo di internazionalizzazione che rende sempre meno stabili le condizioni di mercato, che indebolisce il "localismo" produttivo, che riduce le "nicchie", che erode il valore delle tradizionali economie esterne.

In questo scenario così mutevole dobbiamo riflettere su un tema di fondo: se l'attuale sistema fieristico nazionale è adeguato alla crescita impetuosa del mercato, ai nuovi e più sofisticati bisogni dei consumatori, alla forte esigenza delle imprese di aumentare la loro presenza sul mercato.

Se, cioè, è solo "vetrina" occasionale o non, piuttosto, una struttura permanente di servizi a sostegno delle imprese.

La risposta a questa domanda è negativa.

Nel loro complesso le Fiere italiane sembrano incapaci di liberarsi da quell'abito di gesso che impedisce loro di rappresentare al vivo le dinamiche evolutive del mercato.

Il sistema Fiere,  al contrario, deve essere sottoposto ad un "bagno di mercato" che elimini le incrostazioni di una lunga stagione di burocratismi, di egemonie settoriali, di intrecci politico - clientelari, che ne hanno svilito ruolo e funzione.

E' ora di cambiare.

Gabriella Zontone, Presidente della Fiera di Udine, nella presentazione di questa edizione di "Casa Moderna", giustamente sostiene che "in un mercato sempre più affollato e complesso come quello fieristico paga l'aver saputo fare sistema con il tessuto produttivo, economico, imprenditoriale, sociale e culturale di un territorio".

Una espressione, questa, che condensa un percorso di modernità, per riaffermare un programma, per convalidare le scelte compiute nelle 46 edizioni di questa Fiera.

L'economia di queste zone sembra destinata a tirare nel breve periodo, ma anche per questo sistema produttivo valgono le molte preoccupazioni che derivano dalle incertezze che si riscontrano a livello Paese.

Bisogna sottolineare la pericolosità della situazione di mercato nella quale si dibattono le PMI, strette nelle tenaglie di una fase di stanca dei consumi che traina la debolezza degli investimenti e di una contemporanea risalita della colonna dei costi aziendali.

Non si può sapere fino a quando le imprese potranno reggere con i bilanci ridotti all'osso e con le "bocce ferme" di una politica economica che è concentrata tutta sul versante degli effetti - annunci e assai vaga sul terreno delle scelte e dei fatti concreti.  

 

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