Incidenti stradali: Conftrasporto punta il dito sulle infrastrutture

Incidenti stradali: Conftrasporto punta il dito sulle infrastrutture

Alla campagna di criminalizzazione dei mezzi pesanti gli autotrasportatori rispondono sottolineando il mancato rafforzamento delle reti stradali e ferroviarie negli ultimi 20 anni. I veicoli industriali sono responsabili solo del 6,9% degli incidenti.

DateFormat

16 luglio 2002
Incidenti stradali: per Conftrasporto l’insicurezza dipende dalle infrastrutture

Incidenti stradali: per Conftrasporto l’insicurezza dipende dalle infrastrutture   

 

“Il vero elemento che determina la maggior insicurezza è l’inadeguatezza delle infrastrutture, della quale sono responsabili tutti coloro che negli ultimi venti anni hanno operato per impedire la realizzazione delle infrastrutture stradali e ferroviarie”. Conftrasporto reagisce così alla campagna di criminalizzazione dei mezzi pesanti dopo  l’incidente di sabato scorso sulla A14 in cui sono morti quattro giovani.

In una nota diffusa dal Segretario generale Paolo Uggè, l’organizzazione ricorda che dal ‘96 il traffico in autostrada è aumentato del 15,7%, mentre il traffico dei soli veicoli industriali è cresciuto del 23,2%. I decessi causati dalle autovetture sono passati da 4.376 a 4.144 (-5,3%); quelli da attribuire ai veicoli industriali da 515 a 447 (-13,2%). Sul totale dei veicoli coinvolti negli incidenti verificatisi (411.000), quelli che riguardano i veicoli industriali, sono il 6,9%.

Per cercare di risolvere il problema, il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi ha proposto di separare il traffico leggero da quello pesante. Conftrasporto dice sì, ma con due interventi indispensabili: “la realizzazione di aree di sosta e di controllo e l’introduzione del principio di corresponsabilità nei confronti di tutti coloro che concorrono a realizzare una operazione di trasporto”. “Quest’ultima normative - che prevede la  corresponsabilità negli incidenti che si determinano sulle strade per quei committenti che impongono tempi di resa incompatibili con le normative – è già in vigore, con buoni  risultati, in Francia, in Belgio, in Germania ed è indicata come obiettivo nel Libro bianco dei trasporti approvato dalla Unione Europea”, rileva infine Uggè.

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca