Confcommercio al neo ministro Orlando: "Avanti con riforma degli ammortizzatori sociali e riduzione del costo del lavoro"

Confcommercio al neo ministro Orlando: "Avanti con riforma degli ammortizzatori sociali e riduzione del costo del lavoro"

"C''è bisogno assolutamente di prorogare i provvedimenti già in essere prima di tutti la Cassa Covid-19 senza costi, soprattutto se in parallelo viene prevista un'ulteriore proroga del blocco licenziamenti".

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16 febbraio 2021

Governo subito alle prese con le questioni più urgenti, dal capitolo ammortizzatori sociali ai nuovi ristori. Dopo l'ultimo stop all'avvio della stagione sciistica, la cui riapertura attesa per il 15 febbraio nelle regioni gialle è stata invece rinviata al prossimo 5 marzo, la richiesta degli indennizzi, insieme al più generale sostegno per le imprese ed i lavoratori, con la scadenza tra un mese e mezzo del blocco dei licenziamenti, si fa più pressante.

Sul fronte lavoro, il neoministro Andrea Orlando, che ha già avviato il giro di incontri con le parti sociali aprendo domenica il confronto con Cgil, Cisl e Uil, oggi pomeriggio vedrà gli altri sindacati, le imprese e le categorie: da Confcommercio a Confindustria, da Confapi a Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna ad Alleanza delle cooperative. Sul tavolo, tra le priorità, c'è la riforma degli ammortizzatori sociali, che vada verso un sistema universale di copertura, e il rilancio dell'occupazione, a partire da donne e giovani. La crisi economica innescata dalla pandemia ha infatti colpito soprattutto i lavoratori con posizioni precarie e meno protette dal sistema di ammortizzatori sociali, con potenziali conseguenze negative sulle disuguaglianze, afferma anche la Banca d'Italia in uno dei suoi Working paper. Senza contare la questione del blocco dei licenziamenti, che scade il prossimo 31 marzo e che si dovrà decidere se e per quanto tempo prorogare ancora e se per tutti finché dura l'emergenza, come chiedono i sindacati, o soltanto per i settori più in difficoltà e che sono stati costretti a chiudere per via dei decreti emergenziali. Da definire insieme al prolungamento della cig Covid, ora gratuita per le imprese.

Punti destinati a confluire nell'atteso prossimo decreto Ristori. Nel pacchetto su cui aveva lavorato l'ex ministra Nunzia Catalfo erano previsti la proroga della cig (ulteriori 8 settimane di cigo e 26 settimane di cig in deroga e assegno ordinario da utilizzare entro il 31 dicembre 2021), gli aiuti agli autonomi e professionisti con altri 1,5 miliardi al fondo per l'esonero dal pagamento dei contributi previdenziali, un'ulteriore indennità di 3.000 euro per i lavoratori dello spettacolo, stagionali e autonomi privi di partita Iva, insieme ai ristori in senso stretto. Ma l'ultimo stop agli impianti sciistici richiede anche di rivedere le poste. Tra le novità anche il fatto che finora per identificare la platea delle attività da ristorare si è fatto ricorso ai codici Ateco, l'elenco delle attività rimaste aperte o chiuse. Ma in ballo c'era l'ipotesi di rivedere questo criterio.

E' stata Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con delega al Lavoro e al Welfare, a rappresentare la confederazione in occasione dell'incontro tra imprese e parti sociali con il ministro del Lavoro Andrea Orlando. "La situazione del nostro sistema produttivo è a dir poco drammatica. Quasi mezzo milione tra imprese (305mila) e lavoratori autonomi (circa 200mila) - ha detto Prampolini al termine dell'incontro- potrebbero chiudere l’attività per il crollo della domanda per consumi. Con l’emergenza sanitaria, il tasso di mortalità delle imprese rispetto al 2019 risulta quasi raddoppiato per le imprese del commercio (dal 6,6% all’11,1%); più che triplicato per i servizi di mercato (dal 5,7% al 17,3%)". Prampolini ha osservato che "l’occupazione formalmente tiene, grazie anche agli interventi di cassa integrazione e blocco dei licenziamenti, ma l’input di lavoro è a -10% circa nei primi 9 mesi".
"Davanti a questi numeri - ha aggiunto Prampolini - c'è bisogno assolutamente di prorogare i provvedimenti già in essere prima di tutti la Cassa Covid-19 senza costi, soprattutto se in parallelo viene prevista un'ulteriore proroga del blocco licenziamenti. Vanno continuate le indennità già riconosciute ai lavoratori stagionali, professionisti, sport e spettacolo come pure la proroga del DURC, il documento di regolarità contributiva, per tutti i settori fino alla cessazione stato di emergenza". Sul tema dell'occupazione poi, il vicepresidente di Confcommercio ha osservato che "va chiarito l'equivoco alla base del reddito di cittadinanza che è ancora solo una misura di assistenza e non è mai diventata una misura di politica attiva, inoltre manca ancora il coordinamento effettivo tra Stato e Regioni per la realizzazione delle azioni volte a potenziare le politiche attive ed i Centri per l’impiego". Dunque, secondo Confcommercio "bisogna andare avanti con la riforma degli ammortizzatori sociali, anche considerando le legittime istanze del mondo del lavoro autonomo, che hanno visto riconosciuto un primo strumento, e soprattutto continuare sulla strada della riduzione del costo del lavoro". 

 

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