Incontro Saccomanni-Rehn: blocco Iva a rischio

Incontro Saccomanni-Rehn: blocco Iva a rischio

I tecnici del ministero dell'Economia stanno cercando le coperture (per l'Iva serve un miliardo fino alla fine dell'anno) ma l'esecutivo si e' impegnato a trovare le coperture per cancellare il saldo di dicembre dell'Imu sulle prime case ed i terreni agricoli e per rifinanziare la cassa integrazione e le missioni all'estero.

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18 settembre 2013

 

Sara' difficile evitare l'aumento dell'aliquota Iva dal 21 al 22% ad ottobre. Lo riferiscono fonti governative, spiegando che questo e' stato uno dei temi al centro del colloquio tra il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e il vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn. Lo stesso Rehn, nel corso dell'audizione alla Camera, ha ricordato che le raccomandazioni inviate dalla Commissione europea in occasione della chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia indicavano chiaramente di spostare il carico fiscale dalla produzione ai patrimoni e ai consumi. Per rinviare l'aumento di tre mesi dell'Iva da ottobre a gennaio 2014, servirebbe un miliardo. La coperta e' corta, spiegano le stesse fonti, ed il governo e' costretto a fissare le priorita' per rispettare gli impegni assunti con l'Europa. L'esecutivo si e' impegnato a trovare le coperture per cancellare il saldo di dicembre dell'Imu sulle prime case ed i terreni agricoli, operazione che costera' circa 2,4 miliardi, e ci sono poi alcune voci di spesa da rifinanziare come la cassa integrazione (500 mln-1 mld) e le missioni all'estero (400 mln). Nel corso del colloquio, Saccomanni e il commissario Ue hanno discusso a lungo le preoccupazioni che in Europa ha suscitato la soppressione dell'Imu sulla prima casa e delle eventuali misure che il governo dovra' presentare per compensare il mancato gettito. Perche' la Ue ha appena chiuso la procedura di deficit eccessivo sull'Italia grazie agli sforzi che hanno contenuto il deficit sul 2012. E perche' - come ha appena evidenziato la Banca centrale europea - e' a ''rischio'' l'obiettivo di un deficit contenuto al 3% quest'anno, soglia oltre la quale scatta detta procedura, nel 2013. E cosi' nella sua audizione alla Camera Rehn va subito al nodo delle politiche fiscali: fiducia sul raggiungimento di un deficit al 3% quest'anno, ma l'abolizione dell'Imu ''ha suscitato e suscita preoccupazioni'', sara' ''dovere'' di Bruxelles verificare e ''se la service tax sara' configurata bene, potrebbe, dico potrebbe, essere coerente con le raccomandazioni del consiglio''. Con sullo sfondo l'ipotesi teorica (ma sarebbe uno smacco per tutti) che la procedura per deficit eccessivo appena chiusa si riapra: ''l'Italia - dice Rehn - dovra' essere all'altezza degli impegni assunti''. Con Saccomanni - spiega una nota di Via XX settembre - si e' anche parlato di crescita, un aspetto sul quale Rehn ha sottolineato l'effetto frenante dato dall'incertezza politica.

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