Il Consiglio di Confcommercio ha incontrato il viceministro Leo

Il Consiglio di Confcommercio ha incontrato il viceministro Leo

Il numero due di Via Venti Settembre è stato ospite della sede confederale per parlare della riforma fiscale e del disegno di legge delega: "un dialogo diverso tra fisco e contribuenti”. Sangalli: “bene le scelte su Irpef e Ires. Iva: no a un aumento della tassazione su beni e servizi”.

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12 aprile 2023

“È condivisibile la volontà di una riforma complessiva, anche perché non è più tempo di manutenzioni ordinarie visto che in gioco ci sono la crescita economica e la coesione sociale e territoriale”. Così il presidente Carlo Sangalli sul disegno di legge delega in materia di riforma fiscale, iniziando il suo intervento in occasione dell’incontro del Consiglio Generale di Confcommercio con il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, svoltosi il 12 aprile a Roma nella sede confederale.  

Sangalli: “bene le scelte su Irpef e Ires. Iva: no a un aumento della tassazione su beni e servizi”

Parlando dei redditi d’impresa, Sangalli ha quindi lodato le scelte fatte su Irpef e Ires, che “intendono favorire il reinvestimento degli utili in azienda, promuovendo la capitalizzazione delle imprese e premiando la costruzione di nuova occupazione ed investimenti in innovazione”. Scelte che, comunque, “vanno coordinate con il tema degli incentivi alle imprese, comprese le modalità di verifica e controllo” e in ogni caso restano urgenti “interventi di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro ed anche misure di detassazione degli aumenti contrattuali”. Giusti, per Sangalli, anche “gli intenti del riordino del regime di compensazione delle perdite fiscali, della revisione della deducibilità degli interessi passivi, della rivisitazione della disciplina delle società non operative” e bene anche “le previsioni della riforma del sistema impositivo dei redditi delle imprese che accedono agli istituti del Codice della crisi di impresa”. E se sul cammino verso l’imposta piatta “bisogna definire un chiaro sistema di detrazioni e di deduzioni”, sulla “No tax area” Confcommercio crede che “non debbano esserci disparità tra redditi da lavoro dipendente e redditi da pensione, ma anche tra questi ultimi e i redditi da lavoro autonomo”.

A proposito di questi ultimi, il presidente confederale ha sottolineato quindi che “si attende da tempo la neutralità fiscale per le operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali”. Passando a parlare di “tax expenditures”, per Sangalli “vanno considerati, nella selezione delle agevolazioni, l’effettiva utilità sociale, nell’equilibrio tra finanza pubblica e crescita dell’economia”, mentre “va valorizzato il ruolo del welfare contrattuale con un regime di fiscalità agevolata data l’utilità sociale che i fondi di secondo pilastro rivestono nel nostro sistema di welfare”. Quanto all’Iva “ben venga la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote, ma la razionalizzazione non dovrà comunque tradursi in un incremento complessivo della tassazione indiretta su beni e servizi”, mentre l’ipotesi di introdurre la cedolare secca anche per le locazioni commerciali “si deve tradurre anche in un contenimento dei canoni a carico dei conduttori”. Per quanto riguarda i principi di fiscalità green occorre “un approccio che tenga insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale”, puntando in via prioritaria a “ridurre i differenziali tra tassazione europea e italiana” preservando nel contempo “quelle misure indispensabili per la competitività delle nostre imprese dei trasporti”. Il presidente di Confcommercio ha concluso evidenziando che sono essenziali “la semplificazione degli adempimenti, la valorizzazione dello Statuto dei diritti del contribuente e la prospettiva del Codice Unico Tributario” e rilevanti “la riforma del sistema sanzionatorio penale ed amministrativo e la riforma della riscossione”.

Leo: “dialogo diverso tra fisco e contribuenti”

“È una delega ampia, un disegno organico e ambizioso che vuole rimettere la persona al centro dell’imposizione superando gli interventi di manutenzione, non strutturali e organici, fatti dopo gli anni Settanta”. Questo il giudizio espresso dal viceministro Leo, che ha quindi subito specificato: “vogliamo dare prima di tutto certezza ai contribuenti, dando efficienza a un sistema fiscale datato e pieno di incrostazioni, e poi instaurare un dialogo diverso tra fisco e contribuente, dando fiducia a questi ultimi”. In particolare, “il contraddittorio nella fase di accertamento deve essere sempre previsto, va favorita l’autotutela e bisogna far pagare le imposte in modo corretto con criteri certi”. Evasione ed elusione "vanno combattute in modo più attento”, anche “eliminando i troppi microtributi esistenti”, mentre su Irpef e Ires “dobbiamo stare attenti prima di tutto ai conti pubblici: vediamo le risorse e poi decideremo, a novembre, quali interventi di riduzione adottare. Pensiamo comunque di correggere l’Irpef riducendo le aliquote a tre e di intervenire sulla tax expenditures e sulle singole categorie reddituali”. Detto che “l’Irap va mantenuta solo per le società di capitale”, Leo ha ricordato che la delega introduce l’Iri per le pmi: “se l’impresa non distribuisce utile perché dovrebbe pagare l’imposta progressiva?”. Importante anche “abbassare le sanzioni amministrative portandole sullo standard europeo del 60% e togliendo le sanzioni penali se c’è buona fede. Se un'impresa ha un indice di affidabilità economica dell'80%, ha dichiarato tutto ma non è in condizioni di pagare, perché vessarla invece di concederle più tempo?”. Mentre anche “sulla riscossione e sul contenzioso bisogna semplificare eliminando le incrostazioni, e realizzare testi unici per favorire il rispetto e la comprensione delle norme”. “La delega è una svolta per il Paese. Già dal primo dicembre 2024 cambiamo il verso nei rapporti con i contribuenti semplificando all’insegna del dialogo, non vogliamo vessare ma discutere”, ha concluso il viceministro.

incontro con il viceministro Leo

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