Energia: nel vicentino aumenti fino al 300 per cento

Energia: nel vicentino aumenti fino al 300 per cento

 Le risposte ad un questionario di Confcommercio Vicenza, compilato da oltre 400 imprese del terziario, “fotografano” l’impatto degli aumenti. Rebecca: “un grido d’allarme che va ascoltato”.
 

DateFormat

20 settembre 2022

Le risposte ad un questionario inviato nei giorni scorsi alle imprese vicentine del commercio, turismo e servizi fotografano il pesante impatto della crisi energetica sul settore: il 30,1% delle 440 imprese che lo hanno compilato dichiara, infatti, di aver registrato un aumento della bolletta elettrica nell’ultimo anno tra il 100 e il 200 per cento; il 24,6% tra il 200 e il 300 e il 13% più del 300 per cento. Aumenti fino al 100% li segnala il 32,3% delle imprese. Il dato è stato elaborato da Confcommercio Vicenza, che ha voluto sondare cosa stanno significando, per le imprese del terziario di mercato, i continui innalzamenti dei costi energetici. Che non riguardano, ovviamente, solo la bolletta elettrica, ma anche il gas, seppure in misura minore: in questo caso il 48,1% segnala aumenti fino al 100 per cento nell’ultimo anno, il 31,7% tra il 100 e il 200 per cento, il 14,4 tra il 200 e il 300 e il 5,8% oltre.


“Ne emerge un quadro drammatico, troppi imprenditori denunciano una situazione diventata insostenibile per i bilanci aziendali. È un grido d’allarme  – è il commento del presidente di Confcommercio Vicenza, Sergio Rebecca –  che deve essere ascoltato da chi ha voce in capitolo sul tema energia, a cominciare dalla politica. Una soluzione va trovata e non può più essere un ‘pannicello caldo’, ma un intervento strutturale di ampia portata”.


Per quanto riguarda i settori più colpiti, per il 18,3% dei ristoranti la bolletta elettrica ha avuto aumenti oltre il 300 per cento nell’ultimo anno, il 33,1% tra il 200 e il 300, il 30,3% tra 100 il 200 per cento e solo il 18,3% ha registrato aumenti fino al 100%. Situazione leggermente meno pesante, nel complesso, per gli hotel: uno su quattro rimane sotto la soglia del 100 per cento di aumento, sempre nell’ultimo anno, ma sono il 37,5% dei rispondenti ad aver segnalato una forbice di incremento tra il 100 e il 200 per cento. Anche il dettaglio alimentare e l’ingrosso alimentare registrano rincari consistenti nella bolletta elettrica: basti pensare che il 36% dei negozianti e il 37,5% dei grossisti dichiarano di aver subito, nell’ultimo anno, aumenti che vanno dal 200 al 300 per cento.


Di conseguenza, il 28,6% degli imprenditori prevede di ridurre l’orario di lavoro, ma c’è anche chi pensa di “abbassare la serranda”: il 13% ritiene che dovrà sospendere temporaneamente l’attività, mentre la possibile chiusura definitiva è stata indicata dal 12%. Altre conseguenze vanno a toccare i comportamenti: 77,6% delle imprese farà minor uso di illuminazione, aria condizionata e riscaldamento, mentre il 24,3% paventa un maggiore indebitamento con le banche.


Quali soluzioni le imprese ritengono prioritarie per risolvere l’emergenza?. Le aziende che hanno risposto al questionario mettono in primo piano quanto può fare il Governo, riducendo il carico fiscale delle bollette (opzione scelta dall’81% dei rispondenti) e quanto ciascuno può fare singolarmente, ovvero avere più attenzione al consumo quotidiano di energia (che ha la massima priorità per il 46% dei rispondenti). Contributi generali come all’epoca Covid o specifici (ad esempio per check up energetici), convincono meno, anche se rimangono la massima priorità per il 40% di chi ha risposto al questionario.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca