Indicatore consumi Confcommercio

Indicatore consumi Confcommercio

L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala ad agosto 2011 un aumento dell’1,7% in termini tendenziali (tab. 2). Il dato relativo al confronto con l’analogo mese del 2010 va letto con estrema cautela in quanto condizionato da una serie di fattori che hanno contribuito ad amplificare la crescita su base tendenziale. In termini congiunturali, l’indicatore mostra, invece, una netta contrazione con una flessione dell’1,5% rispetto a luglio (tab. 3), interrompendo la tendenza al graduale recupero dei livelli di consumo in atto da alcuni mesi. La riduzione dei consumi di agosto rispetto a luglio influenza negativamente la media mobile destagionalizzata a tre mesi (fig. 2).

Il dato congiunturale si inserisce in un contesto nel quale i principali indicatori, qualitativi e quantitativi, mostrano, a partire dalla fine del secondo trimestre, un indebolimento del quadro economico.

In particolare, in linea con il ridimensionamento della produzione industriale, in atto da maggio, soprattutto per la componente relativa ai beni di consumo, si è riscontata nel secondo trimestre una riduzione del grado di utilizzo degli impianti, la prima negli ultimi due anni. Stando alle stime di Confindustria la tendenza alla decelerazione dell’attività produttiva è proseguita anche nei mesi estivi durante i quali anche gli ordini a breve hanno mostrato un regresso.

Il deterioramento del quadro congiunturale si evidenzia anche nel peggioramento registrato dal clima di fiducia delle famiglie e delle imprese nel mese di settembre.

In questo contesto l’unica nota positiva è rappresentata dal mercato del lavoro che segnala, anche ad agosto, un lento è graduale miglioramento, a cui si associa un ridimensionamento delle ore autorizzate di CIG. Va, comunque, segnalato che questa variabile reagisce con ritardo ai mutamenti intervenuti sul versante produttivo.

Allo stato attuale è difficile stabilire se l’economia italiana, dopo la battuta d’arresto che si profila nel terzo trimestre del 2011, riprenderà il lento processo di superamento della crisi del 2008-09 oppure se stiamo entrando in una nuova fase recessiva. Le probabilità che si realizzino questi eventi alternativi sono ormai uguali.

La dinamica tendenziale dell’ICC di agosto riflette un aumento sia della domanda relativa ai servizi (+3,2%) sia della spesa per i beni (+1,0%).

In un contesto che ha mostrato, in termini tendenziali, un miglioramento per quasi tutti i segmenti di spesa l’andamento più positivo si è registrato, in linea con quanto accaduto nei mesi precedenti, per i beni e servizi per le comunicazioni (+6,4%), dinamica determinata in larga parte dalla componente relativa ai beni la cui domanda continua ad essere favorita dalla sostenuta tendenza alla riduzione dei prezzi. Positivo è risultato anche l’andamento dei volumi acquistati dalle famiglie per i prodotti di abbigliamento e le calzature, dinamica favorita da una riduzione particolarmente elevata dei prezzi nel confronto su base annua. Questo fenomeno testimonia come le imprese, per movimentare un mercato che da tempo segnala elementi di forte difficoltà abbiano adottato politiche di contenimento dei margini difficilmente sostenibili nel medio-lungo periodo.

In modesto recupero è risultata anche la domanda per i bei e servizi per la mobilità. A tale andamento ha contribuito il contenuto recupero registrato ad agosto dalla componente relativa agli acquisti si autovetture da parte dei privati. Non va dimenticato che per questa tipologia di consumo agosto è tradizionalmente il mese in cui si registrano i livelli più bassi di vendite nell’anno, motivo che porta a leggere con estrema cautela il dato, anche perché a settembre si è osservata un’ulteriore caduta del mercato. Relativamente alla domanda per beni e servizi ricreativi, al cui interno si sconta il permanere di una dinamica particolarmente sostenuta per i giochi e le lotterie va segnalato come sull’andamento di quest’ultimo aggregato abbia pesato anche l’ampliamento dell’offerta, elemento che ha condizionato in parte il risultato di agosto.

Situazioni di diffusa criticità investono anche i consumi alimentari.

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

I dati destagionalizzati e corretti per i valori erratici mostrano ad agosto un deciso ridimensionamento dell’ICC (-1,5%), dato che ha riportato l’indicatore sui livelli di marzo 2011 (tab. 3) interrompendo la fase di graduale recupero dei livelli di consumo messa in atto dalle famiglie (fig. 2).

In particolare, si segnala la decisa riduzione che si registra per il complesso dei beni (-2,1%) a cui ha contribuito il netto ridimensionamento, in termini congiunturali, della domanda per abbigliamento e calzature e per l’ICT domestico. Segnali positivi si sono registrati solo per il segmento della mobilità.

LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di ottobre si stima una variazione congiunturale dello 0,4% dell’indice dei prezzi al consumo, dato che porterebbe ad un ulteriore innalzamento del tasso d’inflazione tendenziale stimato attestarsi al 3,2%. Sul dato del mese oltre ai consueti aumenti dovuti a fattori stagionali (istruzione, abbigliamento, gas) dovrebbe influire il pieno esplicarsi degli effetti sui prezzi derivanti dall’innalzamento dell’IVA dal 20 al 21%.

Banner grande colonna destra interna

ScriptAnalytics

Cerca