Indicatore consumi Confcommercio: a ottobre nuovo peggioramento

Indicatore consumi Confcommercio: a ottobre nuovo peggioramento

In calo tutti i comparti, positivo solo l'Ict domestico

Il calo tendenziale (-0,5%) e, soprattutto, quello congiunturale, più consistente (-0,8%), rilevati a ottobre dall’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), sono la “spia” di un probabile avvio, nel terzo trimestre, di una fase di ripiegamento dei consumi delle famiglie la cui entità non sembra trascurabile (fig. 2) e che potrebbe proseguire anche nella prima parte del 2012.

Il peggioramento registrato sul versante della domanda delle famiglie si inserisce in un contesto che vede un progressivo deterioramento degli indicatori congiunturali. Stando alle stime di Confindustria, infatti, è proseguita anche a novembre la contrazione della produzione industriale (-0,1% sul mese precedente) e degli ordini (-0,4% su ottobre), tendenza dovrebbe proseguire anche nella fase finale del 2011 e nei primi mesi del 2012.

Elementi di incertezza caratterizzano anche il mercato del lavoro. A fronte della tenuta registrata ad ottobre relativamente agli occupati (che erano scesi a settembre di 96mila unità) ed al progressivo ridimensionamento, rispetto al 2010, delle ore di CIG autorizzate (per tutte le tipologie), le prime stime indicano un ampliamento del numero di persone in cerca di occupazione con tassi di disoccupazione per la componente giovanile ancora superiori al 29%.

Il moderato miglioramento che si è registrato a novembre nel sentiment delle famiglie e delle imprese evidenzia come, nonostante le incertezze che caratterizzano il quadro attuale, vi siano grandi attese legate all’attuazione di interventi che, incidendo strutturalmente sul sistema, possano creare le condizioni per una ripresa più stabile e duratura dell’economia.

La dinamica tendenziale dell’ICC di ottobre riflette un aumento della domanda relativa ai servizi (+0,8%) ed una diminuzione della spesa per i beni (-1,0%).

Il quadro d’insieme evidenzia, per tutte le otto macrofunzioni di consumo che compongono l’aggregato, un peggioramento delle dinamiche tendenziali. Continua a fare eccezione a questo andamento il comparto relativo ai beni e servizi per le comunicazioni che anche ad ottobre ha mostrato tassi d’incremento particolarmente sostenuti (+9,3% rispetto allo stesso mese del 2010). Tale dinamica è stata determinata quasi esclusivamente dalla componente relativa ai beni per l’ICT domestico.

I prodotti di abbigliamento e le calzature hanno registrato anche ad ottobre, dopo la pesante caduta di settembre, un significativo ridimensionamento della domanda rispetto all’analogo periodo dello scorso anno (-5,2%), confermando lo stato di profonda difficoltà che attraversa il settore.

Altro segmento che segnala il permanere di una situazione particolarmente critica sul versante della domanda è quello relativo alla mobilità (-4,7%), che continua a scontare una profonda crisi degli acquisti di autovetture e motocicli da parte dei privati.

Criticità sono emerse anche per il segmento relativo ai consumi di beni e servizi ricreativi (-4,2% tendenziale) al cui interno vi sono prodotti che scontano riduzioni superiori alle due cifre.

Preoccupante risulta anche la situazione relativa alla domanda per gli alimentari le bevande e i tabacchi.

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

I dati destagionalizzati e corretti per i valori erratici mostrano ad ottobre una diminuzione dell’ICC dello 0,8% (tab. 3). Il dato dell’ultimo mese sembra indicare come la moderata fase di recupero dei consumi si sia arrestata nei mesi estivi; le riduzioni registrate a settembre ed ottobre hanno determinato, in termini di media mobile a tre mesi, un arretramento rispetto a livelli che risultavano ancora distanti da quelli raggiunti alla fine del 2007 (fig. 2).

In particolare, nel mese di ottobre si registra una decisa diminuzione della domanda per i servizi (-1,7%) ed una flessione dello 0,5% per i beni.

Tra i diversi aggregati si segnala come, per il secondo mese consecutivo, la riduzione più significativa, in termini congiunturali, abbia interessato i beni e servizi ricreativi.

Tra gli altri prodotti si segnala come dopo il tentativo di recupero registrato nei mesi estivi la domanda per i prodotti alimentari e le bevande si sia instradata nuovamente su di un sentiero di riduzione.

LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di dicembre si stima una variazione congiunturale dello 0,2% dell’indice dei prezzi al consumo. Il dato porterebbe ad un ulteriore ridimensionamento del tasso tendenziale, atteso scendere dal 3,3% di novembre al 3,1%.

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