Indicatore Consumi Confcommercio febbraio 2010

Indicatore Consumi Confcommercio febbraio 2010

Nonostante la buona tenuta per auto, tlc e servizi ricreativi, confermata la difficoltà per l'abbigliamento45/2010


                                                                  AREA COMUNICAZIONE E IMMAGINE

                                                                                                                              UFFICIO STAMPA

                   45/10                                                                       Roma, 7.04.10

 

Nonostante la buona tenuta per auto, tlc e servizi ricreativi.

Confermata la difficoltà per l’abbigliamento.

 

INDICATORE CONSUMI FEBBRAIO:

PICCOLO ARRETRAMENTO, FAMIGLIE ANCORA CAUTE

 

 

 

L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a febbraio 2010 un aumento dell’1,4% in termini tendenziali ed una flessione dello 0,5% rispetto a gennaio 2010 (tabb. 2 e 4). Il miglioramento su base annua continua ad essere condizionato dalle dinamiche relative alla mobilità (senza la componente autovetture si registrerebbe, infatti, una flessione dello 0,4%) e dal confronto con un periodo particolarmente negativo della domanda. La riduzione registrata in termini congiunturali, la seconda consecutiva, sembra indicare come le famiglie, dopo il tentativo di recupero attuato nella seconda parte del 2009, abbiano difficoltà a mantenere un profilo di crescita della domanda atto a garantire il ritorno sui livelli di consumo pre-crisi (fig. 2).

Le incertezze che caratterizzano il comportamento delle famiglie, legate alle preoccupazioni sulle dinamiche del mercato del lavoro, emergono anche dall’andamento del clima di fiducia rilevato dall’ISAE che registra, a marzo 2010, un deterioramento. Più articolata appare la situazione sul versante del sentiment delle imprese. A marzo, infatti, a fronte di un miglioramento del clima di fiducia degli operatori delle aziende manifatturiere e del commercio, gli imprenditori dei servizi segnalano, al contrario, un peggioramento. Ma tra gli elementi positivi che emergono in questa prima parte dell’anno, e che potrebbero contribuire a migliorare il quadro generale, vi è la moderata ripresa dell’attività produttiva: l’indagine rapida di Confindustria indica, a marzo 2010, un incremento congiunturale della produzione industriale dell’1,3%, in miglioramento rispetto al –0,6% di febbraio. Tendenza che, stando agli ordinativi, dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi.

 


FIG. 1

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

«Questo documento è presente sul sito di Confcommercio all’indirizzo

http://www.confcommercio.it/home/SALA-STAMP/Comunicati/index.htm

00153 Roma – Piazza G.G.Belli 2, telefono 06.5866228/299 fax 06.5812880, e-mail:stampa@confcommercio.it»

 

L’incremento mostrato a febbraio dall’ICC, rispetto all’analogo mese dello scorso anno, riflette un aumento dei volumi acquistati dalle famiglie sia per i beni (+1,3%) che per i servizi (+1,6%).

I prezzi dei beni e servizi che compongono l’ICC hanno evidenziato, a febbraio 2010, una modesta crescita (+0,6%). Il dato riflette la progressiva tendenza all’aumento dei prezzi dei servizi a cui si è associato un moderato incremento dei beni, al cui interno continuano a risultare in decisa crescita i prezzi dei carburanti (tab. 3).


 


FIG. 2

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

La domanda per beni e servizi ricreativi ha registrato, rispetto a febbraio del 2009, un aumento dell’1,1%. Variazioni positive si continuano a registrare, all’interno di quest’aggregato, per la componente relativa ai concorsi a pronostico, favorita anche da un continuo ampliamento dell’offerta, e per i prodotti audiovisivi.

La domanda per i servizi di ristorazione e d’alloggio ha evidenziato, a febbraio, una flessione dello 0,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, nonostante il moderato miglioramento registrato sul versante del turismo invernale.

In linea con quanto si registra ormai da mesi anche a febbraio 2010 la componente più dinamica della domanda delle famiglie è stata quella relativa ai beni e servizi per la mobilità, con un incremento rispetto allo stesso mese dello scorso anno del 14,3%. Questo andamento continua ad essere determinato dall’accresciuta domanda per autovetture da parte di persone fisiche (anche se le prospettive a breve appaiono molto negative), e dal progressivo recupero della spesa per i trasporti aerei.

Il dato di febbraio evidenzia un miglioramento della domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT domestico (+1,2% tendenziale). A questa dinamica ha contribuito essenzialmente il moderato recupero dei volumi della componente relativa ai servizi, mentre per i beni si è registrata una stazionarietà negli acquisti.

La domanda per beni e servizi per la cura della persona ha mostrato, a febbraio, una crescita dello 0,7% rispetto all’analogo mese del 2009, dinamica determinata in larga parte dall’andamento registrato dai prodotti farmaceutici e terapeutici.

Gli articoli di abbigliamento e calzature hanno mostrato, a febbraio 2010 una riduzione dei volumi acquistati dalle famiglie dell’1,5%. Questo dato associato alla flessione dell’1,3% di gennaio conferma le difficoltà del settore di recuperare livelli di domanda anche nel periodo dei saldi. Va sottolineato, inoltre, come i dati definitivi delle vendite pubblicati dall’Istat abbiano rivisto in negativo il dato di dicembre che secondo le prime stime aveva indicato un modesto recupero della domanda.

Nel mese di febbraio la domanda di beni e servizi per la casa è risultata in linea con i volumi dello scorso anno. All’interno di questo aggregato permane una dinamica positiva solo per gli acquisti di elettrodomestici e TV, sia pure con valori più contenuti rispetto alla parte finale del 2009.

Infine, per quanto concerne i consumi delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per febbraio segnala una contrazione dello 2,5% dei volumi acquistati.


 


TAB. 1 - DINAMICA DELL’ICC IN VALORE (variazioni tendenziali)

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

TAB. 2 - DINAMICA DELL’ICC IN QUANTITA’ (variazioni tendenziali)


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 


TAB. 3 - DINAMICA DEI PREZZI ICC (variazioni tendenziali)


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 


LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

 

I dati destagionalizzati e corretti per i valori erratici mostrano a febbraio 2010 una flessione dell’ICC rispetto al mese precedente dello 0,5%, confermando le difficoltà già emerse a gennaio (tab. 4).

Il dato è sintesi di una diminuzione sia per la componente relativa ai servizi che per i beni. Va sottolineato, comunque, come la diminuzione dell’ultimo mese rifletta essenzialmente il calo registrato dalla domanda per i beni e servizi per le comunicazioni, in deciso recupero nei mesi precedenti, e per l’abbigliamento e le calzature.

Relativamente alle altre voci l’alternanza nei mesi di valori positivi e negativi conferma quanto già emerso nei mesi precedenti. Le famiglie in un contesto in cui il recupero dei livelli reddituali appare modesto tendono a spostare le risorse disponibili da un segmento all’altro, situazione che non favorisce l’avvio di una fase di sviluppo robusta e consolidata.

 

 

TAB. 4 - ICC IN QUANTITA’ (variazioni congiunturali, dati destagionalizzati)


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio


 



PRODOTTI E SERVIZI CONSIDERATI

 

 

 


CONSUMI & PREZZI è uno strumento di analisi congiunturale che Confcommercio mette a disposizione dei propri associati e di tutti coloro che sono interessati alla dinamica di breve periodo della spesa reale delle famiglie e dei prezzi delle principali voci di consumo.

 

Per raggiungere tali obiettivi si utilizzano informazioni mensili fornite da istituti ed organizzazioni pubbliche e private e dati provenienti dalle diverse indagini congiunturali condotte dall’ISTAT.

 

I gruppi di prodotti e di servizi osservati sono attualmente 30, pari nell’anno 2008 al 58,5% dei consumi effettuati sul territorio. Escludendo le spese relative ai fitti imputati la rappresentatività sale, sempre nel 2008 al 66,8%. Per i servizi l’incidenza è del 33,7%, dato che sale al 44,9% escludendo i fitti figurativi dal totale dei servizi di cui alla Contabilità Nazionale. Per i beni l’incidenza è delL’83,5%.

 

Tra il 2000 e il 2008 la variazione in quantità registrata dal paniere di beni e servizi utilizzati in CONSUMI & PREZZI è del 6,0% a fronte del 4,4% registrato dai consumi sul territorio secondo la Contabilità nazionale. Nell’ultimo biennio le variazioni sono risultate pari rispettivamente all’1,2% ed allo 0,1%.

 

La banca dati utilizzata si basa su serie mensili (primo dato gennaio 2000) dei livelli di spesa in valore ed in quantità da cui si desumono gli indici di prezzo. Nel caso di informazioni trimestrali si è proceduto all’interpolazione dei dati mancanti.

 

La base per i livelli in volume è rappresentata dall’anno 2000. Come indici di prezzo delle serie elementari si è utilizzato il relativo NIC riportato a base 2000. Per l’abbigliamento e le calzature le serie elementari sono deflazionate con l’IPCA riportato a base 2000.

 

 

Le serie sono destagionalizzate con la procedura TRAMO-SEATS.

 

 

PROSSIMA USCITA: 4 maggio 2010

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