Indicatore consumi: da aprile a "corrente alternata"

Indicatore consumi: da aprile a "corrente alternata"

A settembre modesti segnali di recupero145/2010
145/10

 

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Roma, 04.11.10

 

 

A settembre modesti segnali di recupero

 

INDICATORE CONSUMI:

DA APRILE A “CORRENTE ALTERNATA�

 

 

Qualche modesto segnale di recupero che non è sufficiente, però, a segnare un’inversione di tendenza per una domanda che rimane ancora lontana dai livelli pre-crisi e che da sei mesi mostra un andamento a “corrente alternataâ€�. Questo il quadro che emerge dall’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) che segnala, a settembre, una diminuzione dell’1,6% in termini tendenziali (tab. 2) e una crescita, dopo la flessione di agosto, dello 0,4% in termini congiunturali. Quest’ultimo dato â€" secondo l’Indicatore - pur determinando un contenuto miglioramento della domanda nel terzo trimestre rispetto al precedente, non ha comportato, però, una significativa riduzione del divario rispetto ai livelli pre-crisi (fig. 2).

Le difficoltà della domanda delle famiglie ad instradarsi su di un sentiero crescita più robusto e consolidato emergono anche dal clima di fiducia rilevato dall’ISAE che mostra, ad ottobre, un calo. Nella media dei primi dieci mesi dell’anno questo indicatore registra una sostanziale stazionarietà rispetto all’analogo periodo del 2009.

Nonostante il permanere di una situazione di debolezza della domanda delle famiglie, il sentiment delle imprese dei diversi settori, industria, commercio e servizi, ha registrato, nel mese di ottobre, un miglioramento. Il dato riflette, presumibilmente, attese meno negative, rispetto a quanto ipotizzato nei mesi estivi, sul ridimensionamento della ripresa. In particolare, secondo l’indagine rapida di Confindustria, nel mese di ottobre la stima della produzione industriale registra, dopo la flessione di settembre, un aumento dello 0,7% in termini congiunturali. La tendenza al graduale recupero dei livelli produttivi dovrebbe proseguire, stando agli ordinativi dello stesso mese, anche nel trimestre successivo.

 

FIG. 1

 

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

 

La dinamica tendenziale dell’ICC di settembre riflette una riduzione dei volumi acquistati dalle famiglie per i beni (-2,8%) ed un aumento della domanda di servizi (+1,4%).

I prezzi dei beni e servizi che compongono l’ICC hanno evidenziato un ridimensionamento del tasso di crescita tendenziale sceso dall’1,3% di agosto allo 0,7% di settembre, andamento dovuto in larga parte a quanto accaduto sul versante dei beni (tab. 3).

 

 

 

FIG. 2

 

 

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

La domanda per beni e servizi ricreativi ha mostrato, rispetto a settembre del 2009, una diminuzione dello 0,9%. Al suo interno, continua a segnalare tassi di incremento particolarmente sostenuti la voce relativa alle spese sostenute per i concorsi e i pronostici.

La spesa per i servizi di ristorazione e di alloggio ha evidenziato un contenuto aumento (0,2%), dinamica che ha solo in parte attenuato la tendenza riflessiva registrata dalla domanda nei mesi precedenti.

I consumi per beni e servizi per la mobilità hanno continuato a mostrare una decisa diminuzione in termini tendenziali (-16,5%), riflettendo le difficoltà della domanda per il segmento delle autovetture e dei motocicli. In ulteriore recupero è risultata la spesa per il trasporto aereo.

La domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT domestico conferma il permanere di una dinamica positiva (+2,1%), segnalando il comparto come il più dinamico nel corso del 2010.

I volumi acquistati dalle famiglie per beni e servizi per la cura della persona hanno mostrato, rispetto a settembre del 2009, una crescita dell’1,3%. All’interno di questo aggregato la componente più dinamica continua a risultare quella relativa ai prodotti farmaceutici e terapeutici, che ha risentito in misura abbastanza contenuta della crisi.

Gli articoli di abbigliamento e calzature hanno evidenziato un moderato recupero dei volumi acquistati dalle famiglie (+0,3%), in linea con la dinamica registrata nei mesi più recenti, tendenza che non sembra peraltro sufficiente a garantire il ritorno sui livelli del 2007.

La domanda di beni e servizi per la casa ha mostrato una stagnazione, dato che segue la diminuzione di agosto, conseguenza dell’esaurirsi della fase di recupero della domanda per i mobili e dell’attenuarsi della tendenza espansiva degli acquisti di elettrodomestici e TV.

Infine, per quanto concerne i consumi delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per settembre segnala una flessione dello 0,4% dei volumi acquistati.

 


 

TAB. 1 - DINAMICA DELL’ICC IN VALORE (variazioni tendenziali)

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

 

TAB. 2 - DINAMICA DELL’ICC IN QUANTITA’ (variazioni tendenziali)

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

 

TAB. 3 - DINAMICA DEI PREZZI ICC (variazioni tendenziali)

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 


 

 

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

 

I dati destagionalizzati e corretti per i valori erratici mostrano a settembre 2010, dopo la flessione di agosto, un aumento dell’ICC, rispetto al mese precedente, dello 0,4%. Il modesto miglioramento registrato nel complesso del terzo trimestre, dovuto essenzialmente alla domanda di beni e servizi diversi dalle auto, continua a mantenere il livello della spesa delle famiglie su valori molto distanti da quelli registrati all’inizio del 2008 (fig. 2).

La variazione registrata settembre è sintesi di un miglioramento sia della componente relativa ai servizi (+0,2%), sia della domanda di beni (+0,5%) (tab. 4). 

Tra i diversi aggregati che compongono l’indicatore variazioni positive si registrano per la domanda di beni e servizi ricreativi, per i beni e servizi per la mobilità e per le comunicazioni.

Per gli alimentari e le bevande, dopo un bimestre di moderato recupero, a settembre 2010 si è registrata una variazione negativa (-0,2% rispetto ad agosto).

La dinamica dell’indicatore destagionalizzato conferma, ancora una volta, come la domanda per consumi delle famiglie non sembra aver trovato quello slancio atto a sostenere in misura più sensibile e duratura la ripresa.

 

 

 

TAB. 4 â€" VARIAZIONI CONGIUNTURALI DELL’ICC IN QUANTITÀ (DATI DESTAGIONALIZZATI)

 

 

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio


 

PRODOTTI E SERVIZI CONSIDERATI

 

Beni e servizi ricreativi

Servizi postali

Cinema, sport e altri spettacoli

Servizi per le comunicazioni

Concorsi e pronostici

Beni e servizi per la cura della persona

Cartoleria, libri, giornali e riviste

Sanità

Compact disk, supporti magnetici audio, video e

Prodotti farmaceutici e terapeutici

strumenti musicali

Prodotti di profumeria e cura della persona

Giochi, giocattoli, articoli per lo sport ed il campeggio

Abbigliamento e calzature

Altri prodotti

Abbigliamento, pellicce e pelli per pellicceria

Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa

Calzature, articoli in pelle e da viaggio

Alberghi

Beni e servizi per la casa

Pubblici esercizi

Affitti

Beni e servizi per la mobilità

Energia elettrica

Motocicli

Mobili, articoli tessili, arredamento per la casa

Automobili

Elettrodomestici, radio, tv, registratori

Carburanti

Generi casalinghi durevoli e non durevoli

Pedaggi

Utensileria per la casa e ferramenta

Trasporti aerei

Alimentari, bevande e tabacchi

Beni e servizi per la comunicazione

Alimentari e bevande

Telecomunicazioni, telefonia e dotazioni per l’informatica

Tabacchi

Foto-ottica e pellicole

 

 

FONTI: AISCAT, AAMS, ANCMA, ASSAEROPORTI, FEDERALBERGHI, FIPE, FIT, ISTAT, MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, SIAE, SITA, TERNA, UNRAE.

CONSUMI & PREZZI è uno strumento di analisi congiunturale che Confcommercio mette a disposizione dei propri associati e di tutti coloro che sono interessati alla dinamica di breve periodo della spesa reale delle famiglie e dei prezzi delle principali voci di consumo.

 

Per raggiungere tali obiettivi si utilizzano informazioni mensili fornite da istituti ed organizzazioni pubbliche e private e dati provenienti dalle diverse indagini congiunturali condotte dall’ISTAT.

 

I gruppi di prodotti e di servizi osservati sono attualmente 30, pari nell’anno 2009 al 59,1% dei consumi effettuati sul territorio. Escludendo le spese relative ai fitti imputati la rappresentatività sale, sempre nel 2009 al 68,1%. Per i servizi l’incidenza è del 33,7%, dato che sale al 45,5% escludendo i fitti figurativi dal totale dei servizi di cui alla Contabilità Nazionale. Per i beni l’incidenza è dell’85,4 %.

 

Tra il 2000 e il 2009 la variazione in quantità registrata dal paniere di beni e servizi utilizzati in CONSUMI & PREZZI è del 5,6% a fronte del 2,3% registrato dai consumi sul territorio secondo la Contabilità nazionale. Nell’ultimo biennio le variazioni sono risultate pari rispettivamente al â€"1,5% ed al â€"2,9%.

 

La banca dati utilizzata si basa su serie mensili (primo dato gennaio 2000) dei livelli di spesa in valore ed in quantità da cui si desumono gli indici di prezzo. Nel caso di informazioni trimestrali si è proceduto all’interpolazione dei dati mancanti.

 

La base per i livelli in volume è rappresentata dall’anno 2000. Come indici di prezzo delle serie elementari si è utilizzato il relativo NIC riportato a base 2000. Per l’abbigliamento e le calzature le serie elementari sono deflazionate con l’IPCA riportato a base 2000.

 

Le serie sono destagionalizzate con la procedura TRAMO-SEATS.

 

PROSSIMA USCITA: 3 dicembre 2010

 

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