Le vacanze? Solo i vaccini possono salvarle

Le vacanze? Solo i vaccini possono salvarle

In leggero aumento a marzo l'indice di fiducia del viaggiatore italiano calcolato da SWG per Confturismo-Confcommercio, ma ci sono venti milioni di persone che non prenotano le vacanze per le incertezze sul piano vaccinale.

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26 marzo 2021

Restrizioni agli spostamenti e incertezza sui tempi delle vaccinazioni frenano i progetti di vacanza degli italiani, che comunque stanno lentamente riprendendo fiducia sulla possibilità di viaggiare. È quanto emerge dalla consueta rilevazione condotta ogni mese da SWG per Confturismo-Confcommercio, con l’indice di fiducia del viaggiatore italiano che a marzo tocca i 53 punti, tre in più rispetto al mese precedente ma comunque nove in meno in confronto allo stesso mese dello scorso anno.

Entrando nel dettaglio, scopriamo che un intervistato su tre ha dichiarato avrebbe voluto programmare un viaggio tra marzo e maggio, ma è rimasto bloccato dalle disposizioni che impediscono di circolare. Si tratta di cinque milioni di persone che si aggiungono ai sette milioni che non sarebbero comunque partiti a causa di timori per la salute, per mancanza di ferie o in mancanza di disponibilità economiche.

Ma ciò che emerge con più forza è il peso della situazione legata ai vaccini: se potesse ricevere l’agognato siero nelle prossime settimane, il 75% degli interpellati (ovvero quasi 20 milioni di persone) ha infatti risposto che, sarebbe più propenso a programmare e a prenotare da subito le sue vacanze. Interessante, poi, che il 62% del campione considererebbe con attenzione l’ipotesi di andare in una destinazione “Covid free”, fatto che dovrebbe spingere l’Italia a seguire velocemente l’esempio di Paesi come Grecia, Spagna, Croazia e altri Paesi che perseguono da settimane questa strategia.

 

Patané: “dal Governo ci attendiamo scelte decise”

Secondo il presidente di Confturismo-Confcommercio “il piano delle vaccinazioni non è solo un tema di salute, è un elemento essenziale per fare ripartire l’economia del Paese, cominciando dal turismo, che vale il 13% del Pil. Da questo Governo ci attendiamo scelte decise: bisogna puntare sul nostro settore, non solo con ristori adeguati in rapporto alle enormi perdite accumulate, ma anche vaccinando con priorità i nostri addetti, aderendo da subito e con convinzione all’iniziativa dei green pass digitali proposta dall’Europa e realizzando corridoi e destinazioni Covid free comunicandolo ai grandi mercati, come stanno facendo altri Paesi”.

Quanto al rilancio complessivo del settore, “il PNRR del 12 gennaio scorso, che al turismo dedica risorse per 1,5 miliardi in totale, deve essere profondamente rivisto. Il settore - aggiunge Patané - va posto al centro delle linee di intervento previste su digitalizzazione, transizione ecologica, riqualificazione di strutture e competenze, inclusione sociale e mobilità. Su questi temi abbiamo pronte proposte progettuali concrete, redatte da esperti ed europrogettisti, che vogliamo presentare nei prossimi giorni al ministro Garavaglia”.

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