Stime definitive: rivisti al ribasso i dati preliminari sia su base mensile (+0,1% invece di +0,2%) che su base annua (+1,9% contro +2%). Rallentano i prezzi di energia non regolamentata e tabacchi, mentre accelerano quelli di servizi, alimentari e energia regolamentata. 

L’inflazione italiana si mantiene stabile ma con un lieve calo: secondo i dati definitivi Istat (guarda il documento integrale in pdf), l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC), al lordo dei tabacchi, registra ad aprile un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,9% su base annua, confermando il dato di marzo e leggermente al di sotto della stima preliminare (+2%).

La stabilità dell’indice generale nasconde però andamenti divergenti tra le diverse componenti. Rallentano sensibilmente i prezzi dei beni energetici non regolamentati (-3,4%) e dei tabacchi (+3,4%), mentre si osservano forti accelerazioni nei prezzi degli energetici regolamentati (+31,7%) e degli alimentari, sia freschi (+4,2%) che lavorati (+2,2%). In deciso aumento anche i servizi legati ai trasporti (+4,4%), complice la stagionalità.

L’“inflazione di fondo”, che esclude energetici e alimentari freschi, sale dal +1,7% al +2,1%, segnalando pressioni inflazionistiche latenti. Sale anche il differenziale tra beni (+1,0%) e servizi (+3,0%), ora a +2 punti percentuali. Il carrello della spesa mostra segnali misti: accelerano i prezzi dei beni alimentari e per la cura della persona (+2,6%), ma rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (+1,6%). L’indice armonizzato IPCA cresce dello 0,4% su base mensile (per via della fine dei saldi stagionali) e del 2,0% su base annua, in lieve decelerazione rispetto al mese precedente. L’inflazione acquisita per il 2025 è pari all’1,4% per il NIC e all’1,6% per la componente di fondo.

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO NIC Gennaio 2019-aprile 2025, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)