Inflazione ancora su, “impatto su crescita e consumi”

Inflazione ancora su, “impatto su crescita e consumi”

A dicembre l’indice dei prezzi al consumo è salito del 3,9% su base annua e dello 0,4% su base mensile. In crescita tutte le componenti, con i beni energetici che rallentano un po’ la corsa ma aumentano comunque di quasi il 30% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

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17 gennaio 2022

Nuova, forte accelerazione per l’inflazione, che a dicembre è aumentata dello 0,4% su base mensile e del 3,9% su base annua. Secondo i dati definitivi dell’Istat (link ai dati completi in pdf) ad aumentare di più sono i prezzi dei Beni energetici, anche se con un trend in rallentamento (da +30,7% a +29,1%), ma schizzano verso l’alto anche quelli dei Beni alimentari, sia lavorati (da +1,4% di novembre a +2%) sia non lavorati (da +1,5% a +3,6%), quelli dei Beni durevoli (da +0,4% a +0,8%) e quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,9% a +2,3%).

Indici dei prezzi al consumo Nic per divisioni di spesa, dicembre 2021. Fonte: Istat

Quanto all'aumento congiunturale, la misura del rialzo è dell’1,1% per i prezzi dei Beni alimentari non lavorati, dello 0,6% per i Beni durevoli (+0,6%), dell’1,9% per i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,9%) e dei Servizi ricreativi e dello 0,8% per i Servizi culturali e per la cura della persona (+0,8%). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona raddoppiano la loro crescita (da +1,2% di novembre a+2,4%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto accelerano da +3,7% a +4%.

La "inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano rispettivamente a +1,5% e a +1,6% (entrambe da +1,3% di novembre).

 

Il commento di Confcommercio

“Il dato preliminare  consolida le preoccupazioni, espresse da tempo, sull’ impatto della ripresa dell’inflazione sulla crescita nel 2022. L’eredità lasciata dal 2021 (1,8%) e il permanere di tensioni sulle materie prime lasciano poco spazio per ipotizzare un rientro delle dinamiche dei prezzi nel breve periodo”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio, che evidenzia inoltre come “già a gennaio, sia per gli aumenti dei costi dei consumi obbligati come luce e gas, sia per il parziale trasferimento sui prezzi finali di pressioni sui costi che si stanno accumulando nelle filiere produttive, l’inflazione dovrebbe superare la soglia del 4%. Questa condizione inflazionistica è destinata a permanere almeno fino all’estate, con inevitabili riflessi negativi sul potere d’acquisto dei redditi delle famiglie e della loro ricchezza finanziaria detenuta in forma liquida, frenando la ripresa dei consumi. Non rassicura la parziale tenuta dell’inflazione di fondo che, seppure all’1,5%, è in costante aumento negli ultimi mesi a conferma della presenza di alcune tensioni diffuse all’interno del sistema”.

Altre notizie e approfondimenti sono disponibili nel nostro focus dedicato ai dati Istat. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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