A giugno inflazione "confermata" a +0,1%

A giugno inflazione "confermata" a +0,1%

I dati definitivi Istat indicano che a giugno l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile e una diminuzione dello 0,2% su base annua. 

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15 luglio 2020

I dati definitivi Istat indicano che a giugno l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile e una diminuzione dello 0,2% su base annua (come nel mese precedente), confermando così la stima preliminare. A determinare l'inflazione negativa per il secondo mese consecutivo sono i prezzi dei Beni energetici (-12,1%), che sia nella componente regolamentata (-14,1%) sia in quella non regolamentata (-11,2%) confermano flessioni molto ampie. I prezzi dei Beni alimentari continuano invece a crescere (+2,3%), con un'accelerazione di quelli degli Alimentari non lavorati (da +3,7% di maggio a +4,1%) e un lieve rallentamento dei prezzi degli Alimentari lavorati (da +1,7% a +1,2%). A registrare tassi di crescita sopra il punto percentuale sono anche i prezzi dei Tabacchi (+3,0%) e dei Servizi vari (+1,4%) che contrastano, insieme a quelli dei Beni alimentari, le spinte deflazionistiche dei Beni energetici.

L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano rispettivamente da +0,8% a +0,7% e da +1,0% a +0,9%. Il lieve aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto per lo più alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,2%), sostenuta dai consueti fattori stagionali. L'inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l'indice generale e a +0,7% per la componente di fondo. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione congiunturale nulla e una diminuzione dello 0,4% su base annua (da -0,3% di maggio), confermando la stima preliminare. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e una diminuzione dello 0,3% su base annua. La flessione dei prezzi al consumo su base annua, registrata per il secondo mese consecutivo, continua ad essere, commenta l'Istat, il prodotto di spinte contrapposte: quelle deflazionistiche provenienti dai prezzi dei Beni energetici e quelle al rialzo dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona. 

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