A novembre inflazione da record, "campanello d’allarme per la ripresa"

A novembre inflazione da record, "campanello d’allarme per la ripresa"

I dati definitivi Istat indicano un aumento mensile dello 0,6% e annuo del 3,7%, il più forte da tredici anni a questa parte. Oltre all’energia crescono i prezzi di alimentari e servizi di trasporto.

DateFormat

15 dicembre 2021

Dopo la “fiammata” registrata a ottobre, nuova accelerazione dell'inflazione a novembre: +0,6% mensile e +3,7% annuo, il massimo da settembre 2008, mentre la “inflazione "di fondo" (a +1,3%) è al top  da marzo 2013. A crescere sono soprattutto e come ormai d’abitudine i prezzi dell'energia (da +24,9% di ottobre a +30,7%  a novembre), ma anche quelli degli alimentari e dei servizi di trasporto, secondo i dati definitivi Istat (vedi i dati completi in pdf), cominciano a evidenziare tensioni.

Indici dei prezzi al consumo NIC per divisione di spesa, novembre 2021. Fonte: Istat

L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a 1,9% per l'indice generale e a 0,8% per la componente di fondo. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,7% su base mensile e del 3,9% su base annua.

 

Il commento di Confcommercio

“I dati sull’inflazione, peggiori rispetto alle nostre stime, rappresentano un innegabile campanello d’allarme per la ripresa. La tendenza a variazioni dei prezzi al consumo nettamente superiori rispetto alle dinamiche registrate nell’ultimo decennio erano già evidenti da prima dell’estate. Il fenomeno, che molti avevano visto come temporaneo, sta assumendo connotati che difficilmente potranno essere riassorbiti nel breve periodo”: è il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui dati Istat.

“La forte spinta proveniente dagli energetici, cui si accompagnano i problemi di scarsità di materie prime e di approvvigionamento lungo alcune filiere, comincia a produrre effetti anche su altri comparti. Questa situazione, che non è stata ancora interiorizzata nei comportamenti delle famiglie, rischia di generare già dall’inizio del prossimo anno – continua l’Ufficio Studi - un brusco rallentamento delle dinamiche produttive. Le famiglie, di fronte ad una ridimensionamento del reddito disponibile reale, potrebbero modificare quell’atteggiamento favorevole verso il consumo che ha spinto, come confermato anche nel terzo trimestre, il recupero dell’attività economica. Ridimensionamento della domanda che potrebbe interessare principalmente i beni ed i servizi commercializzabili, quelli che hanno sofferto in misura più evidente delle limitazioni imposte dalla pandemia.

“Non va neanche trascurato – conclude Confcommercio - il possibile impatto di questa situazione sulla politica monetaria che, nonostante tutte le prese di posizione della Bce, potrebbe a breve diventare meno accomodante”.

 

Altre notizie e approfondimenti sono disponibili nel nostro focus dedicato ai dati Istat. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca