Inflazione, la crescita non si arresta

Inflazione, la crescita non si arresta

A settembre aumento dell’8,9% su base annua e dello 0,3% mensile. Frena leggermente la corsa sfrenata dei beni energetici, in crescita i prezzi dei beni alimentari. Confcommercio: “c’è il rischio di un forte impatto su consumi”.

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17 ottobre 2022

Prosegue anche a settembre la “volata” dell’inflazione, che fa segnare un aumento dell’8,9% su base annua (era +8,4% ad agosto) e dello 0,3% mensile (in questo caso c’è però almeno una frenata del ritmo di crescita rispetto al +0,8% del mese precedente). Sono i dati definitivi resi noti dall'Istat (link ai dati completi in pdf), che anche stavolta  vedono i beni energetici come i principali “responsabili” dell’aumento dell’indice ma, a differenza dei mesi scorsi, con un trend in diminuzione contrariamente ai beni alimentari, seguiti dai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. Su base tendenziale i beni alimentari crescono infatti dell’11,4% (+10,1% ad agosto) e i Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona aumentano da +4,6% a +5,7%. Alla crescita dei prezzi contribuiscono, in misura minore, anche i beni non durevoli (da +3,8% a +4,6%) e quelli semidurevoli (da+2,3% a +2,8%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere molto i prezzi dei beni energetici (da +44,9% di agosto a +44,5%) sia regolamentati (da +47,9% a + 47,7%) che non regolamentati (da +41,6% a +41,2%). In frenata anche anche l’aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +8,4% a +7,2%).

Indici dei prezzi al consumo Nic e Ipca. Fonte Istat 

Su base annua crescono i prezzi dei beni (da +11,8% a +12,5%), mentre è sostanzialmente stabile l’aumento di quelli dei servizi (da +3,8% a +3,9%). Su i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,6% a +11,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +7,7% a +8,5%). L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni alimentari non lavorati (+2%), dei beni semidurevoli (+1%), degli alimentari lavorati (+0,8%) e dei beni durevoli (+0,6%) ed è in parte frenato dal calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-4,2%).

Per quanto riguarda il cosiddetto carrello della spesa la crescita dei prezzi, su base annua, è dell'11,1%, ai massimi da quasi 40 anni, ossia da luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2%).

L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1% per l'indice generale e a +3,6% per la componente di fondo, mentre l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell'1,7% su base mensile  e del 9,5% su base annua.

 

Confcommercio: “c’è il rischio di un forte impatto su consumi”

“Il dato sull’andamento dei prezzi al consumo nel mese di settembre, seppure lievemente inferiore rispetto alle nostre stime, rappresenta un ulteriore tassello negativo all’interno di un quadro congiunturale in cui i segnali di rallentamento diventano sempre più concreti ed evidenti. Le tensioni che da oltre un anno si avvertono sulle materie prime, energetiche e non, si stanno diffondendo all’interno del sistema, come segnala l’ulteriore crescita dell’inflazione di fondo che ha raggiunto il 5% su base annua”. Così l’Ufficio Studi Confcommercio, per il quale “i timori di un ridimensionamento della domanda delle famiglie, e di conseguenza del Pil nella parte finale del 2022, sono supportati da un’inflazione che per i beni ed i servizi che compongono il cosiddetto carrello della spesa ha superato l’11%, valore che potrebbe ancora crescere già a ottobre in considerazione degli aumenti attesi per il prezzo dell’energia e del gas e per il parziale trasferimento dell’incremento dei costi subiti dalle imprese sui prezzi dei beni e dei servizi destinati al consumo finale”.

 

Fipe: "per la ristorazione +5,9%, meno dell'inflazione"

"A settembre 2022 i prezzi della  ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, eccetera) fanno registrare  una variazione dell'1% rispetto al mese precedente e di +5,9%  rispetto allo stesso mese di un anno fa mantenendosi  abbondantemente al di sotto dell'inflazione generale che arriva  a +8,9%. La ristorazione italiana, anche nel confronto europeo sulla  base dell'indice armonizzato dei prezzi del mese agosto, mostra  segni di forte moderazione collocandosi, tra i 27 Paesi  dell'Unione, al quart'ultimo posto per intensità di aumento dei  prezzi. La dinamica inflazionistica della ristorazione mostra una certa  difficoltà delle imprese a gestire la fase di aggiustamento dei  listini resa necessaria dall'aumento straordinario dei costi dei  prodotti alimentari e soprattutto dell'energia": questo il commento dell'ufficio studi di Fipe-Confcommercio commento dei dati sull'inflazione del mese di settembre.

 

Altre notizie e approfondimenti sono disponibili nel nostro focus dedicato ai dati Istat. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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