Roadshow "Impresa diretta con il territorio"
Roadshow "Impresa diretta con il territorio"
Il Roadshow vuole mettere in evidenza quanto sia forte la connessione tra imprese e territori e quanto il contributo delle imprese del territorio sia importante per la crescita, lo sviluppo e la coesione del Paese.
Stiamo vivendo una stagione particolarmente difficile della storia politica, economica e sociale del Paese. E il protrarsi della recessione, i cui effetti stanno colpendo tutti i territori e tutti i settori di nostra rappresentanza, sta riducendo allo stremo le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti.
Da tempo denunciamo la drammaticità di questa situazione e chiediamo misure concrete a sostegno dell'economia reale e, in particolare, delle imprese che rappresentiamo.
Per questo Confcommercio ha organizzato un Roadshow sul territorio, articolato in sei tappe, tramite lo svolgimento di Assemblee territoriali, con l'obiettivo di raccogliere dalla viva voce degli imprenditori la testimonianza della sofferenza di questo sistema di imprese ma soprattutto di recepire le loro istanze e le aspettative per portarle all'attenzione del Governo, delle Istituzioni e della politica in occasione dell'Assemblea generale del 12 giugno 2013.
Il Roadshow "Impresa diretta con il territorio" vuole mettere in evidenza quanto sia forte la connessione tra imprese e territori e quanto il contributo delle imprese del territorio sia importante per la crescita, lo sviluppo e la coesione del Paese. In particolare, quelle dei servizi di mercato che rappresentano larga parte dell'economia reale, con un contributo di oltre il 40% al Pil e all'occupazione del Paese, e che si pongono come un vero e proprio soggetto di integrazione, con capacità di ascolto e di proposta, pronto a cogliere e interpretare i cambiamenti e le trasformazioni sui territori.
Programma
- Tappe
Milano lunedì 13 maggio
Messina venerdì 17 maggio
Torino martedì 21 maggio
Venezia martedì 28 maggio
Bari lunedì 3 giugno
Bologna giovedì 6 giugno
Nota politico-economica
Il 2013 sarà ancora un anno difficile per la nostra economia, per le famiglie, per le imprese. Un anno in cui, purtroppo, registreremo una consistente caduta del Pil e dei consumi che, secondo le nostre previsioni, faranno segnare un calo, rispettivamente, dell’1,7% e del 2,4%. E in questa situazione a soffrire particolarmente sono le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti che stanno vivendo drammaticamente sulla propria pelle gli effetti di questa crisi. Molte attività chiudono perché i consumi sono in caduta libera da tanto tempo, la pressione fiscale è a livelli record, il credito è sempre meno accessibile e la liquidità scarseggia perché lo Stato non onora i suoi debiti nei confronti delle imprese.
Da tempo Confcommercio denuncia la drammaticità di questa situazione sollecitando il Governo, il Parlamento e la politica ad agire immediatamente con misure concrete a sostegno dell’economia reale e, in particolare, delle imprese del terziario di mercato e dei servizi. È indispensabile, infatti, passare dal tempo del rigore e dell’austerità a quello della crescita perché solo così è possibile assicurare anche la tenuta dei conti pubblici.
In questo contesto, va nella giusta direzione il percorso indicato dalla relazione programmatica del presidente del Consiglio, Enrico Letta, soprattutto in riferimento alla necessità di dare risposte alle tre grandi emergenze del Paese sul piano istituzionale, economico e sociale. Così come l’aver impostato l’avvio della nuova legislatura aprendo una nuova stagione di dialogo e di riforme per modernizzare il paese e mettere il sistema di piccole e medie imprese al centro del programma di Governo per consentire all’economia reale di ripartire al più presto e dare prospettive di crescita e di occupazione durature al paese.
Tra le priorità, bene, dunque, l’impegno per la riforma elettorale, per la riduzione del costo del lavoro, per la sospensione dell’IMU a giugno, per scongiurare l’ipotesi dell’aumento dell’Iva. Ma sono impegni, questi, che devono necessariamente tradursi nel più breve tempo possibile in misure concrete ed efficaci perché occorre ridare fiducia e speranza agli imprenditori e alle famiglie che da troppo tempo soffrono del perdurare della crisi. E soprattutto occorre che il nuovo Governo ascolti le istanze delle piccole e medie imprese e del sistema di impresa diffusa che rappresenta proprio la parte più vitale del Paese e in grado di assorbire disoccupazione e dare lavoro.
Per questo motivo Confcommercio ha organizzato un Roadshow con l’obiettivo di raccogliere dal territorio e dalla viva voce degli imprenditori la testimonianza della sofferenza di questo sistema di imprese ma soprattutto di recepire le loro istanze e le aspettative per portarle all’attenzione del governo, della politica e delle istituzioni in occasione dell’Assemblea generale del 12 giugno.
Un Roadshow, articolato in sei tappe (Milano, Messina, Torino, Venezia, Bologna, Bari), che prevede lo svolgimento di Assemblee territoriali e che già nel titolo – “Impresa diretta con il territorio” – mette bene in evidenza quanto sia forte la connessione tra imprese e territori e quanto il contributo delle imprese del territorio sia importante per la crescita, lo sviluppo e la coesione del Paese. In particolare quelle dei servizi di mercato che rappresentano larga parte dell’economia reale, con un contributo di oltre il 40% al Pil e all’occupazione del Paese, e che si pongono come un vero e proprio soggetto di integrazione, con capacità di ascolto e di proposta, pronto a cogliere e interpretare i cambiamenti e le trasformazioni sui territori.
In questo contesto è necessario, dunque, il confronto con gli amministratori e i rappresentanti politici locali che consentirà di completare il quadro di analisi e definire meglio l’entità di questa crisi, dare risposte alle imprese e individuare misure di intervento per tornare a crescere il prima possibile.
A questo proposito, le misure prioritarie secondo Confcommercio sono:
- cancellare il previsto ulteriore aumento dell’Iva da luglio prossimo;
- ridurre la pressione fiscale e semplificare un barocco sistema fiscale;
- proseguire con più determinazione e coraggio nel taglio della spesa pubblica improduttiva;
- una burocrazia più semplice e meno onerosa;
- allentare la stretta creditizia;
- rendere più flessibile e meno oneroso l’ingresso nel mercato del lavoro;
- puntare su un deciso processo di dismissione del patrimonio pubblico a vantaggio dell’abbattimento dello stock del debito.
Il peso dei settori nell’economia
Il decennio appena trascorso, ha visto accentuarsi alcune tendenze di lungo periodo nella composizione settoriale del prodotto interno e dell’occupazione confermando l’onda lunga della progressiva terziarizzazione dell’economia.
Il peso dell’agricoltura si è gradualmente ridotto portandosi nel 2012 al 2% in termini di valore aggiunto e al 5% in termini di input di lavoro, così come anche per l’industria si è registrato il ridimensionarsi del contributo alla formazione del prodotto, con una quota ormai inferiore al 25%, e un’incidenza, sotto il profilo occupazionale, di circa il 26%, quasi 3 punti in meno rispetto al 2002. Per contro, l’area terziaria si è ulteriormente ampliata, portandosi a quasi il 74% come valore aggiunto e ad oltre il 69% come occupazione, con un miglioramento rispetto al 2002 di circa 4 punti in entrambi i casi (vedi tab. 1).
Tab. 1 – Il ruolo dei settori produttivi: occupazione e valore aggiunto
Composizione percentuale
1992 | 2002 | 2012 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
ula | v.a.(*) | ula | v.a.(*) | ula | v.a.(*) | |
Agricoltura | 8,3 | 3,5 | 6,0 | 2,6 | 5,0 | 2,0 |
Industria | 29,8 | 30,1 | 28,3 | 27,2 | 25,6 | 24,2 |
Servizi (1+2) | 61,9 | 66,5 | 65,7 | 70,2 | 69,4 | 73,8 |
(1) Area Confcommercio | 40,8 | 40,3 | 44,9 | 42,6 | 48,8 | 42,5 |
- Commercio | 15,2 | 13,5 | 14,4 | 12,0 | 14,4 | 10,9 |
- Trasporti e logistica | 5,4 | 5,2 | 5,7 | 5,5 | 5,9 | 5,6 |
- Turismo, tempo libero e comunicazioni | 13,1 | 10,5 | 15,0 | 12,1 | 16,8 | 12,0 |
- Altri servizi | 7,1 | 11,1 | 9,8 | 13,0 | 11,7 | 14,0 |
(2) Altre attività di servizi (compresa P.A.) | 21,0 | 26,2 | 20,9 | 27,6 | 20,6 | 31,2 |
Totale economia | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 |
Il settore dei servizi nel suo complesso, comprensivo cioè anche della attività della Pubblica amministrazione, conferma dunque il suo insostituibile ruolo anticiclico assorbendo le unità di lavoro espulse dagli altri settori e riuscendo pertanto a proporsi come una sorta di ammortizzatore produttivo anche nelle fasi più severe del ciclo economico negativo, come quelle sperimentate nella recessione del biennio 2008-09, quando si è registrata una contrazione complessiva del Pil di quasi sette punti percentuali.
Limitandosi ai comparti delle attività market dei servizi, l’Area Confcommercio è riuscita a non perdere posizioni per effetto della crisi, mantenendo la stessa la quota di valore aggiunto del 2002 e migliorando di 4 punti quella dell’occupazione.
All’interno di questa variegata aggregazione di attività terziarie, i miglioramenti più significativi sotto il profilo del prodotto e dell’occupazione si sono registrati negli Altri servizi (soprattutto attività immobiliari e altri servizi alle imprese), seguiti da trasporti e logistica e da attività del turismo, tempo libero e comunicazioni, che hanno consolidato a fine decennio le posizioni occupate nel 2002.
Il commercio, invece, ha risentito in misura più incisiva delle conseguenze della crisi, con una contrazione di 1,1 punti della quota di valore aggiunto, sceso al 10,9% rispetto al 2002, ed una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali poco al di sopra del 14%.
Milano (13 maggio)
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha inaugurato a Milano il Roadshow "ImPresa diretta con il territorio". Nel suo intervento, Sangalli ha chiesto al governo interventi su Imu, Iva e Tares, "per evitare un collasso estivo di imprese e famiglie a causa del fisco troppo pesante".
"Per quanto riguarda le emergenze, che sono tante, la prima che abbiamo di fronte è quella di raffreddare un'estate che si presenta rovente perché Imu, Tares e aumento dell'Iva rappresentano certamente per le imprese e le famiglie un motivo di collasso.
"Noi chiediamo, nell'immediato, che la sospensione dell'Imu – ha proseguito il leader dei commercianti – riguardi anche gli immobili strumentali e naturalmente alberghi e negozi, che venga cestinato in maniera definitiva l'aumento dell'Iva perché sarebbe il colpo di grazie ai consumi, il colpo mortale alla domanda interna che, per investimenti e consumi vale l'80% del Pil. Poi chiediamo che la Tares, che comporta addirittura il raddoppio del pagamento per le nostre imprese, venga spostata al prossimo anno". Per fare questo, secondo Sangalli, bisogna "agire con più coraggio sulla spending review con maggiore controllo, riduzione e riqualificazione della spesa pubblica. Servono poi dimissioni del patrimonio immobiliare pubblico e contrasto all'evsione e all'elusione fiscale".
Il presidente di Confcommercio ha chiesto anche "misure d'emergenza per rimettere le imprese
nelle condizioni di produrre benessere e occupazione" tra le quali, in Lombardia, la no tax area proposta dal presidente della Regione, Roberto Maroni: "in accordo con lo stato una no tax area
della durata di tre anni per chi crea valore come start up, imprese che assumo giovani, imprese turistiche, negozi storici e neoprofessionisti".
Secondo Sangalli, bisogna alleggerire la pressione fiscale e il costo del lavoro partendo dall'azzeramento dell'addizionale regionale Irap per le microimprese e le start up di giovani, donne e over 50. Nel suo intervento ha infine sottolinetao che in Lombardia il 65% del pil è prodotto dal terziario che occupa 2,75 milioni di persone.
Al discorso di Sangalli ha fatto seguito quello del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: "la parola d'ordine è marciare uniti per portare al nuovo Governo, al di là che piaccia o meno, richieste precise e unitarie". Quello che lo stesso sindaco definisce un "grido d'allarme e un appello" è dovuto al fatto che, se su alcune cose "possiamo e dobbiamo dividerci perché abbiamo visioni diverse", sul rilancio del Paese "partendo dalla Lombardia, bisogna unire le forze", e davanti al Governo si devono presentare "interlocutori forti e capaci di incidere sull'agenda".
Un'unità che si era già raggiunta con la 'Giornata della Collera', ha ricordato Pisapia: "In quella giornata ci fu unità d'intenti, ma sono molto preoccupato perché dopo quella grande mobilitazione ci ritroviamo in una situazione in cui dalle parole non si è passati ai fatti".
Il manifesto delle imprese lombarde
Pmi denunciano fortissime difficoltà accesso al credito, servono misure tagliate anche su piccoli.
Ferrè, Confcommercio Milano
Ruolo settore servizi fondamentale per ripresa, investire nella digitalizzazione, creatività, contenuti digitali, semplificazione.
Bellini, Asseprim
Alleggerire peso burocrazia su sistema imprese, attenzione alla competitività zone di frontiera.
Primavesi, Confcommercio Como
Sinergie a livello locale, serve sperimentazione e coraggio. Occorre intervento statale per legge fallimentare micro-Pmi.
Brambilla, Confcommercio Monza
Rivedere intervento statale su liberalizzazione orari e aperture. Rivedere Imu immobili strumentali e Tares. Moratoria nuovi centri commerciali serve se c’è programmazione territoriale.
Origgi, Confcommercio Desio
In provincia di Mantova già 25 grandi strutture di vendita e 33.000 mq outlet. Territorio saturo! Commercio è democrazia imprenditoriale e presidio sociale, va difeso.
Montanari, Confcommercio Mantova
Crisi consumi colpisce soprattutto i centri storici e attività tradizionali. La trattativa per il rilancio del commercio passa anche dal confronto con i proprietari immobiliari.
Massoletti, Confcommercio Brescia
A 16 mesi da liberalizzazioni commercio aumento ore lavorate e costi fissi, diminuzione ricavi. Deregolamentazione ha ottenuto effetto contrario, servono regole certe per tutti.
Negrini, Confcommercio Lecco
Servono nuove misure di sostegno a piccoli comuni. Commercio di vicinato è servizio fondamentale per popolazione. Equilibrio tra diverse forme distribuzione commerciale. Ripensare strategie turistiche del territorio.
Pugnoli, Confcommercio Cremona
Expo 2015 occasione rilancio imprese e valorizzazione intera regione. Ruolo Confcommercio fondamentale per esposizione, nostre imprese offrono competenze e conoscenze.
Citterio, Fipe
Valorizzare e rilanciare distretti del commercio, coordinando sistemi di governance commerciale e turistica dei territori.
Patelli, Confcommercio Bergamo
La fotogallery
Messina (17 maggio)
Dopo la prima tappa di Milano, il Roadshow "ImPresa diretta con il territorio" è arrivato a Messina: all'evento hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, e il presidente di Confcommercio Sicilia, Pietro Agen.
Nel corso dell'incontro sono stati presentati i dati territoriali di Calabria e Sicilia a cura dell'Ufficio studi di Confcommercio su Pil, consumi, occupazione, cessazione attività.
I dati territoriali della Sicilia
Tab. 2a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Trapani | 427.999 | 430.400 | 2.401 | 129 | 122 | -8 | 11,0 | 18,1 |
Palermo | 1.240.520 | 1.244.354 | 3.834 | 366 | 334 | -32 | 15,5 | 19,4 |
Messina | 654.874 | 648.575 | -6.300 | 209 | 194 | -15 | 10,4 | 16,6 |
Agrigento | 447.323 | 446.789 | -535 | 127 | 124 | -4 | 16,7 | 20,2 |
Caltanissetta | 273.473 | 273.070 | -404 | 72 | 68 | -4 | 15,7 | 21,9 |
Enna | 174.951 | 173.080 | -1.870 | 49 | 45 | -4 | 16,3 | 21,7 |
Catania | 1.069.171 | 1.081.195 | 12.024 | 309 | 298 | -11 | 11,6 | 16,3 |
Ragusa | 302.601 | 308.742 | 6.142 | 112 | 103 | -9 | 8,3 | 19,4 |
Siracusa | 398.427 | 400.312 | 1.885 | 114 | 107 | -8 | 11,5 | 20,3 |
SICILIA | 4.989.339 | 5.006.516 | 17.177 | 1.488 | 1.394 | -94 | 13,0 | 18,6 |
Sud | 20.578.113 | 20.629.865 | 51.752 | 6.516 | 6.180 | -336 | 11,0 | 17,2 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 2b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Trapani | 122 | 10,3 | 16,4 | 73,3 |
Palermo | 334 | 3,8 | 14,9 | 81,4 |
Messina | 194 | 4,4 | 17,2 | 78,4 |
Agrigento | 124 | 12,0 | 13,8 | 74,2 |
Caltanissetta | 68 | 11,2 | 22,8 | 66,0 |
Enna | 45 | 9,5 | 16,4 | 74,1 |
Catania | 298 | 6,8 | 16,4 | 76,8 |
Ragusa | 103 | 23,4 | 14,7 | 61,8 |
Siracusa | 107 | 9,0 | 21,4 | 69,6 |
SICILIA | 1.394 | 8,2 | 16,5 | 75,3 |
Sud | 6.180 | 6,8 | 21,2 | 72,0 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 3 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Trapani | -2,5 | -1,8 | -1,7 | -1,4 | -4,0 | -2,6 | 59,7 | 76,8 |
Palermo | -2,0 | -0,7 | -2,3 | -1,3 | -3,2 | -3,0 | 67,1 | 81,2 |
Messina | -1,6 | -1,5 | -1,8 | -1,2 | -3,6 | -2,5 | 69,1 | 89,2 |
Agrigento | -1,8 | -3,5 | -1,6 | -1,1 | -5,0 | -2,5 | 55,6 | 68,4 |
Caltanissetta | -2,7 | -3,6 | -0,6 | -1,0 | -5,1 | -1,8 | 62,8 | 70,6 |
Enna | -1,7 | 1,6 | -2,9 | -0,8 | -1,6 | -3,2 | 61,1 | 66,8 |
Catania | -1,8 | -2,1 | -2,1 | -1,4 | -4,2 | -2,9 | 63,4 | 74,0 |
Ragusa | -2,4 | -3,5 | -2,0 | -0,9 | -5,1 | -2,9 | 67,5 | 75,2 |
Siracusa | -1,8 | -1,2 | -1,7 | -1,0 | -3,5 | -2,6 | 69,3 | 79,0 |
SICILIA | -2,0 | -1,7 | -1,9 | -1,2 | -3,9 | -2,7 | 64,6 | 77,5 |
Sud | -1,8 | -2,1 | -1,9 | -1,2 | -4,1 | -2,7 | 67,1 | 76,1 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 4a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Trapani | 47.401 | 14.677 | 8.359 | 11.557 | 7.283 | 2.285 | 6.627 | 3.896 |
Palermo | 99.632 | 11.524 | 17.963 | 34.044 | 22.580 | 4.554 | 18.298 | 13.249 |
Messina | 59.987 | 6.523 | 14.245 | 18.157 | 12.219 | 3.710 | 11.052 | 6.300 |
Agrigento | 42.625 | 12.406 | 7.022 | 11.666 | 7.945 | 2.163 | 5.214 | 4.154 |
Caltanissetta | 24.968 | 5.346 | 5.001 | 7.234 | 4.855 | 1.210 | 3.764 | 2.413 |
Enna | 15.729 | 5.507 | 2.882 | 3.523 | 2.409 | 776 | 2.068 | 973 |
Catania | 100.411 | 15.366 | 19.219 | 31.461 | 17.857 | 4.208 | 16.922 | 13.235 |
Ragusa | 35.459 | 9.713 | 6.693 | 9.022 | 5.402 | 1.678 | 5.257 | 3.096 |
Siracusa | 37.313 | 7.445 | 7.515 | 9.292 | 6.239 | 1.986 | 6.337 | 4.738 |
SICILIA | 463.525 | 88.507 | 88.899 | 135.956 | 86.789 | 22.570 | 75.539 | 52.054 |
Sud | 2.002.855 | 365.365 | 419.947 | 597.966 | 377.430 | 119.084 | 340.337 | 160.156 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Trapani | 100,0 | 31,0 | 17,6 | 24,4 | 15,4 | 4,8 | 14,0 | 8,2 |
Palermo | 100,0 | 11,6 | 18,0 | 34,2 | 22,7 | 4,6 | 18,4 | 13,3 |
Messina | 100,0 | 10,9 | 23,7 | 30,3 | 20,4 | 6,2 | 18,4 | 10,5 |
Agrigento | 100,0 | 29,1 | 16,5 | 27,4 | 18,6 | 5,1 | 12,2 | 9,7 |
Caltanissetta | 100,0 | 21,4 | 20,0 | 29,0 | 19,4 | 4,8 | 15,1 | 9,7 |
Enna | 100,0 | 35,0 | 18,3 | 22,4 | 15,3 | 4,9 | 13,1 | 6,2 |
Catania | 100,0 | 15,3 | 19,1 | 31,3 | 17,8 | 4,2 | 16,9 | 13,2 |
Ragusa | 100,0 | 27,4 | 18,9 | 25,4 | 15,2 | 4,7 | 14,8 | 8,7 |
Siracusa | 100,0 | 20,0 | 20,1 | 24,9 | 16,7 | 5,3 | 17,0 | 12,7 |
SICILIA | 100,0 | 19,1 | 19,2 | 29,3 | 18,7 | 4,9 | 16,3 | 11,2 |
Sud | 100,0 | 18,2 | 21,0 | 29,9 | 18,8 | 5,9 | 17,0 | 8,0 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 4b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Trapani | -434 | -470 | -363 | -400 | -280 | -94 | -175 | 1.068 |
Palermo | 1.012 | -565 | -404 | -271 | 10 | -186 | -296 | 2.734 |
Messina | 96 | -414 | -280 | -459 | -346 | -109 | -174 | 1.532 |
Agrigento | -478 | -645 | -170 | -305 | -205 | -92 | -144 | 878 |
Caltanissetta | -78 | -207 | -87 | -222 | -173 | -12 | -61 | 511 |
Enna | -157 | -143 | -66 | -109 | -94 | -23 | -24 | 208 |
Catania | -638 | -750 | -652 | -1.257 | -793 | -203 | -546 | 2.770 |
Ragusa | 248 | -201 | -25 | -157 | -99 | -48 | -51 | 730 |
Siracusa | 296 | -188 | -93 | -307 | -225 | -43 | -94 | 1.021 |
SICILIA | -133 | -3.583 | -2.140 | -3.487 | -2.205 | -810 | -1.565 | 11.452 |
Sud | -3.186 | -12.931 | -10.833 | -11.534 | -6.843 | -2.865 | -7.041 | 42.018 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati della Sicilia, per quanto riguarda le imprese, non potevano che essere terrificanti; ma d'altra parte la condizione dell'imprenditore meridionale è di svantaggio assoluto.
Se non viene colmata la differenza infrastrutturale tra Sud e Nord le aziende locali resteranno assolutamente in condizioni di svantaggio. Noi paghiamo l'energia il 40% in più rispetto al resto d'Italia e i prestiti bancari il 2% in più. Non solo non abbiamo rete autostradale e ferroviaria, ma abbiamo un sistema aereo dove Alitalia, in condizioni di quasi monopolio, pratica tariffe assolutamente ingiustificate. In questa condizioni ci dovremmo stupire se la Sicilia e il Meridione crescessero. L'investimento va fatto prima di tutto nelle infrastrutture. Dovrebbe essere chiaro a tutti che se non parte il Sud non parte l'Italia. Lo hanno capito tutti tranne chi ci governa.
Pietro Agen, vicepresidente nazionale e presidente di Confcommercio Sicilia
Carlo Sangalli, nel suo intervento, dopo essersi soffermato sulle decisioni assunte dal governo nel Consiglio dei Ministri in materia di Imu, ha parlato poi della situazione economica del Paese, il presidente di Confcommercio ha osservato: "andremo incontro ad una estate dal punto di vista fiscale rovente per aumento dell'Iva, Imu e Tares: certamente sarà un'estate insostenibile non soltanto per le famiglie ma anche per le nostre imprese".
Secondo Sangalli, "bisogna far di tutto per raffreddare questa estate rovente. Il primo punto è quello di cestinare in maniera definitiva l'aumento dell'Iva perché se aumentasse l'Iva sarebbe un colpo mortale ai consumi. La domanda interna tra investimenti e consumi – ha sottolineato Sangalli – è pari all'80 per cento del Pil, non c'è crescita nel nostro Paese perché la domanda interna è desolatamente ferma e quindi non si può fermare ancora di più".
Infine, Sangalli ha indicato al governo quattro priorità: il fisco, la semplificazione, il credito ed il lavoro. "Il fisco perché la pressione fiscale è insostenibile da parte delle imprese e delle famiglie; la semplificazione perché la burocrazia sta strozzando le imprese, per una burocrazia barocca e troppo costosa; il credito perché noi tutti viviamo una stretta creditizia che per le nostre imprese è insopportabile; il credito è l'ossigeno delle imprese e senza il credito le imprese muoiono ed infine il lavoro perché bisogna rivedere queste norme restrittive per quanto riguarda la flessibilità soprattutto in entrata".
Torino (21 maggio)
A Torino la terza delle sei iniziative itineranti organizzate da Confcommercio, insieme alla proprie strutture regionali, con l'obiettivo di raccogliere le istanze, le priorità e le aspettative delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti che saranno portate all'attenzione del Governo, delle forze politiche e delle istituzioni in occasione dell'Assemblea generale della Confederazione del 12 giugno.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso del suo intervento ha ribadito che "un nuovo aumento dell'Iva sarebbe un colpo mortale per le imprese e per le famiglie. Per questo è assolutamente da evitare, le conseguenze sarebbero pesantissime per il Paese".
L'aumento dell'Iva provocherebbe ulteriori chiusure di esercizi occupazionali e quindi un nuovo aumento della disoccupazione. Colpisce soprattutto le famiglie con il reddito più basso, quindi aumentando il disagio sociale e aumentando l'area dell'assoluta povertà e mettendo a rischio coesione sociale ed unità del paese.
Carlo Sangalli
"Il premier Letta - ha continuato Sangalli - deve fare di tutto per ricostruire l'occupazione, e questo si può fare con la crescita, e la crescita la si rilancia sollecitando la domanda interna, che vale l'80% del Pil... ma la domanda interna è oggi desolatamente ferma. Un nuovo aumento dell'Iva va nella direzione opposta, cioe' indebolisce ulteriormente la domanda interna".
Sangalli ha poi affrontato il tema del lavoro proprio alla vigilia del tavolo convocato dal ministro del Lavoro con le parti sociali. "La flessibilità in entrata per noi è fondamentale. Per i contratti a tempo ad esempio bisogna ridurre il lasso di tempo tra uno e l'altro e superare il contributo aggiuntivo dell'1,40".
La nostra preoccupazione profonda è che di stia passando dalla crisi economica alla crisi sociale: si potrebbe ampliare l'area della povertà assoluta arrivando a superare i 4 milioni di persone. Servono subito dei provvedimenti che frenino questo processo: semplificazione del mercato del lavoro, meno burocrazia e riduzione del costo del lavoro.
Carlo Sangalli
Il presidente ha poi analizzato il tema fiscale, ribadendo che "anche gli immobili strumentali, alberghi e negozi, non devono pagare l'Imu. Affronteremo un'estate rovente dal punto di vista fiscale, dobbiamo raffreddarla". "Bisogna trovare le risorse – ha aggiunto Sangalli – si deve procedere nella Spending Review senza timidezza, ci sono spazi per tagliare la spesa pubblica improduttiva".
Infine, a margine dell'evento, il presidente Sangalli a chi gli domanda se sia deluso dal Governo ha risposto: "Deluso fino a questo momento no. Siamo in un'attesa speranzosa e sollecitiamo che le cose che sono state dette vengano portate a compimento e in tempi molto brevi".
Infine, un accenno alla violenta rapina alla gioielleria Franck Muller a Milano: "la legalità e la sicurezza sono un prerequisito fondamentale anche per la crescita e lo sviluppo. Per essere liberi bisogna anche essere liberati dalla paura".
Tornando al Roadshow, l'incontro piemontese ha avuto carattere interregionale, con la partecipazione dei presidenti, dei direttori e di tutto il sistema associativo delle Ascom e delle Unioni Commercianti di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. Sono stati forniti i dati economici del tessuto imprenditoriale piemontese elaborati dall'Ufficio Studi Confcommercio.
I dati territoriali del Piemonte
Tab. 5a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Torino | 2.214.916 | 2.256.828 | 41.912 | 957 | 947 | -10 | 4,7 | 9,8 |
Vercelli | 176.896 | 176.952 | 56 | 73 | 74 | 1 | 4,2 | 11,1 |
Biella | 184.215 | 181.694 | -2.521 | 81 | 75 | -6 | 4,3 | 8,9 |
Verbano-Cusio-Ossola | 159.774 | 160.387 | 613 | 69 | 66 | -3 | 3,2 | 6,9 |
Novara | 356.551 | 367.891 | 11.339 | 156 | 153 | -3 | 5,2 | 10,3 |
Cuneo | 574.359 | 589.471 | 15.112 | 262 | 261 | -1 | 2,2 | 6,1 |
Asti | 213.879 | 218.449 | 4.569 | 90 | 89 | -2 | 3,2 | 7,5 |
Alessandria | 423.630 | 428.139 | 4.510 | 174 | 180 | 6 | 4,6 | 10,2 |
PIEMONTE | 4.304.220 | 4.379.810 | 75.590 | 1.863 | 1.846 | -17 | 4,2 | 9,2 |
Nord Ovest | 15.434.765 | 15.853.294 | 418.529 | 6.874 | 6.813 | -60 | 3,8 | 8,0 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 5b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Torino | 947 | 1,3 | 32,2 | 66,5 |
Vercelli | 74 | 6,7 | 30,2 | 63,1 |
Biella | 75 | 1,3 | 39,8 | 58,9 |
Verbano-Cusio-Ossola | 66 | 1,3 | 38,5 | 60,2 |
Novara | 153 | 1,1 | 35,5 | 63,4 |
Cuneo | 261 | 8,6 | 34,5 | 56,9 |
Asti | 89 | 7,3 | 33,9 | 58,8 |
Alessandria | 180 | 3,2 | 31,4 | 65,4 |
PIEMONTE | 1.846 | 3,0 | 33,3 | 63,7 |
Nord Ovest | 6.813 | 1,9 | 32,3 | 65,8 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 6 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Torino | -2,2 | -3,6 | -2,2 | -0,5 | -5,1 | -2,9 | 108,6 | 113,1 |
Vercelli | -1,4 | -1,9 | -1,8 | -0,9 | -3,8 | -2,4 | 114,8 | 114,7 |
Biella | -1,5 | 0,3 | -2,4 | -0,2 | -2,4 | -2,8 | 112,9 | 125,3 |
Verbano-Cusio-Ossola | -1,4 | -3,2 | -1,9 | -0,6 | -4,7 | -2,7 | 92,3 | 115,6 |
Novara | -2,4 | -4,8 | -2,4 | -0,4 | -5,9 | -3,1 | 104,1 | 114,9 |
Cuneo | -1,8 | -3,1 | -2,3 | -0,7 | -4,8 | -3,0 | 115,9 | 99,8 |
Asti | -1,6 | -2,3 | -2,1 | -1,0 | -4,2 | -2,8 | 99,0 | 94,6 |
Alessandria | -0,7 | -2,8 | -1,6 | -0,3 | -4,6 | -2,4 | 112,6 | 115,6 |
PIEMONTE | -1,9 | -3,2 | -2,2 | -0,5 | -4,8 | -2,8 | 108,9 | 111,4 |
Nord Ovest | -1,3 | -2,9 | -2,3 | -0,3 | -4,6 | -2,9 | 121,7 | 115,2 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 7a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Torino | 234.499 | 13.460 | 61.076 | 59.735 | 32.902 | 15.028 | 71.227 | 13.973 |
Vercelli | 17.673 | 2.527 | 5.068 | 4.500 | 2.696 | 1.269 | 3.577 | 732 |
Biella | 19.435 | 1.576 | 5.947 | 4.415 | 2.242 | 1.171 | 5.347 | 979 |
Verbano-Cusio-Ossola | 13.837 | 726 | 4.489 | 3.374 | 2.044 | 1.664 | 3.129 | 455 |
Novara | 31.843 | 2.271 | 9.953 | 7.586 | 4.144 | 2.324 | 8.555 | 1.154 |
Cuneo | 72.863 | 22.185 | 17.682 | 13.485 | 7.102 | 3.718 | 14.103 | 1.690 |
Asti | 25.387 | 7.465 | 6.243 | 5.093 | 2.888 | 1.362 | 4.513 | 711 |
Alessandria | 46.027 | 9.864 | 11.916 | 9.992 | 5.346 | 2.623 | 9.950 | 1.682 |
PIEMONTE | 461.564 | 60.074 | 122.374 | 108.180 | 59.364 | 29.159 | 120.401 | 21.376 |
Nord Ovest | 1.594.698 | 124.765 | 449.227 | 366.621 | 185.869 | 105.447 | 461.633 | 87.005 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Torino | 100,0 | 5,7 | 26,0 | 25,5 | 14,0 | 6,4 | 30,4 | 6,0 |
Vercelli | 100,0 | 14,3 | 28,7 | 25,5 | 15,3 | 7,2 | 20,2 | 4,1 |
Biella | 100,0 | 8,1 | 30,6 | 22,7 | 11,5 | 6,0 | 27,5 | 5,0 |
Verbano-Cusio-Ossola | 100,0 | 5,2 | 32,4 | 24,4 | 14,8 | 12,0 | 22,6 | 3,3 |
Novara | 100,0 | 7,1 | 31,3 | 23,8 | 13,0 | 7,3 | 26,9 | 3,6 |
Cuneo | 100,0 | 30,4 | 24,3 | 18,5 | 9,7 | 5,1 | 19,4 | 2,3 |
Asti | 100,0 | 29,4 | 24,6 | 20,1 | 11,4 | 5,4 | 17,8 | 2,8 |
Alessandria | 100,0 | 21,4 | 25,9 | 21,7 | 11,6 | 5,7 | 21,6 | 3,7 |
PIEMONTE | 100,0 | 13,0 | 26,5 | 23,4 | 12,9 | 6,3 | 26,1 | 4,6 |
Nord Ovest | 100,0 | 7,8 | 28,2 | 23,0 | 11,7 | 6,6 | 28,9 | 5,5 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 7b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Torino | -3.012 | -224 | -1.837 | -2.779 | -1.833 | -617 | -1.813 | 4.258 |
Vercelli | -266 | -71 | -201 | -116 | -76 | -27 | -91 | 240 |
Biella | -248 | 21 | -180 | -165 | -93 | -12 | -122 | 210 |
Verbano-Cusio-Ossola | -160 | -38 | -143 | -115 | -71 | -58 | -52 | 246 |
Novara | -247 | -31 | -286 | -203 | -107 | -63 | -179 | 515 |
Cuneo | -1.276 | -502 | -609 | -595 | -373 | -197 | -303 | 930 |
Asti | -575 | -261 | -244 | -199 | -123 | -48 | -120 | 297 |
Alessandria | -501 | -350 | -282 | -298 | -179 | -89 | -182 | 700 |
PIEMONTE | -6.285 | -1.456 | -3.782 | -4.470 | -2.855 | -1.111 | -2.862 | 7.396 |
Nord Ovest | -10.643 | -2.870 | -12.102 | -11.069 | -5.730 | -2.505 | -9.623 | 27.526 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati territoriali della Liguria
Tab. 8a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Imperia | 210.796 | 215.451 | 4.655 | 90 | 87 | -2 | 4,8 | 8,3 |
Savona | 277.628 | 281.892 | 4.264 | 116 | 111 | -5 | 4,3 | 7,0 |
Genova | 864.733 | 853.640 | -11.093 | 354 | 348 | -6 | 4,4 | 7,8 |
La Spezia | 217.972 | 219.672 | 1.700 | 90 | 86 | -4 | 7,3 | 10,8 |
LIGURIA | 1.571.130 | 1.570.656 | -473 | 649 | 632 | -17 | 4,8 | 8,1 |
Nord Ovest | 15.434.765 | 15.853.294 | 418.529 | 6.874 | 6.813 | -60 | 3,8 | 8,0 |
ITALIA | 58.458.544< | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 8b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Imperia | 87 | 8,3 | 16,6 | 75,1 |
Savona | 111 | 3,9 | 19,6 | 76,5 |
Genova | 348 | 0,3 | 19,6 | 80,1 |
La Spezia | 86 | 1,0 | 16,8 | 82,2 |
LIGURIA | 632 | 2,1 | 18,8 | 79,1 |
Nord Ovest | 6.813 | 1,9 | 32,3 | 65,8 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 9 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Imperia | -2,4 | -4,4 | -1,9 | -0,8 | -5,7 | -2,8 | 98,2 | 111,4 |
Savona | -1,4 | -1,2 | -2,9 | -0,8 | -3,6 | -3,5 | 110,7 | 121,0 |
Genova | -1,1 | -1,0 | -1,6 | -0,2 | -3,3 | -2,4 | 113,1 | 118,0 |
La Spezia | -2,0 | -5,2 | -0,7 | -0,3 | -6,1 | -1,9 | 95,7 | 97,4 |
LIGURIA | -1,5 | -2,0 | -1,8 | -0,4 | -4,0 | -2,6 | 108,2 | 114,8 |
Nord Ovest | -1,3 | -2,9 | -2,3 | -0,3 | -4,6 | -2,9 | 121,7 | 115,2 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 10a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Imperia | 27.864 | 4.820 | 7.077 | 6.319 | 4.089 | 2.710 | 5.232 | 1.706 |
Savona | 31.603 | 3.739 | 8.469 | 7.015 | 4.637 | 3.725 | 6.613 | 2.042 |
Genova | 86.764 | 2.314 | 22.624 | 25.454 | 14.568 | 7.426 | 25.203 | 3.743 |
La Spezia | 20.994 | 1.297 | 5.714 | 5.340 | 3.492 | 2.270 | 4.988 | 1.385 |
LIGURIA | 167.225 | 12.170 | 43.884 | 44.128 | 26.786 | 16.131 | 42.036 | 8.876 |
Nord Ovest | 1.594.698 | 124.765 | 449.227 | 366.621 | 185.869 | 105.447 | 461.633 | 87.005 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Imperia | 100,0 | 17,3 | 25,4 | 22,7 | 14,7 | 9,7 | 18,8 | 6,1 |
Savona | 100,0 | 11,8 | 26,8 | 22,2 | 14,7 | 11,8 | 20,9 | 6,5 |
Genova | 100,0 | 2,7 | 26,1 | 29,3 | 16,8 | 8,6 | 29,0 | 4,3 |
La Spezia | 100,0 | 6,2 | 27,2 | 25,4 | 16,6 | 10,8 | 23,8 | 6,6 |
LIGURIA | 100,0 | 7,3 | 26,2 | 26,4 | 16,0 | 9,6 | 25,1 | 5,3 |
Nord Ovest | 100,0 | 7,8 | 28,2 | 23,0 | 11,7 | 6,6 | 28,9 | 5,5 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 10b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Imperia | -179 | -146 | -90 | -195 | -138 | -66 | -118 | 436 |
Savona | -473 | -154 | -148 | -249 | -199 | -93 | -147 | 318 |
Genova | 310 | -69 | -32 | -520 | -289 | -195 | -435 | 1.561 |
La Spezia | -81 | -2 | -126 | -177 | -103 | -69 | -130 | 423 |
LIGURIA | -423 | -371 | -396 | -1.141 | -729 | -423 | -830 | 2.738 |
Nord Ovest | -10.643 | -2.870 | -12.102 | -11.069 | -5.730 | -2.505 | -9.623 | 27.526 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati territoriali della Valle d'Aosta
Tab. 11a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Aosta | 123.903 | 127.556 | 3.653 | 57 | 56 | -1 | 3,2 | 7,1 |
VALLE D'AOSTA | 123.903 | 127.556 | 3.653 | 57 | 56 | -1 | 3,2 | 7,1 |
Nord Ovest | 15.434.765 | 15.853.294 | 418.529 | 6.874 | 6.813 | -60 | 3,8 | 8,0 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 11b – Occupazione per settore di attività economica (comp. %)
anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Aosta | 56 | 4,0 | 22,5 | 73,6 |
VALLE D'AOSTA | 56 | 4,0 | 22,5 | 73,6 |
Nord Ovest | 6.813 | 1,9 | 32,3 | 65,8 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 12 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Aosta | -0,7 | -3,7 | -2,5 | -1,7 | -5,1 | -3,0 | 135,9 | 131,6 |
VALLE D'AOSTA | -0,7 | -3,7 | -2,5 | -1,7 | -5,1 | -3,0 | 135,9 | 131,6 |
Nord Ovest | -1,3 | -2,9 | -2,3 | -0,3 | -4,6 | -2,9 | 121,7 | 115,2 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 13a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Aosta | 13.896 | 1.736 | 3.913 | 2.384 | 1.621 | 1.759 | 2.854 | 1.250 |
VALLE D'AOSTA | 13.896 | 1.736 | 3.913 | 2.384 | 1.621 | 1.759 | 2.854 | 1.250 |
Nord Ovest | 1.594.698 | 124.765 | 449.227 | 366.621 | 185.869 | 105.447 | 461.633 | 87.005 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Aosta | 100,0 | 12,5 | 28,2 | 17,2 | 11,7 | 12,7 | 20,5 | 9,0 |
VALLE D'AOSTA | 100,0 | 12,5 | 28,2 | 17,2 | 11,7 | 12,7 | 20,5 | 9,0 |
Nord Ovest | 100,0 | 7,8 | 28,2 | 23,0 | 11,7 | 6,6 | 28,9 | 5,5 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 13b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Aosta | -39 | -63 | -53 | -34 | -26 | 11 | -40 | 140 |
VALLE D'AOSTA | -39 | -63 | -53 | -34 | -26 | 11 | -40 | 140 |
Nord Ovest | -10.643 | -2.870 | -12.102 | -11.069 | -5.730 | -2.505 | -9.623 | 27.526 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
La fotogallery
Venezia (28 maggio)
Nordest, 2013: i consumi scendono a -2,9% rispetto a una media nazionale del -2,8%; il tasso di disoccupazione è al 6,7% su una media nazionale del 10,7%; il Pil diminuisce di un altro 2,2%, quando la media nazionale registra un -2,1%.
Questi sono solo alcuni dati della fotografia scattata a Nordest da Confcommercio, che oggi vede riunite le associazioni territoriali di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige per la quarta tappa del Roadshow dal titolo "ImPresa diretta con il territorio", con la presenza del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, dei presidenti delle Confcommercio del Veneto Massimo Zanon, del Friuli Venezia Giulia Pio Traini, delle province autonome di Trento Giovanni Bort e di Bolzano Walter Amort.
Ad aprire i lavori, il vicepresidente nazionale e presidente Confcommercio della provincia di Vicenza, Sergio Rebecca.
Al centro, la pressione fiscale, con l'annunciato aumento dell'Iva, e il peso di un'eccessiva burocrazia ai quali, nelle tre regioni del Nordest si sommano gli effetti delle liberalizzazioni del commercio, che stanno mettendo in ginocchio, decretandone in molti casi la chiusura, le imprese del settore.
Per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e delle province autonome di Trento e di Bolzano, la crisi non solo non accenna a diminuire di intensità, ma addirittura sembra destinata ad aggravarsi ulteriormente nella seconda parte del 2013.
Nel 2012, il saldo della nati-mortalità nelle imprese del commercio in Veneto è stato di -3.138 attività (il commercio al dettaglio registra un -1.599 imprese), cui vanno aggiunti un saldo di -1.139 imprese dei servizi di alloggio e ristorazione e di circa -1.000 imprese di servizi, agenzie di viaggio e attività immobiliari.
Sempre nel 2012, il saldo della nati-mortalità delle imprese del Friuli Venezia Giulia ha registrato un -678 imprese del commercio (di cui -396 al dettaglio), -250 imprese dei servizi di alloggio e ristorazione, e un ulteriore -400 imprese di servizi, agenzie di viaggio e attività immobiliari.
Nello stesso anno, Il Trentino Alto Adige ha registrato nel settore del commercio un saldo di -519 attività, di cui -288 di commercio al dettaglio, -337 nei servizi di alloggio e ristorazione, e circa -150 imprese di altri servizi, agenzie di viaggio e attività immobiliari.
"Sembra che per l'Europa giri uno strano refrain: la vera concorrenza vi renderà liberi – dichiara il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon – Ma con le liberalizzazioni una parte del tessuto economico può anche dissolversi, una parte del lavoro venir meno.
Le liberalizzazioni sono state compiute male e nel momento sbagliato, ma soprattutto, più che liberalizzazioni sono state o hanno avuto l'effetto, così' come impostate, di vere e proprie dissoluzioni, basta vedere i dati sulla nati-mortalità delle attività del commercio, del turismo e dei servizi nella nostra regione.
Ma guardiamo avanti, ai giovani e a quel terziario avanzato, soprattutto legato ai servizi, nel quale molti di loro si riconoscono, che può rappresentare un'opportunità di crescita.
Le loro capacità si esprimono soprattutto in questo settore, che ha grandi potenzialità e nel quale si concentra lo spirito innovativo delle nuove generazioni".
Il decreto Monti ‘Salva Italia' prevede una vera e propria ondata di liberalizzazioni nel commercio al dettaglio con conseguenze fortemente negative anche per la nostra regione.
Walter Amort, presidente dell'Unione commercio, turismo e servizi dell'Alto Adige
Invece di promuovere la concorrenza, queste misure finiranno per sostenere il processo di concentrazione e il predominio di pochi grandi gruppi in diversi settori.
A questo punto appare praticamente inarrestabile la moria di piccole e medie imprese familiari.
Ciò comporta la perdita di innumerevoli posti di lavoro, il crollo del servizio di vicinato con ripercussioni negative per la popolazione, lo sviluppo dei quartieri nelle città e dei paesi e, di conseguenza, per la qualità della vita.
Promuovere la liberalizzazione del commercio convinti che avrebbe generato maggiore concorrenza è un atto irrazionale.
La liberalizzazione è doverosa in presenza di grandi mono od oligopoli, ma non nel commercio, dove a garantire della giusta concorrenza sono le moltissime piccole aziende a conduzione familiare".
La voce delle imprese, delle piccole e medie imprese è stata per troppo tempo inascoltata e rischia di esserlo ancora oggi.
Giovanni Bort, presidente di Confcommercio Trentino
Abbiamo il dovere di fare da cassa di risonanza delle esigenze delle migliaia di aziende che con i loro imprenditori e i loro collaboratori portano avanti il Paese, e si sforzano di confrontarsi quotidianamente con una realtà che mette davanti agli occhi solo cifre negative.
Ciò che rimane senza segno meno, ancora, è la burocrazia, il peso dell'imposizione fiscale, uno Stato per certi versi bizantino che ostacola anziché agevolare l'impresa privata.
Ci adopereremo affinché su queste emergenze, delle quali ci facciamo portatori, i dibattiti e il dialogo portino a risultati concreti, riforme che permettano all'economia dei territori di fare un'inversione di marcia e crescere con fiducia.
Le testimonianze dei nostri imprenditori sono la chiave per capire che il tempo a disposizione è terminato; ora stiamo giocando i tempi supplementari".
L'appuntamento di Venezia è simbolico per le piccole imprese del terziario. Nella ‘capitale' del Nordest, con la nostra presenza, trasmetteremo al presidente Sangalli l'urgenza di insistere sul Governo per una riduzione della pressione fiscale, ormai insostenibile, senza dimenticare la criticità di un accesso al credito sempre più complesso causa i criteri restrittivi del mondo bancario.
Un incontro fondamentale con un territorio chiave dell'economia italiana, quello di oggi, utile a raccogliere le aspettative delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi in estrema difficoltà in questi anni di crisi.
Al nostro sistema nazionale oggi trasmettiamo in particolare il disagio della nostra zona di confine a ridosso della Slovenia
Pio Traìni, presidente di Confcommercio Friuli Venezia Giulia
Per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e delle province autonome di Trento e di Bolzano, la crisi non solo non accenna a diminuire di intensità, ma addirittura sembra destinata ad aggravarsi ulteriormente nella seconda parte del 2013.
Territori che fino a dieci anni fa venivano indicati come una delle locomotive del Paese, oggi faticano a contenere la trasformazione della crisi economica in "crisi sociale".
I dati territoriali del Friuli Venezia Giulia
Tab. 14a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Pordenone | 300.966 | 313.386 | 12.420 | 136 | 140 | 4 | 2,8 | 6,9 |
Udine | 528.794 | 537.504 | 8.710 | 229 | 219 | -10 | 3,4 | 7,0 |
Gorizia | 138.682 | 140.686 | 2.004 | 59 | 57 | -2 | 3,2 | 7,0 |
Trieste | 236.455 | 231.659 | -4.796 | 98 | 90 | -8 | 4,3 | 6,1 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 1.204.897 | 1.223.234 | 18.338 | 522 | 507 | -16 | 3,4 | 6,8 |
Nord Est | 11.122.611 | 11.531.098 | 408.487 | 5.047 | 5.087 | 40 | 3,1 | 6,7 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 14b – Occupazione per settore di attività economica (comp. %)
anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Pordenone | 140 | 1,5 | 42,8 | 55,7 |
Udine | 219 | 3,2 | 33,0 | 63,8 |
Gorizia | 57 | 2,1 | 28,6 | 69,3 |
Trieste | 90 | 0,5 | 20,8 | 78,6 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 507 | 2,1 | 33,1 | 64,8 |
Nord Est | 5.047 | 3,7 | 33,4 | 62,9 |
ITALIA | 23.222 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 15 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Pordenone | -2,4 | -4,9 | -2,0 | 0,0 | -6,1 | -2,9 | 109,3 | 111,2 |
Udine | -1,9 | -2,7 | -1,7 | -0,2 | -4,5 | -2,6 | 112,2 | 111,7 |
Gorizia | -1,5 | -2,1 | -3,2 | -0,5 | -4,0 | -3,7 | 103,7 | 100,8 |
Trieste | -0,7 | -1,4 | -2,0 | 0,0 | -3,3 | -2,5 | 124,9 | 116,8 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | -1,8 | -2,9 | -2,0 | -0,2 | -4,6 | -2,8 | 112,9 | 111,3 |
Nord Est | -1,9 | -3,4 | -2,2 | -0,6 | -4,9 | -2,9 | 118,0 | 114,8 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 16a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Pordenone | 28.041 | 5.617 | 7.776 | 5.975 | 2.727 | 1.776 | 6.256 | 641 |
Udine | 52.835 | 9.693 | 14.408 | 11.181 | 5.538 | 4.405 | 11.916 | 1.232 |
Gorizia | 10.909 | 1.304 | 2.885 | 2.710 | 1.497 | 1.088 | 2.580 | 342 |
Trieste | 16.745 | 468 | 4.124 | 4.710 | 2.553 | 1.735 | 5.183 | 525 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 108.530 | 17.082 | 29.193 | 24.576 | 12.315 | 9.004 | 25.935 | 2.740 |
Nord Est | 1.191.022 | 189.412 | 327.892 | 256.561 | 125.159 | 87.308 | 289.420 | 40.429 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Pordenone | 100,0 | 20,0 | 27,7 | 21,3 | 9,7 | 6,3 | 22,3 | 2,3 |
Udine | 100,0 | 18,3 | 27,3 | 21,2 | 10,5 | 8,3 | 22,6 | 2,3 |
Gorizia | 100,0 | 12,0 | 26,4 | 24,8 | 13,7 | 10,0 | 23,7 | 3,1 |
Trieste | 100,0 | 2,8 | 24,6 | 28,1 | 15,2 | 10,4 | 31,0 | 3,1 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 100,0 | 15,7 | 26,9 | 22,6 | 11,3 | 8,3 | 23,9 | 2,5 |
Nord Est | 100,0 | 15,9 | 27,5 | 21,5 | 10,5 | 7,3 | 24,3 | 3,4 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 16b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Pordenone | -392 | -196 | -272 | -159 | -96 | -65 | -90 | 390 |
Udine | -489 | -318 | -343 | -274 | -157 | -119 | -201 | 766 |
Gorizia | -163 | -52 | -121 | -72 | -55 | -33 | -77 | 192 |
Trieste | -124 | -19 | -67 | -173 | -88 | -33 | -140 | 308 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | -1.168 | -585 | -803 | -678 | -396 | -250 | -508 | 1.656 |
Nord Est | -10.503 | -4.259 | -9.672 | -7.179 | -4.018 | -2.671 | -6.222 | 19.500 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati territoriali del Veneto
Tab. 17a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Verona | 870.958 | 908.293 | 37.335 | 398 | 401 | 3 | 3,4 | 4,4 |
Vicenza | 833.250 | 865.763 | 32.513 | 374 | 372 | -1 | 3,4 | 6,8 |
Belluno | 209.821 | 210.046 | 226 | 95 | 94 | -1 | 2,1 | 6,1 |
Treviso | 844.180 | 885.389 | 41.209 | 392 | 391 | -1 | 3,9 | 5,9 |
Venezia | 832.012 | 850.793 | 18.782 | 351 | 354 | 3 | 2,9 | 8,8 |
Padova | 892.759 | 928.394 | 35.634 | 404 | 419 | 15 | 3,2 | 6,4 |
Rovigo | 242.425 | 242.330 | -94 | 106 | 104 | -1 | 3,8 | 9,3 |
VENETO | 4.725.404 | 4.891.008 | 165.604 | 2.119 | 2.136 | 17 | 3,3 | 6,6 |
Nord Est | 11.122.611 | 11.531.098 | 408.487 | 5.047 | 5.087 | 40 | 3,1 | 6,7 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 17b – Occupazione per settore di attività economica (comp. %)
anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Verona | 401 | 5,8 | 29,0 | 65,2 |
Vicenza | 372 | 2,4 | 44,3 | 53,3 |
Belluno | 94 | 1,1 | 42,0 | 56,8 |
Treviso | 391 | 3,0 | 44,5 | 52,5 |
Venezia | 354 | 3,1 | 24,6 | 72,2 |
Padova | 419 | 1,9 | 36,6 | 61,5 |
Rovigo | 104 | 10,4 | 32,5 | 57,1 |
VENETO | 2.136 | 3,5 | 36,0 | 60,5 |
Nord Est | 5.047 | 3,7 | 33,4 | 62,9 |
ITALIA | 23.222 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 18 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Verona | -2,0 | -2,8 | -2,2 | -0,7 | -4,6 | -3,0 | 116,9 | 119,3 |
Vicenza | -2,5 | -4,1 | -2,2 | -1,1 | -5,4 | -2,9 | 114,9 | 104,7 |
Belluno | -1,5 | -3,9 | -0,8 | -1,2 | -5,0 | -1,8 | 118,4 | 119,6 |
Treviso | -3,0 | -3,8 | -2,7 | -1,2 | -5,3 | -3,3 | 108,2 | 104,0 |
Venezia | -1,9 | -3,3 | -1,8 | -0,6 | -4,8 | -2,5 | 115,4 | 121,3 |
Padova | -1,8 | -2,7 | -2,2 | -0,6 | -4,4 | -2,9 | 116,4 | 108,7 |
Rovigo | -1,2 | -4,4 | -1,5 | 0,0 | -5,3 | -2,2 | 105,1 | 96,9 |
VENETO | -2,2 | -3,4 | -2,1 | -0,8 | -4,9 | -2,8 | 114,1 | 111,2 |
Nord Est | -1,9 | -3,4 | -2,2 | -0,6 | -4,9 | -2,9 | 118,0 | 114,8 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 19a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Verona | 98.215 | 17.203 | 26.664 | 20.463 | 9.412 | 6.344 | 23.605 | 3.936 |
Vicenza | 84.644 | 9.751 | 26.578 | 18.897 | 8.220 | 4.790 | 20.893 | 3.735 |
Belluno | 16.540 | 2.014 | 5.050 | 3.768 | 2.276 | 2.057 | 3.304 | 347 |
Treviso | 92.428 | 15.516 | 27.117 | 19.978 | 8.887 | 5.163 | 22.572 | 2.082 |
Venezia | 77.928 | 9.004 | 19.919 | 18.457 | 10.973 | 7.602 | 19.487 | 3.459 |
Padova | 101.681 | 15.020 | 27.971 | 24.313 | 10.405 | 5.168 | 26.071 | 3.138 |
Rovigo | 28.575 | 7.926 | 7.208 | 5.584 | 3.066 | 1.626 | 5.297 | 934 |
VENETO | 500.011 | 76.434 | 140.507 | 111.460 | 53.239 | 32.750 | 121.229 | 17.631 |
Nord Est | 1.191.022 | 189.412 | 327.892 | 256.561 | 125.159 | 87.308 | 289.420 | 40.429 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Verona | 100,0 | 17,5 | 27,1 | 20,8 | 9,6 | 6,5 | 24,0 | 4,0 |
Vicenza | 100,0 | 11,5 | 31,4 | 22,3 | 9,7 | 5,7 | 24,7 | 4,4 |
Belluno | 100,0 | 12,2 | 30,5 | 22,8 | 13,8 | 12,4 | 20,0 | 2,1 |
Treviso | 100,0 | 16,8 | 29,3 | 21,6 | 9,6 | 5,6 | 24,4 | 2,3 |
Venezia | 100,0 | 11,6 | 25,6 | 23,7 | 14,1 | 9,8 | 25,0 | 4,4 |
Padova | 100,0 | 14,8 | 27,5 | 23,9 | 10,2 | 5,1 | 25,6 | 3,1 |
Rovigo | 100,0 | 27,7 | 25,2 | 19,5 | 10,7 | 5,7 | 18,5 | 3,3 |
VENETO | 100,0 | 15,3 | 28,1 | 22,3 | 10,6 | 6,5 | 24,2 | 3,5 |
Nord Est | 100,0 | 15,9 | 27,5 | 21,5 | 10,5 | 7,3 | 24,3 | 3,4 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 19b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Verona | -296 | -339 | -662 | -427 | -197 | -141 | -362 | 1.635 |
Vicenza | -1.881 | -245 | -1.320 | -590 | -280 | -168 | -542 | 984 |
Belluno | -74 | 11 | -123 | -115 | -91 | -42 | -47 | 242 |
Treviso | -910 | -285 | -870 | -582 | -275 | -185 | -506 | 1.518 |
Venezia | -1.854 | -287 | -1.136 | -869 | -474 | -393 | -681 | 1.512 |
Padova | -583 | -412 | -774 | -435 | -208 | -164 | -539 | 1.741 |
Rovigo | -161 | -92 | -170 | -120 | -74 | -46 | -120 | 387 |
VENETO | -5.759 | -1.649 | -5.055 | -3.138 | -1.599 | -1.139 | -2.797 | 8.019 |
Nord Est | -10.503 | -4.259 | -9.672 | -7.179 | -4.018 | -2.671 | -6.222 | 19.500 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati territoriali del Trentino Alto Adige
Tab. 20a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Bolzano | 487.985 | 508.953 | 20.967 | 230 | 245 | 16 | 2,6 | 4,1 |
Trento | 505.706 | 529.870 | 24.164 | 223 | 231 | 7 | 2,9 | 6,1 |
TRENTINO ALTO ADIGE | 993.691 | 1.038.822 | 45.131 | 453 | 476 | 23 | 2,7 | 5,1 |
Nord Est | 11.122.611 | 11.531.098 | 408.487 | 5.047 | 5.087 | 40 | 3,1 | 6,7 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 20b – Occupazione per settore di attività economica (comp. %)
anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Bolzano | 245 | 6,5 | 22,2 | 71,4 |
Trento | 231 | 3,9 | 26,9 | 69,2 |
TRENTINO ALTO ADIGE | 476 | 5,2 | 24,5 | 70,3 |
Nord Est | 5.047 | 3,7 | 33,4 | 62,9 |
ITALIA | 23.222 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 21 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Bolzano | -0,8 | -3,2 | -2,0 | -0,6 | -4,8 | -2,7 | 136,8 | 128,5 |
Trento | -1,6 | -3,4 | -2,4 | -0,2 | -4,9 | -3,0 | 115,7 | 123,5 |
TRENTINO ALTO ADIGE | -1,2 | -3,3 | -2,2 | -0,4 | -4,9 | -2,9 | 126,0 | 126,0 |
Nord Est | -1,9 | -3,4 | -2,2 | -0,6 | -4,9 | -2,9 | 118,0 | 114,8 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 22a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Bolzano | 57.885 | 17.123 | 11.641 | 8.566 | 3.851 | 7.384 | 10.787 | 2.384 |
Trento | 51.747 | 12.439 | 12.681 | 9.135 | 4.911 | 4.960 | 10.803 | 1.729 |
TRENTINO ALTO ADIGE | 109.632 | 29.562 | 24.322 | 17.701 | 8.762 | 12.344 | 21.590 | 4.113 |
Nord Est | 1.191.022 | 189.412 | 327.892 | 256.561 | 125.159 | 87.308 | 289.420 | 40.429 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Bolzano | 100,0 | 29,6 | 20,1 | 14,8 | 6,7 | 12,8 | 18,6 | 4,1 |
Trento | 100,0 | 24,0 | 24,5 | 17,7 | 9,5 | 9,6 | 20,9 | 3,3 |
TRENTINO ALTO ADIGE | 100,0 | 27,0 | 22,2 | 16,1 | 8,0 | 11,3 | 19,7 | 3,8 |
Nord Est | 100,0 | 15,9 | 27,5 | 21,5 | 10,5 | 7,3 | 24,3 | 3,4 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 22b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Bolzano | 157 | -43 | -172 | -222 | -126 | -123 | -107 | 824 |
Trento | -602 | -216 | -403 | -297 | -162 | -214 | -257 | 785 |
TRENTINO ALTO ADIGE | -445 | -259 | -575 | -519 | -288 | -337 | -364 | 1.609 |
Nord Est | -10.503 | -4.259 | -9.672 | -7.179 | -4.018 | -2.671 | -6.222 | 19.500 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
La fotogallery
Bari (3 giugno)
Tra le imprese del Mezzogiorno crescono incertezza e pessimismo.
Per le imprese crollano i ricavi e l'occupazione, aumentano le difficoltà di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario e di accesso al credito. E a soffrire maggiormente sono quelle di più piccole dimensioni, soprattutto del commercio e del turismo.
È questo il principale risultato che emerge dalla ricerca sulle imprese del terziario del Mezzogiorno, realizzata da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Ricerche e presentata a Bari nel corso della quinta tappa del Roadshow "ImPresa diretta con il territorio".
Dall'indagine emerge anche che per il 66,3% degli imprenditori la situazione della propria azienda è peggiorata rispetto all'inizio dell'anno, e per un imprenditore su due peggiorerà ancora. Il 44,9% delle imprese prevede una riduzione dei propri ricavi e il 47,4% non prevede miglioramenti.
Intanto cala drasticamente l'occupazione: il 32% delle imprese ha ridotto il numero dei propri addetti e il 36,6% prevede di ridurlo.
Diminuisce, inoltre, la capacità delle imprese del Mezzogiorno di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario, tanto che soltanto il 7,5% è riuscito a disporre senza problemi della liquidità necessaria per fare fronte ai propri impegni.
Si riduce ancora, infine, la percentuale delle imprese che si sono rivolte alle banche per chiedere un credito, appena l'8,6% del totale. Di queste, soltanto l'11,6% lo ha ottenuto per intero.
La situazione del Mezzogiorno è certamente da allarme rosso.
Il pil pro capite è la metà di quello del nord e per due imprenditori su tre la situazione della loro impresa, sin dall'inizio dell'anno, è stata difficilissima la crisi picchia durissimo e colpisce indistintamente tutti i settori produttivi e i territori però la recessione, in modo particolare nel Mezzogiorno, è drammatica.
Gli imprenditori non si rivolgono più alle banche per chiedere finanziamenti. Allora bisogna che le risorse siano immediatamente impiegate e anche bene, innanzitutto verso la legalità e la sicurezza che sono prerequisiti non soltanto dello Stato democratico ma sono dello sviluppo.
Carlo Sangalli
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, si augura che il Governo Letta possa realizzare le richieste di Confcommercio. "Ce lo auguriamo – ha precisato – anche sulla base di quanto il presidente Letta nel discorso programmatico al Parlamento ha fatto, quando dice che quello che noi rappresentiamo, cioè il terziario di mercato, il commercio il turismo i servizi i trasporti la logistica sono il motore dello sviluppo del nostro Paese e se sono il motore bisogna certamente incoraggiarli e non mortificarli".
"Oggi – ha aggiunto Sangalli – noi chiediamo che venga dato rispetto a questo mondo, perché in termini di Pil e di occupazione supera il 50%, in entrambi i casi".
"Se hai una partita difficile da giocare, come la sta giocando il nostro Paese, e se – ha concluso il presidente di Confcommercio – vuoi realizzare il gol della crescita non puoi lasciare in panchina una risorsa così importante come quella che noi rappresentiamo: la devi mettere in campo e la devi far giocare".
Fallimenti in Campania superiori alla media nazionale e caduta libera dii consumi e prodotto interno lordo regionale a livelli del Dopoguerra è lo scenario evidenziato dal presidente di Confcommercio Campania, Maurizio Maddaloni.
Serve un impegno forte e una marcia in più, anche da parte del sistema di rappresentanza associativo, per dare risposte o meglio, per chiedere risposte al Governo, alle tre grandi emergenze nazionali, ovvero fisco, lavoro e semplificazione amministrativa. Il costo della burocrazia in Campania e nel meridione ha costi insopportabili per le imprese insieme alla zavorra della criminalità e del costo 'ambientale' della sicurezza.
Un costo che non può essere scaricato nelle dichiarazioni dei redditi.
Come rappresentanza associativa siamo in prima linea nel denunciare e far emergere situazioni a rischio. Ma non basta, perché la crisi ha modificato anche il pizzo e l'usura e il megafono simbolo di ''imPresa diretta'' qui al Sud deve essere soprattutto un megafono aperto contro l'illegalità, contro la criminalità di ogni tipo che sta mettendo radici solidissime nel terziario'.
Maurizio Maddaloni, presidente di Confcommercio Campania
Qualche mese fa abbiamo consegnato le chiavi delle nostre attività al Sindaco, per far sentire la nostra voce, per gridare che non c’era più altro tempo da perdere rispetto alla crisi.
Oggi, quelle chiavi le abbiamo riprese, perché noi non siamo i curatori fallimentari delle nostre aziende; le abbiamo riprese per far ripartire il Sud, per rimettere in moto le nostre aziende, per riportarle sulla strada della crescita e dello sviluppo, per costruire e proporre un metodo nella costruzione di politiche efficaci.
È questa la vocazione profonda che caratterizza la nostra azione di rappresentanza di impresa”.
Alessandro Ambrosi, Presidente Confcommercio-Imprese per l’Italia Puglia
L'intervento di Alessandro Ambrosi
Abbiamo subito accolto, insieme agli amici della Campania, Basilicata, Abruzzo e Molise, con piacere la proposta della Confederazione di avviare un momento di ascolto diretto delle imprese del territorio per meglio definire la proposta politica da portare al confronto con il governo nazionale, così come abbiamo ritenuto importante che questo momento fosse condiviso da tutti i livelli istituzionali e ringrazio per questo la presenza del Presidente Vendola, Pres. Schittulli, Sindaco Emiliano e di tanti sindaci e parlamentari che ci hanno onorati della loro attenzione.
Noi siamo qui oggi non solo per raccontarci e confrontarci su quello che è sotto gli occhi di tutti e cioè la rappresentazione della crisi attraverso un'analisi economica fatta di numeri e di cifre, ma soprattutto siamo qui per raccontare la sofferenza delle imprese, non per una sterile lamentazione, ma per provare a individuare le strade che conducono oltre la crisi.
Prima consentitemi vorrei provare a fare un'analisi, a prescindere dalle latitudini, che illustri il contesto in cui le piccole medie imprese stanno vivendo nello sforzo per la loro sopravvivenza.
Non credo di osare troppo, se dico che l'economia in cui ci muoviamo non appartiene all'ordinario, non ha nulla di "normale", ma assomiglia pericolosamente a una "economia di guerra". Ma se in una guerra il soldato combatte con lo Stato, oggi le nostre imprese sono lasciate sole e combattono per se stesse strette in una tenaglia tra un mercato sempre meno certo nella sua regolazione e un mare di obblighi e vincoli, il tutto in un contesto di profonda crisi dei consumi.
Il sistema, questo sistema, non è più in grado di resistere!!!
Quello che constatiamo è che la globalizzazione e un liberismo, ideale e teorico, stanno di fatto disegnando una deregulation del mercato che destruttura il sistema, che invece di liberare le imprese da vincoli e burocrazia, sta facendo proliferare soggetti economici nuovi, "anomali" che spesso non assumono la forma di impresa tradizionale, operando nel mercato senza l'obbligo di fornire le garanzie sociali che, invece, le nostre imprese sottoponendosi a regole e controlli offrono a costo di morire.
Il quadro che si delinea è per noi chiaro: da una parte ci sono i "nostri", le nostre imprese, che sono continuamente in movimento e trasformazione pur di restare a galla, le stesse imprese che vengono messe sotto la lente di ingrandimento, quelle sul cui capo, vengono caricati costanti obblighi normativi, fiscali; dall'altra ci sono "loro", quelle aziende (perché sono di fatto aziende) che, invece operano sul mercato, senza vincoli e oneri, o meglio con vincoli e obblighi diversi.
Noi siamo quelli che vogliono continuare a esercitare la "responsabilità sociale di impresa".
In questa "guerra" abbiamo lasciato sul campo dal 2009 al 2012 nel nostro settore, nelle nostre regioni, 98.120 aziende, con un impoverimento netto del tessuto economico di 21.134 imprese, con tassi di incremento di questo fenomeno crescenti di anno in anno.
Ciò significa un impoverimento e una rarefazione del tessuto distributivo con conseguente diminuzione del servizio che il territorio fornisce al cittadino e quindi con costi sociali che aumenteranno!
La questione è tangibile, concreta: stando così la situazione, il quadro delle debolezze e delle minacce è incredibilmente più esteso rispetto al ben più esiguo quadro dei punti di forza e opportunità.
Si tratta di uno squilibrio, un'asimmetria da cui è necessario difendersi, ma le nostre imprese da sole non possono farcela. Riteniamo sia necessario a questo punto aprire un confronto sulle Pmi tra mercato e regole, un tavolo che si metta al lavoro per attuare una deregulation che liberi le imprese da vincoli e burocrazia, che permetta libertà di accesso al mercato da parte delle nuove imprese, ma che assicuri con certezza e univocità l'esercizio dell'attività di impresa, garantendo così una leale e trasparente competizione.
Un esempio per tutti: pensiamo al commercio, in questo contesto economico come si compete con un computer e una connessione Internet, magari in uno sperduto paradiso fiscale; mercati estemporanei regno di operatori sconosciuti, mentre i negozi devono combattere per l'approviggionamento delle merci, l'esposizione di una insegna, il degrado dei marciapiedi, l'art.62 sui pagamenti, richieste di dati fiscali ai clienti, sistri, permessi per vendite promozionali, ecc. (l'incubo del cartellino sconto in vetrina…).
E di esempi se ne possono fare in tutti i settori dal turismo ai servizi, dall'artigianato all'industria.
E' necessario, è indispensabile questo tavolo, e che a questo tavolo siedano tutti, l'Europa, il governo nazionale, le amministrazioni locali, perché nel mercato glocal tutti sono chiamati a intervenire.
Questo triste quadro è il quadro del Sud del Nord del Centro.
Ci sono invece temi e riflessioni tutte nostre: infrastrutture, credito, fondi comunitari e fondi Fas, lavoro e semplificazioni.
Infrastrutture... solo qualche esempio.
Il collegamento ferroviario adriatico, l'alta velocità, una rete di porti turistici sono per noi indispensabili come quasi le alienate aperture del credito…! Per ottenerle non possiamo aspettare i tempi della Salerno – Reggio Calabria che sono d'altronde per noi gli stessi tempi per ottenere credito … Al Sud più che altrove è necessario un intervento strutturale che cambi il mercato del credito. Qui in Puglia questo processo si è avviato, la Regione ha dotato i Cofidi di un Fondo di garanzia di 100 milioni di euro ma le convenzioni con le banche ancora oggi, a distanza di sei mesi, non arrivano vanificando ogni sforzo.
Il tema dei finanziamenti dei fondi comunitari e dei fondi fas diviene sempre più strategico in una fase di crisi acuta come l'attuale. La crisi colpisce tutti, Centro-Nord e Mezzogiorno, ma con effetti molto diversi a livello territoriale.
Prova ne è che nei cinque anni di crisi i posti di lavoro distrutti nel sistema produttivo del Sud e delle Isole sono stati in totale 335.500; nell'area centro settentrionale il saldo è praticamente positivo come sottolineato nei giorni scorsi da un apposito studio della Fondazione Curella.
Siamo alla vigilia della approvazione del nuovo bilancio europeo per i 2014-2020 ed abbiamo tutti, come sistema Paese e come Mezzogiorno, il dovere di concentrare l'attenzione generale sulle risorse che devono confluire all'Italia ed al Mezzogiorno.
È pur vero che spesso alcune regioni meridionali non hanno certo brillato nell'utilizzo dei fondi, ma dalla Puglia che costituisce la punta avanzata a livello nazionale abbiamo il dovere di dire con chiarezza che la soluzione non è in questo momento ridurre le risorse, ma aumentare l'efficienza e l'efficacia della spesa.
Il timore di fondo è che la deriva presente a livello nazionale, complice anche una certa informazione che ha messo in cattiva luce solo alcuni territori, celando ritardi che invece appartengono indistintamente a tutte le regioni ed a tutti i Ministeri, possa in questa fase spostare risorse dal Sud al Centro-Nord, in una guerra tra poveri che rischierebbe di far arretrare ulteriormente il Paese intero a posizioni di diversi decenni fa.
Occorre invece porre regole chiare e trasparenti, ridare fiducia e credibilità alla macchina degli investimenti pubblici, mettere in condizione i territori di poter impegnare e spendere le risorse loro assegnate. Tutto quello che attuali decisioni intraprese a livello nazionale e le regole sul patto di stabilità rendono impossibile soprattutto al Sud, con buona soddisfazione delle lobby trasversali che intendono dimenticarsi del Mezzogiorno.
E nel Mezzogiorno dobbiamo definire un piano di lavoro che parta dalle specificità delle imprese dei servizi di mercato, per portare giovani nelle nostre aziende con la loro energia e creatività, accoglierli stipulando un patto per lo sviluppo dei servizi attraverso sistemi di relazioni sindacali, realizzare nelle nostre aziende dei veri e propri incubatori di innovazione e di creatività.
In questo scenario una delle priorità più importanti è il cambiamento della Pubblica Amministrazione. Il ruolo di una PA efficiente è oggi quanto mai strategico non solo per accorciare sensibilmente i tempi dei pagamenti alle imprese, ma soprattutto per quell'insostituibile ruolo di programmazione e di promozione dello sviluppo del territorio.
È giunto il momento di rivoluzionare gli assetti procedimentali ed organizzativi della PA, introducendo reali meccanismi di semplificazione in grado di velocizzare le procedure di gara dei lavori pubblici a partire dalla normativa sugli appalti pubblici, ma anche dall'introduzione di nuovi modelli organizzativi, occorre soprattutto per il Sud riorganizzare l'intera articolazione funzionale degli apparati di governo territoriale, spingendo con maggiore determinazione verso forme di gestione associata dei servizi, a partire dalla diffusione delle unioni di consorzi e di Comuni, degli Uffici Unici, ovvero di strumenti già ampiamente previsti dalla normativa, ma scarsamente utilizzati.
Presidente… per ripartire insomma è necessario ripartire dal territorio e riscrivere il futuro sviluppo del nostro Sud. Uno sviluppo che punti su ambiente, agro-industria, enogastronomia, turismo, creatività, cultura e su questi obiettivi ognuno di noi ripensi al proprio futuro, riorganizzi le proprie imprese e il proprio territorio, realizzi le proprie infrastrutture.
Certo dobbiamo fare i conti con la distanza "socio-geografica" dal resto di Europa e perciò che nella grafica di questo evento abbiamo voluto definire il nostro obiettivo: a cominciare da oggi riscriviamo il Sud. Tocca a noi, attori del territorio realizzare questo progetto, in alleanza con tutti coloro che si iscrivono in questa squadra, mettendo a disposizione il ruolo e le funzioni ricoperte.
Chiediamo per primo a te, Presidente, di iscriverti e iscrivere la Confederazione a questo campionato per aiutarci a portare le nostre ragioni e le nostre istanze nelle sedi istituzionali, di modo che si realizzino le condizioni di contesto e le infrastrutture necessarie…
Potremmo dire così Presidente…: "non più soldi ma opere di bene", cioè quel capitale sociale, quei beni pubblici senza i quali non solo il Sud ma nessun territorio farà mai passi avanti.
E siccome quando vai in giro per il Sud scopri "NONOSTANTE TUTTO" cosa sia stato capace di fare e "NONOSTANTE SE STESSO" dove è arrivato, ti inorgoglisci, ti riempi di ottimismo e coraggio, scopri e capisci anche da dove può ripartire la svolta, come si può costruire la strada su cui riavviare le nostre imprese!!!
Se si adotta questa prospettiva, se si recupera la storia, la tradizione e la ricchezza dei nostri territori, si riparte… si riparte dalle NOSTRE STESSE RADICI, quelle della nostra operosità, creatività, astuzia, dinamismo, furbizia.
Nel film LA GRANDE BELLEZZA di Sorrentino, in questi giorni nelle sale, una suora ultracentenaria in odore di santità che si nutre solo di 40 grammi di radici al giorno, alla domanda di come facesse a essere così longeva, così essenziale ed efficace nella sua semplicità lei risponde: "LE RADICI SONO IMPORTANTI".
I dati territoriali della Puglia
Tab. 23a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Foggia | 652.040 | 625.837 | -26.203 | 196 | 175 | -21 | 9,5 | 18,0 |
Bari | 1.607.280 | 1.638.410 | 31.130 | 536 | 520 | -16 | 9,7 | 15,1 |
Taranto | 582.712 | 585.543 | 2.831 | 178 | 178 | 0 | 10,6 | 13,0 |
Brindisi | 401.449 | 400.639 | -810 | 122 | 124 | 2 | 13,7 | 13,1 |
Lecce | 796.341 | 803.451 | 7.110 | 252 | 240 | -12 | 14,5 | 18,3 |
Barletta-Andria-Trani (***) | - | - | - | - | - | - | - | - |
PUGLIA | 4.039.822 | 4.053.880 | 14.058 | 1.284 | 1.237 | -46 | 11,2 | 15,7 |
Sud | 20.578.113 | 20.629.865 | 51.752 | 6.516 | 6.180 | -336 | 11,0 | 17,2 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 23b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Foggia | 175 | 12,2 | 20,0 | 67,8 |
Bari | 520 | 6,4 | 25,4 | 68,2 |
Taranto | 178 | 14,9 | 24,5 | 60,5 |
Brindisi | 124 | 13,2 | 21,4 | 65,4 |
Lecce | 240 | 5,2 | 25,2 | 69,6 |
Barletta-Andria-Trani (*) | - | - | - | - |
PUGLIA | 1.237 | 8,9 | 24,1 | 67,0 |
Sud | 6.180 | 6,8 | 21,2 | 72,0 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 24 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Foggia | -0,2 | -0,8 | -1,9 | -0,2 | -3,3 | -2,6 | 66,8 | 78,8 |
Bari | -2,2 | -1,9 | -1,5 | -1,6 | -3,9 | -2,4 | 69,5 | 74,7 |
Taranto | -1,5 | -4,1 | -2,1 | -1,3 | -5,5 | -2,9 | 65,7 | 67,2 |
Brindisi | -1,6 | -6,3 | -0,9 | -0,9 | -6,9 | -2,0 | 61,2 | 70,7 |
Lecce | -1,2 | -2,1 | -2,0 | -1,4 | -4,2 | -2,8 | 65,5 | 73,0 |
Barletta-Andria-Trani | n.d | n.d | n.d | n.d | n.d | n.d | n.d | n.d |
PUGLIA | -1,5 | -2,5 | -1,7 | -1,2 | -4,4 | -2,6 | 66,9 | 73,5 |
Sud | -1,8 | -2,1 | -1,9 | -1,2 | -4,1 | -2,7 | 67,1 | 76,1 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 25a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Foggia | 74.196 | 26.341 | 12.331 | 18.012 | 12.046 | 3.803 | 8.845 | 4.864 |
Bari | 151.587 | 27.496 | 33.591 | 44.990 | 26.136 | 7.536 | 27.542 | 10.432 |
Taranto | 47.953 | 11.483 | 8.820 | 13.688 | 9.145 | 2.668 | 7.813 | 3.481 |
Brindisi | 36.914 | 8.191 | 7.746 | 10.747 | 7.244 | 2.299 | 5.890 | 2.041 |
Lecce | 72.942 | 9.964 | 18.194 | 22.568 | 15.629 | 4.967 | 12.057 | 5.192 |
Barletta-Andria-Trani | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. |
PUGLIA | 383.592 | 83.475 | 80.682 | 110.005 | 70.200 | 21.273 | 62.147 | 26.010 |
Sud | 2.002.855 | 365.365 | 419.947 | 597.966 | 377.430 | 119.084 | 340.337 | 160.156 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Foggia | 100,0 | 35,5 | 16,6 | 24,3 | 16,2 | 5,1 | 11,9 | 6,6 |
Bari | 100,0 | 18,1 | 22,2 | 29,7 | 17,2 | 5,0 | 18,2 | 6,9 |
Taranto | 100,0 | 23,9 | 18,4 | 28,5 | 19,1 | 5,6 | 16,3 | 7,3 |
Brindisi | 100,0 | 22,2 | 21,0 | 29,1 | 19,6 | 6,2 | 16,0 | 5,5 |
Lecce | 100,0 | 13,7 | 24,9 | 30,9 | 21,4 | 6,8 | 16,5 | 7,1 |
Barletta-Andria-Trani | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. |
PUGLIA | 100,0 | 21,8 | 21,0 | 28,7 | 18,3 | 5,5 | 16,2 | 6,8 |
Sud | 100,0 | 18,2 | 21,0 | 29,9 | 18,8 | 5,9 | 17,0 | 8,0 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 25b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Foggia | -151 | -620 | -300 | -116 | -37 | -61 | -168 | 1.114 |
Bari | -1.639 | -1.022 | -1.427 | -1.112 | -665 | -166 | -688 | 2.776 |
Taranto | -81 | -503 | -83 | -275 | -173 | -40 | -158 | 978 |
Brindisi | -404 | -454 | -168 | -275 | -213 | -47 | -100 | 640 |
Lecce | -91 | -400 | -305 | -437 | -282 | -110 | -67 | 1.228 |
Barletta-Andria-Trani | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. |
PUGLIA | -2.366 | -2.999 | -2.283 | -2.215 | -1.370 | -424 | -1.181 | 6.736 |
Sud | -3.186 | -12.931 | -10.833 | -11.534 | -6.843 | -2.865 | -7.041 | 42.018 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati territoriali dell'Abruzzo
Tab. 26a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
L'Aquila | 297.975 | 298.435 | 460 | 117 | 124 | 7 | 7,7 | 9,4 |
Teramo | 298.774 | 308.310 | 9.536 | 120 | 120 | 0 | 5,7 | 9,7 |
Pescara | 306.989 | 316.646 | 9.657 | 112 | 123 | 11 | 5,8 | 12,8 |
Chieti | 385.604 | 388.549 | 2.945 | 153 | 141 | -12 | 5,8 | 11,3 |
ABRUZZO | 1.289.342 | 1.311.940 | 22.598 | 502 | 508 | 6 | 6,2 | 10,8 |
Sud | 20.578.113 | 20.629.865 | 51.752 | 6.516 | 6.180 | -336 | 11,0 | 17,2 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 26b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
L'Aquila | 124 | 2,0 | 26,9 | 71,0 |
Teramo | 120 | 2,8 | 36,9 | 60,3 |
Pescara | 123 | 1,3 | 27,5 | 71,2 |
Chieti | 141 | 5,1 | 37,6 | 57,3 |
ABRUZZO | 508 | 2,9 | 32,4 | 64,7 |
Sud | 6.180 | 6,8 | 21,2 | 72,0 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 27 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
L'Aquila | -2,4 | -4,3 | -0,9 | -0,6 | -5,5 | -1,8 | 82,7 | 89,7 |
Teramo | -0,9 | -3,5 | -2,2 | -0,6 | -5,1 | -3,0 | 84,0 | 83,5 |
Pescara | -0,4 | -2,9 | -2,8 | -0,8 | -4,7 | -3,4 | 85,3 | 91,2 |
Chieti | -1,7 | -4,4 | -1,2 | -0,2 | -5,5 | -2,1 | 83,1 | 81,6 |
ABRUZZO | -1,4 | -3,8 | -1,8 | -0,5 | -5,2 | -2,6 | 83,7 | 86,2 |
Sud | -1,8 | -2,1 | -1,9 | -1,2 | -4,1 | -2,7 | 67,1 | 76,1 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 28a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
L'Aquila | 31.139 | 4.340 | 8.548 | 7.293 | 4.877 | 2.751 | 5.774 | 2.433 |
Teramo | 36.582 | 6.469 | 10.264 | 8.044 | 4.907 | 2.626 | 6.707 | 2.472 |
Pescara | 35.680 | 4.596 | 8.091 | 10.111 | 5.292 | 2.266 | 7.866 | 2.750 |
Chieti | 47.147 | 14.469 | 10.092 | 9.747 | 5.901 | 2.666 | 7.490 | 2.683 |
ABRUZZO | 150.548 | 29.874 | 36.995 | 35.195 | 20.977 | 10.309 | 27.837 | 10.338 |
Sud | 2.002.855 | 365.365 | 419.947 | 597.966 | 377.430 | 119.084 | 340.337 | 160.156 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
L'Aquila | 100,0 | 13,9 | 27,5 | 23,4 | 15,7 | 8,8 | 18,5 | 7,8 |
Teramo | 100,0 | 17,7 | 28,1 | 22,0 | 13,4 | 7,2 | 18,3 | 6,8 |
Pescara | 100,0 | 12,9 | 22,7 | 28,3 | 14,8 | 6,4 | 22,0 | 7,7 |
Chieti | 100,0 | 30,7 | 21,4 | 20,7 | 12,5 | 5,7 | 15,9 | 5,7 |
ABRUZZO | 100,0 | 19,8 | 24,6 | 23,4 | 13,9 | 6,8 | 18,5 | 6,9 |
Sud | 100,0 | 18,2 | 21,0 | 29,9 | 18,8 | 5,9 | 17,0 | 8,0 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 28b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
L'Aquila | -141 | -171 | -271 | -222 | -175 | -76 | -162 | 761 |
Teramo | -172 | -108 | -421 | -250 | -144 | -99 | -122 | 828 |
Pescara | -102 | -165 | -182 | -490 | -182 | -65 | -278 | 1.078 |
Chieti | -394 | -485 | -258 | -348 | -224 | -114 | -150 | 961 |
ABRUZZO | -809 | -929 | -1.132 | -1.310 | -725 | -354 | -712 | 3.628 |
Sud | -3.186 | -12.931 | -10.833 | -11.534 | -6.843 | -2.865 | -7.041 | 42.018 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati territoriali della Basilicata
Tab. 29a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Potenza | 384.173 | 376.617 | -7.556 | 129 | 121 | -9 | 9,8 | 13,0 |
Matera | 201.756 | 199.692 | -2.064 | 66 | 64 | -1 | 9,1 | 17,2 |
BASILICATA | 585.929 | 576.309 | -9.620 | 195 | 185 | -10 | 9,5 | 14,5 |
Sud | 20.578.113 | 20.629.865 | 51.752 | 6.516 | 6.180 | -336 | 11,0 | 17,2 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 29b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Potenza | 121 | 7,0 | 28,8 | 64,2 |
Matera | 64 | 10,0 | 25,0 | 65,0 |
BASILICATA | 185 | 8,0 | 27,5 | 64,5 |
Sud | 6.180 | 6,8 | 21,2 | 72,0 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 30 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Potenza | -1,4 | -1,6 | -2,0 | -0,1 | -3,7 | -2,8 | 71,6 | 71,2 |
Matera | -1,8 | -2,7 | -2,6 | -0,3 | -4,6 | -3,3 | 65,9 | 72,7 |
BASILICATA | -1,5 | -2,0 | -2,2 | -0,1 | -4,1 | -3,0 | 69,7 | 71,7 |
Sud | -1,8 | -2,1 | -1,9 | -1,2 | -4,1 | -2,7 | 67,1 | 76,1 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 31a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Potenza | 38.913 | 11.113 | 8.526 | 9.032 | 5.913 | 2.118 | 6.167 | 1.957 |
Matera | 22.022 | 7.881 | 4.084 | 4.820 | 3.093 | 1.041 | 2.982 | 1.214 |
BASILICATA | 60.935 | 18.994 | 12.610 | 13.852 | 9.006 | 3.159 | 9.149 | 3.171 |
Sud | 2.002.855 | 365.365 | 419.947 | 597.966 | 377.430 | 119.084 | 340.337 | 160.156 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Potenza | 100,0 | 28,6 | 21,9 | 23,2 | 15,2 | 5,4 | 15,8 | 5,0 |
Matera | 100,0 | 35,8 | 18,5 | 21,9 | 14,0 | 4,7 | 13,5 | 5,5 |
BASILICATA | 100,0 | 31,2 | 20,7 | 22,7 | 14,8 | 5,2 | 15,0 | 5,2 |
Sud | 100,0 | 18,2 | 21,0 | 29,9 | 18,8 | 5,9 | 17,0 | 8,0 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 31b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Potenza | -726 | -311 | -400 | -346 | -258 | -107 | -162 | 600 |
Matera | 94 | 19 | -73 | -94 | -49 | -23 | -42 | 307 |
BASILICATA | -632 | -292 | -473 | -440 | -307 | -130 | -204 | 907 |
Sud | -3.186 | -12.931 | -10.833 | -11.534 | -6.843 | -2.865 | -7.041 | 42.018 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati territoriali della Campania
Tab. 32a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Caserta | 884.101 | 910.297 | 26.196 | 255 | 247 | -8 | 8,6 | 14,0 |
Benevento | 285.757 | 284.749 | -1.008 | 92 | 84 | -8 | 9,6 | 14,5 |
Napoli | 3.056.652 | 3.054.532 | -2.120 | 867 | 770 | -97 | 12,4 | 22,6 |
Avellino | 429.165 | 429.155 | -10 | 148 | 139 | -10 | 9,3 | 15,2 |
Salerno | 1.085.183 | 1.094.818 | 9.635 | 357 | 348 | -10 | 11,3 | 17,6 |
CAMPANIA | 5.740.858 | 5.773.552 | 32.693 | 1.719 | 1.587 | -132 | 11,2 | 19,3 |
Sud | 20.578.113 | 20.629.865 | 51.752 | 6.516 | 6.180 | -336 | 11,0 | 17,2 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 32b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Caserta | 247 | 4,2 | 22,4 | 73,4 |
Benevento | 84 | 8,8 | 21,0 | 70,2 |
Napoli | 770 | 1,6 | 20,3 | 78,0 |
Avellino | 139 | 4,2 | 27,9 | 68,0 |
Salerno | 348 | 8,0 | 21,5 | 70,5 |
CAMPANIA | 1.587 | 4,0 | 21,6 | 74,4 |
Sud | 6.180 | 6,8 | 21,2 | 72,0 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 33 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Caserta | -2,6 | -3,5 | -2,0 | -1,8 | -5,2 | -2,9 | 59,0 | 65,8 |
Benevento | -1,9 | -0,9 | -1,6 | -1,1 | -3,3 | -2,5 | 66,2 | 72,6 |
Napoli | -2,2 | -0,9 | -2,2 | -1,8 | -3,3 | -2,9 | 62,3 | 71,0 |
Avellino | -2,6 | 1,7 | -2,8 | -1,4 | -1,6 | -3,3 | 70,0 | 75,4 |
Salerno | -2,5 | -3,0 | -2,3 | -1,3 | -4,8 | -3,0 | 67,0 | 77,9 |
CAMPANIA | -2,3 | -1,5 | -2,2 | -1,7 | -3,8 | -2,9 | 63,4 | 71,9 |
Sud | -1,8 | -2,1 | -1,9 | -1,2 | -4,1 | -2,7 | 67,1 | 76,1 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 34a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Caserta | 89.908 | 13.216 | 20.515 | 29.172 | 20.057 | 5.015 | 12.884 | 9.106 |
Benevento | 34.883 | 12.475 | 6.133 | 7.090 | 4.490 | 1.721 | 4.597 | 2.867 |
Napoli | 271.287 | 11.212 | 58.314 | 111.391 | 64.202 | 17.310 | 57.131 | 15.929 |
Avellino | 44.076 | 11.473 | 9.622 | 10.554 | 6.877 | 2.307 | 6.465 | 3.655 |
Salerno | 120.930 | 19.428 | 24.744 | 37.014 | 23.421 | 8.650 | 21.603 | 9.491 |
CAMPANIA | 561.084 | 67.804 | 119.328 | 195.221 | 119.047 | 35.003 | 102.680 | 41.048 |
Sud | 2.002.855 | 365.365 | 419.947 | 597.966 | 377.430 | 119.084 | 340.337 | 160.156 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Caserta | 100,0 | 14,7 | 22,8 | 32,4 | 22,3 | 5,6 | 14,3 | 10,1 |
Benevento | 100,0 | 35,8 | 17,6 | 20,3 | 12,9 | 4,9 | 13,2 | 8,2 |
Napoli | 100,0 | 4,1 | 21,5 | 41,1 | 23,7 | 6,4 | 21,1 | 5,9 |
Avellino | 100,0 | 26,0 | 21,8 | 23,9 | 15,6 | 5,2 | 14,7 | 8,3 |
Salerno | 100,0 | 16,1 | 20,5 | 30,6 | 19,4 | 7,2 | 17,9 | 7,8 |
CAMPANIA | 100,0 | 12,1 | 21,3 | 34,8 | 21,2 | 6,2 | 18,3 | 7,3 |
Sud | 100,0 | 18,2 | 21,0 | 29,9 | 18,8 | 5,9 | 17,0 | 8,0 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 34b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Caserta | 100,0 | 14,7 | 22,8 | 32,4 | 22,3 | 5,6 | 14,3 | 10,1 |
Benevento | 100,0 | 35,8 | 17,6 | 20,3 | 12,9 | 4,9 | 13,2 | 8,2 |
Napoli | 100,0 | 4,1 | 21,5 | 41,1 | 23,7 | 6,4 | 21,1 | 5,9 |
Avellino | 100,0 | 26,0 | 21,8 | 23,9 | 15,6 | 5,2 | 14,7 | 8,3 |
Salerno | 100,0 | 16,1 | 20,5 | 30,6 | 19,4 | 7,2 | 17,9 | 7,8 |
CAMPANIA | 100,0 | 12,1 | 21,3 | 34,8 | 21,2 | 6,2 | 18,3 | 7,3 |
Sud | 100,0 | 18,2 | 21,0 | 29,9 | 18,8 | 5,9 | 17,0 | 8,0 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
La fotogallery
Bologna (6 giugno)
Nel corso dell'ultima tappa bolognese sono stati presentati i dati regionali e provinciali su Pil, consumi, occupazione, attività economiche di Emilia Romagna, Marche e Umbria, elaborati dall'Ufficio studi di Confcommercio.
Le riforme istituzionali ed i provvedimenti per il rilancio dell'economia sono due cose che dovrebbero marciare parallelamente.
Non c'è dubbio che le riforme istituzionali siano molto importanti ma, parallelamente, c'è anche una situazione economica che merita interventi immediati ed urgenti. Tra i nostri associati c'è un senso di disperazione che, comunque, non porta a mollare.
Carlo Sangalli
Se si vuole uscire dalla crisi serve la responsabilità di tutti perché l'obiettivo è la crescita.
Non siamo di fronte ad una semplice crisi economica: è in crisi la nostra convivenza sociale. Il calo dei consumi, l'emergenza lavoro, le imprese che chiudono, rischiano di far saltare anche gli elementi essenziali di una civile convivenza.
Per uscire dalla crisi serve la responsabilità di tutti. L'obiettivo è la crescita: per questo occorre che imprese e istituzioni remino insieme, nella stessa direzione, avendo a cuore il bene di tutti, come siamo abituati a fare qui in Emilia Romagna. La strada giusta da seguire è davanti agli occhi di tutti: siamo qui a chiedere che venga intrapresa, subito, senza preconcetti e senza ideologie, con capacità e determinazione, con l'obiettivo di far ripartire l'Italia.
Ugo Margini, vice presidente di Confcommercio e presidente di Confcommercio Emilia-Romagna
I dati territoriali dell'Emilia Romagna
Tab. 35a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Piacenza | 276.318 | 286.778 | 10.460 | 122 | 124 | 2 | 2,2 | 7,4 |
Parma | 413.651 | 431.042 | 17.391 | 200 | 203 | 3 | 2,3 | 6,3 |
Reggio Emilia | 491.946 | 524.127 | 32.180 | 235 | 239 | 3 | 1,9 | 4,8 |
Modena | 665.063 | 691.183 | 26.119 | 316 | 323 | 7 | 3,5 | 5,8 |
Bologna | 951.836 | 982.564 | 30.728 | 445 | 441 | -4 | 2,5 | 6,9 |
Ferrara | 349.818 | 354.410 | 4.592 | 161 | 153 | -8 | 2,7 | 11,1 |
Ravenna | 369.995 | 388.500 | 18.505 | 176 | 172 | -4 | 2,9 | 6,9 |
Forlì-Cesena | 377.860 | 394.535 | 16.675 | 169 | 174 | 5 | 3,8 | 7,8 |
Rimini | 302.132 | 324.896 | 22.764 | 129 | 140 | 11 | 4,5 | 9,8 |
EMILIA ROMAGNA | 4.198.619 | 4.378.034 | 179.415 | 1.953 | 1.969 | 16 | 2,9 | 7,1 |
Nord Est | 11.122.611 | 11.531.098 | 408.487 | 5.047 | 5.087 | 40 | 3,1 | 6,7 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 35b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Piacenza | 124 | 3,4 | 31,4 | 65,2 |
Parma | 203 | 3,4 | 33,6 | 63,0 |
Reggio Emilia | 239 | 3,3 | 43,3 | 53,4 |
Modena | 323 | 2,6 | 41,5 | 55,9 |
Bologna | 441 | 2,7 | 26,6 | 70,7 |
Ferrara | 153 | 5,2 | 25,4 | 69,4 |
Ravenna | 172 | 6,1 | 32,5 | 61,4 |
Forlì-Cesena | 174 | 8,6 | 30,5 | 60,9 |
Rimini | 140 | 2,1 | 25,7 | 72,2 |
EMILIA ROMAGNA | 1.969 | 3,8 | 32,8 | 63,4 |
Nord Est | 5.047 | 3,7 | 33,4 | 62,9 |
ITALIA | 23.222 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 36 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Piacenza | -2,1 | -1,9 | -2,9 | -0,4 | -4,0 | -3,2 | 115,5 | 111,0 |
Parma | -1,3 | -3,9 | -2,1 | -0,9 | -5,2 | -2,8 | 125,9 | 120,8 |
Reggio Emilia | -2,8 | -3,2 | -3,5 | -0,9 | -5,0 | -3,8 | 116,7 | 111,0 |
Modena | -2,6 | -4,1 | -2,4 | -0,6 | -5,3 | -3,0 | 126,2 | 117,0 |
Bologna | -1,6 | -3,7 | -2,1 | -0,4 | -5,0 | -2,7 | 132,8 | 125,9 |
Ferrara | -1,5 | -3,4 | -2,3 | -0,6 | -4,8 | -2,7 | 109,1 | 112,2 |
Ravenna | -1,2 | -4,6 | -2,1 | -0,3 | -5,7 | -2,8 | 115,2 | 106,2 |
Forlì-Cesena | -1,7 | -2,6 | -2,1 | -0,6 | -4,4 | -2,9 | 123,4 | 114,5 |
Rimini | -2,5 | -4,0 | -2,5 | -1,0 | -5,4 | -3,1 | 109,7 | 122,8 |
EMILIA ROMAGNA | -1,9 | -3,6 | -2,4 | -0,6 | -5,0 | -3,0 | 122,0 | 117,1 |
Nord Est | -1,9 | -3,4 | -2,2 | -0,6 | -4,9 | -2,9 | 118,0 | 114,8 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 37a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Piacenza | 31.268 | 5.800 | 8.665 | 6.953 | 3.558 | 2.068 | 6.834 | 948 |
Parma | 47.501 | 6.695 | 14.825 | 9.934 | 4.836 | 2.877 | 11.341 | 1.829 |
Reggio Emilia | 57.217 | 6.896 | 21.644 | 11.236 | 5.078 | 3.037 | 12.727 | 1.677 |
Modena | 75.399 | 9.168 | 24.003 | 15.959 | 7.435 | 4.194 | 19.736 | 2.339 |
Bologna | 97.173 | 9.975 | 25.120 | 22.890 | 10.493 | 6.489 | 29.724 | 2.975 |
Ferrara | 37.267 | 8.742 | 8.668 | 7.685 | 4.164 | 2.545 | 8.365 | 1.262 |
Ravenna | 41.810 | 8.195 | 10.112 | 8.771 | 4.935 | 3.400 | 9.887 | 1.445 |
Forlì-Cesena | 44.329 | 7.891 | 11.621 | 9.282 | 4.619 | 3.230 | 10.837 | 1.468 |
Rimini | 40.885 | 2.972 | 9.212 | 10.114 | 5.725 | 5.370 | 11.215 | 2.002 |
EMILIA ROMAGNA | 472.849 | 66.334 | 133.870 | 102.824 | 50.843 | 33.210 | 120.666 | 15.945 |
Nord Est | 1.191.022 | 189.412 | 327.892 | 256.561 | 125.159 | 87.308 | 289.420 | 40.429 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Piacenza | 100,0 | 18,5 | 27,7 | 22,2 | 11,4 | 6,6 | 21,9 | 3,0 |
Parma | 100,0 | 14,1 | 31,2 | 20,9 | 10,2 | 6,1 | 23,9 | 3,9 |
Reggio Emilia | 100,0 | 12,1 | 37,8 | 19,6 | 8,9 | 5,3 | 22,2 | 2,9 |
Modena | 100,0 | 12,2 | 31,8 | 21,2 | 9,9 | 5,6 | 26,2 | 3,1 |
Bologna | 100,0 | 10,3 | 25,9 | 23,6 | 10,8 | 6,7 | 30,6 | 3,1 |
Ferrara | 100,0 | 23,5 | 23,3 | 20,6 | 11,2 | 6,8 | 22,4 | 3,4 |
Ravenna | 100,0 | 19,6 | 24,2 | 21,0 | 11,8 | 8,1 | 23,6 | 3,5 |
Forlì-Cesena | 100,0 | 17,8 | 26,2 | 20,9 | 10,4 | 7,3 | 24,4 | 3,3 |
Rimini | 100,0 | 7,3 | 22,5 | 24,7 | 14,0 | 13,1 | 27,4 | 4,9 |
EMILIA ROMAGNA | 100,0 | 14,0 | 28,3 | 21,7 | 10,8 | 7,0 | 25,5 | 3,4 |
Nord Est | 100,0 | 15,9 | 27,5 | 21,5 | 10,5 | 7,3 | 24,3 | 3,4 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 37b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Piacenza | -521 | -180 | -274 | -321 | -200 | -84 | -185 | 523 |
Parma | -128 | -137 | -394 | -235 | -153 | -47 | -118 | 803 |
Reggio Emilia | -670 | -284 | -496 | -316 | -169 | -96 | -309 | 831 |
Modena | -155 | -130 | -444 | -415 | -277 | -139 | -342 | 1.315 |
Bologna | -486 | -241 | -679 | -675 | -303 | -190 | -750 | 2.049 |
Ferrara | -169 | -129 | -159 | -180 | -152 | -68 | -174 | 541 |
Ravenna | -451 | -319 | -244 | -215 | -165 | -66 | -245 | 638 |
Forlì-Cesena | -462 | -264 | -339 | -244 | -141 | -67 | -197 | 649 |
Rimini | -89 | -82 | -210 | -243 | -175 | -188 | -233 | 867 |
EMILIA ROMAGNA | -3.131 | -1.766 | -3.239 | -2.844 | -1.735 | -945 | -2.553 | 8.216 |
Nord Est | -10.503 | -4.259 | -9.672 | -7.179 | -4.018 | -2.671 | -6.222 | 19.500 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati territoriali dell'Umbria
Tab. 38a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Perugia | 635.886 | 661.054 | 25.168 | 278 | 271 | -7 | 4,2 | 10,2 |
Terni | 225.005 | 229.297 | 4.292 | 89 | 91 | 2 | 5,7 | 8,6 |
UMBRIA | 860.891 | 890.351 | 29.460 | 367 | 362 | -5 | 4,6 | 9,8 |
Centro | 11.323.055 | 11.674.247 | 351.191 | 4.785 | 4.818 | 33 | 5,3 | 9,5 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 38b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Perugia | 271 | 3,2 | 30,7 | 66,1 |
Terni | 91 | 2,4 | 29,0 | 68,6 |
UMBRIA | 362 | 3,0 | 30,3 | 66,7 |
Centro | 4.818 | 2,4 | 23,8 | 73,8 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 39 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Perugia | -2,6 | -3,3 | -2,5 | -2,0 | -4,9 | -3,1 | 91,3 | 94,5 |
Terni | -2,1 | -3,7 | -1,3 | -1,7 | -5,1 | -2,1 | 89,4 | 88,6 |
UMBRIA | -2,5 | -3,4 | -2,2 | -1,9 | -4,9 | -2,8 | 90,8 | 93,0 |
Centro | -1,7 | -2,9 | -2,2 | -0,8 | -4,6 | -2,9 | 110,4 | 106,8 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 40a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Perugia | 74.085 | 14.102 | 18.788 | 16.581 | 9.570 | 4.643 | 15.161 | 4.810 |
Terni | 22.053 | 3.901 | 5.040 | 5.768 | 3.256 | 1.458 | 4.643 | 1.243 |
UMBRIA | 96.138 | 18.003 | 23.828 | 22.349 | 12.826 | 6.101 | 19.804 | 6.053 |
Centro | 1.304.583 | 138.741 | 327.088 | 327.886 | 184.194 | 89.668 | 330.054 | 91.146 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Perugia | 100,0 | 19,0 | 25,4 | 22,4 | 12,9 | 6,3 | 20,5 | 6,5 |
Terni | 100,0 | 17,7 | 22,9 | 26,2 | 14,8 | 6,6 | 21,1 | 5,6 |
UMBRIA | 100,0 | 18,7 | 24,8 | 23,2 | 13,3 | 6,3 | 20,6 | 6,3 |
Centro | 100,0 | 10,6 | 25,1 | 25,1 | 14,1 | 6,9 | 25,3 | 7,0 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 40b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Perugia | -102 | -304 | -416 | -289 | -186 | -83 | -264 | 1.254 |
Terni | -65 | -50 | -160 | -167 | -105 | -46 | -131 | 489 |
UMBRIA | -167 | -354 | -576 | -456 | -291 | -129 | -395 | 1.743 |
Centro | 4.292 | -2.677 | -8.086 | -7.253 | -4.168 | -2.115 | -4.584 | 29.007 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
I dati territoriali delle Marche
Tab. 41a – Popolazione e offerta di lavoro
anno 2012
Popolazione residente (unità) | Occupati (**) (migliaia) | Tasso di disoccupazione | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 2012 (*) | var. ass. 2007-2011 | 2007 | 2012 | var. ass. 2007-2012 | 2007 | 2012 | |
Pesaro e Urbino | 358.035 | 365.193 | 7.158 | 157 | 162 | 5 | 3,3 | 8,0 |
Ancona | 463.708 | 476.482 | 12.774 | 201 | 202 | 1 | 3,5 | 9,3 |
Macerata | 312.373 | 321.372 | 8.999 | 134 | 132 | -2 | 4,4 | 8,2 |
Ascoli Piceno | 378.907 | 386.890 | 7.984 | 161 | 149 | -12 | 5,7 | 10,8 |
Fermo (***) | - | - | - | - | - | - | - | - |
MARCHE | 1.513.024 | 1.549.937 | 36.914 | 654 | 646 | -8 | 4,2 | 9,1 |
Centro | 11.323.055 | 11.674.247 | 351.191 | 4.785 | 4.818 | 33 | 5,3 | 9,5 |
ITALIA | 58.458.544 | 59.688.504 | 1.229.960 | 23.222 | 22.899 | -323 | 6,1 | 10,7 |
Tab. 41b – Occupazione per settore di attività economica
comp. %, anno 2012
Occupati | composizione % per settore | |||
---|---|---|---|---|
(migliaia) | Agricoltura | Industria | Servizi | |
Pesaro e Urbino | 162 | 3,0 | 33,1 | 63,9 |
Ancona | 202 | 1,6 | 31,4 | 67,0 |
Macerata | 132 | 3,9 | 41,2 | 55,0 |
Ascoli Piceno | 149 | 2,1 | 40,3 | 57,6 |
Fermo (*) | - | - | - | - |
MARCHE | 646 | 2,5 | 35,9 | 61,6 |
Centro | 4.818 | 2,4 | 23,8 | 73,8 |
ITALIA | 22.899 | 3,7 | 27,8 | 68,5 |
Tab. 42 – Pil e consumi per abitante
per abitante in termini reali variazione % media annua | divari tarritoriali 2013 Italia =100 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
PIL | CONSUMI | PIL | CONSUMI | |||||
2008-11 | 2012 | 2013 | 2008-11 | 2012 | 2013 | 2013 | 2013 | |
Pesaro e Urbino | -1,9 | -2,0 | -2,7 | -0,9 | -4,0 | -3,2 | 102,4 | 102,4 |
Ancona | -1,6 | -3,2 | -2,1 | -1,1 | -4,8 | -2,8 | 112,0 | 104,5 |
Macerata | -1,6 | -2,7 | -2,1 | -0,8 | -4,5 | -2,8 | 97,2 | 95,8 |
Ascoli Piceno | -3,5 | -1,6 | -2,0 | -0,8 | -3,7 | -2,6 | 90,2 | 94,1 |
Fermo | n.d | n.d | n.d | n.d | n.d | n.d | n.d | n.d |
MARCHE | -2,1 | -2,4 | -2,2 | -0,9 | -4,3 | -2,9 | 101,3 | 99,6 |
Centro | -1,7 | -2,9 | -2,2 | -0,8 | -4,6 | -2,9 | 110,4 | 106,8 |
ITALIA | -1,6 | -2,8 | -2,1 | -0,7 | -4,5 | -2,8 | 100,0 | 100,0 |
Tab. 43a – Imprese registrate per settore di attività economica
anno 2012
TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero | ||||||||
Pesaro e Urbino | 42.126 | 6.132 | 12.734 | 9.525 | 5.204 | 2.841 | 9.111 | 1.783 |
Ancona | 47.078 | 7.735 | 11.874 | 11.731 | 5.952 | 2.802 | 10.907 | 2.029 |
Macerata | 39.795 | 8.978 | 11.000 | 8.759 | 4.725 | 2.140 | 7.467 | 1.451 |
Ascoli Piceno | 24.838 | 4.431 | 6.285 | 5.510 | 2.893 | 1.765 | 5.339 | 1.508 |
Fermo | 22.718 | 4.231 | 7.407 | 5.043 | 2.531 | 1.170 | 3.930 | 937 |
MARCHE | 176.555 | 31.507 | 49.300 | 40.568 | 21.305 | 10.718 | 36.754 | 7.708 |
Centro | 1.304.583 | 138.741 | 327.088 | 327.886 | 184.194 | 89.668 | 330.054 | 91.146 |
ITALIA | 6.093.158 | 818.283 | 1.524.154 | 1.549.034 | 872.652 | 401.507 | 1.421.444 | 378.736 |
Composizione % | ||||||||
Pesaro e Urbino | 100,0 | 14,6 | 30,2 | 22,6 | 12,4 | 6,7 | 21,6 | 4,2 |
Ancona | 100,0 | 16,4 | 25,2 | 24,9 | 12,6 | 6,0 | 23,2 | 4,3 |
Macerata | 100,0 | 22,6 | 27,6 | 22,0 | 11,9 | 5,4 | 18,8 | 3,6 |
Ascoli Piceno | 100,0 | 17,8 | 25,3 | 22,2 | 11,6 | 7,1 | 21,5 | 6,1 |
Fermo | 100,0 | 18,6 | 32,6 | 22,2 | 11,1 | 5,2 | 17,3 | 4,1 |
MARCHE | 100,0 | 17,8 | 27,9 | 23,0 | 12,1 | 6,1 | 20,8 | 4,4 |
Centro | 100,0 | 10,6 | 25,1 | 25,1 | 14,1 | 6,9 | 25,3 | 7,0 |
ITALIA | 100,0 | 13,4 | 25,0 | 25,4 | 14,3 | 6,6 | 23,3 | 6,2 |
Tab. 43b – Saldo della nati-mortalità delle imprese per settore di attività economica
anno 2012
Numero | TOTALE ECONOMIA | Agricoltura | Industria | Commercio | di cui dettaglio | Servizi di alloggio e ristorazione | Altri servizi (*) | Non classif. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Pesaro e Urbino | -292 | -171 | -355 | -256 | -154 | -82 | -169 | 741 |
Ancona | -378 | -185 | -307 | -473 | -263 | -99 | -171 | 857 |
Macerata | -380 | -238 | -351 | -296 | -172 | -90 | -132 | 727 |
Ascoli Piceno | -21 | -121 | -98 | -86 | -34 | -18 | -80 | 382 |
Fermo | -106 | -109 | -139 | -112 | -46 | -23 | -57 | 334 |
MARCHE | -1.177 | -824 | -1.250 | -1.223 | -669 | -312 | -609 | 3.041 |
Centro | 4.292 | -2.677 | -8.086 | -7.253 | -4.168 | -2.115 | -4.584 | 29.007 |
ITALIA | -20.040 | -22.737 | -40.693 | -37.035 | -20.759 | -10.156 | -27.470 | 118.051 |
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2013-05-13 | 2013-06-06 11.00
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