Intervento del presidente Sergio Billè all'assemblea pubblica Confetra

Intervento del presidente Sergio Billè all'assemblea pubblica Confetra

Roma, 7 ottobre 2004

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7 ottobre 2004
Confetra

 

 

Ho particolarmente gradito l’invito del Presidente Smeriglio e della Confetra sia per l’importanza di questa Assemblea sia per il tema, pressante ed attualissimo, che è stato posto al centro di questo dibattito: l’importanza che la componente della logistica ha oggi nel processo di sviluppo del nostro sistema economico.

E’ questo, del resto, un tema che è, come dire, proprio “di casa”, ogni giorno e in ogni tipo di discussione, in una confederazione come la Confcommercio che, fin dalle sue origini, si è data come suo principale obiettivo la tutela, la promozione e lo sviluppo dei settori del commercio, del turismo e dei servizi ai quali più recentemente si sono anche aggiunte importanti componenti delle imprese che operano nel settore dei trasporti e della logistica.

Non vorrei qui ripetere cose che, in questa sede, sono già state autorevolmente sottolineate, ma lasciatemi dire che le gravi carenze del  nostro sistema logistico - e di tali profonde e variegate carenze potrei fare mille convincenti esempi - rappresentano oggi il principale impedimento per un rilancio di competitività del nostro sistema economico.

Perché, detto in soldoni, fino a quando il settore della  logistica, per carenza di infrastrutture, di piani di sviluppo, di incentivi e di normative che siano finalmente adeguate alle esigenze del mercato, continuerà a scaricare sulle imprese e su ogni tipo di utenza costi che sono oggi del 40% superiori a quelli della media europea, questo Paese rischia di perdere tutti i treni dello sviluppo e di non andare più da nessuna parte.

Questa e non altre è purtroppo la fotografia reale e veritiera della nostra situazione.

Combattere il declino, contrastare quello che mesi fa chiamai il pericolo, per il nostro Paese, di una deriva di tipo argentino, significa prima di tutto affrontare e risolvere questo problema.

 Ed è appunto questo l’obiettivo che la nostra Confederazione - allargando i suoi poteri di rappresentanza, intensificando la sua capacità propositiva ed esercitando ogni tipo di possibile pressione sulle Istituzioni perché esse finalmente comprendano l’entità e lo spessore di questo problema - intende perseguire.

Per sfondare il muro dell’inerzia e del pressappochismo che ancora caratterizzano l’intervento pubblico, occorre - e il tempo davvero stringe - un vero e proprio ariete, cioè una struttura di rappresentanza che metta in campo tutto il suo peso e la sua capacità di pressione.

E siccome tra qualche anno - per come corre, fuori dei nostri confini, l’economia di mercato - potrebbe essere già troppo tardi, noi, proprio da questa tribuna, rivolgiamo un pressante appello a tutte le componenti di impresa che si muovono in quest’area e oggi soffrono degli stessi problemi a convergere in una piattaforma comune che, per solidità di impianto e chiarezza di obiettivi, possa vincere questa sfida che è poi anche la sfida che deve vincere tutto il nostro sistema economico.  

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