Anci e Confcommercio per la rigenerazione urbana

Anci e Confcommercio per la rigenerazione urbana

Intervento del Presidente Sangalli - Roma, 24 luglio 2019

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24 luglio 2019

Farò solo un saluto velocissimo, perché per impegni istituzionali non mi posso trattenere e, soprattutto, c'è chi per la Confcommercio può parlare con grande cognizione di causa di questo tema.

Tenevo però a portarvi il saluto del Presidente Confederale perché questa giornata nazionale della Rigenerazione Urbana segna un passaggio importante.

Dopo una fase sperimentale, oggi infatti il progetto entra nel vivo –possiamo dirlo così- di una "fase due".

Il 2018, in particolare, è stato un anno decisivo, con l'avvio del Laboratorio Nazionale per la Rigenerazione Urbana 2018, che ha fatto tappa, se ben ricordo, a Roma, Rovereto, Bergamo e Taranto.

Guardate, io credo che questo nostro progetto abbia un grande punto di forza: il fatto di essere "moltiplicativo", nel merito e nel metodo.

Nel merito perché sotto questo protocollo nascono e possono nascere tantissimi altri progetti.

E nel metodo, perché ha un impatto multilivello.

Infatti, questo Protocollo ci dà più forza per agire a livello nazionale, con proposte e richieste al Governo, penso ad esempio ai bandi sulle periferie.

Questo Protocollo ci dà più forza per agire a livello locale promuovendo accordi tra la rete del sistema Confcommercio e le amministrazioni locali per progetti che valorizzano il commercio come parte integrante dello sviluppo e dell'identità urbana, dai centri storici al "rammendo" delle periferie.

Infine, e non da ultimo, questo Protocollo ci dà forza a livello europeo per intercettare le politiche di coesione.

All'ultima Assemblea Pubblica Nazionale qui a Roma, non a caso, abbiamo ribadito con forza come proprio il tema della qualità urbana sia sempre più un tema centrale per la quota crescente di popolazione che vivrà in città e per la rilevanza imprescindibile dei temi della sostenibilità.

Non a caso l'Agenda urbana europea che promuove città competitive, città intelligenti, città sostenibili.

Penso così, ad esempio, alla possibilità di rendere più facilmente accessibili i fondi della prossima programmazione europea «agganciandoli» ai progetti di rigenerazione urbana.

"Rigenerazione", guardate, è in fondo un bellissimo modo per dire "innovazione". Perché rende bene l'idea di come l'innovazione non significhi buttare il passato, quanto piuttosto recuperarlo con occhi nuovi.

Rigenerazione è una parola che ha dentro la parola "generazione", non dunque produzione orientata al consumo, consumismo, ma la capacità di dare nuovamente vita.

Nel merito, e nel metodo, il nostro Protocollo con ANCI sottende un'idea, la dico così, di "innovazione reale".

Reale perché concreta, capace di entrare nella vita quotidiana delle persone. Come fanno le imprese dei nostri settori, dal commercio ai servizi, dai pubblici esercizi, al turismo alla cultura.

Ma quando penso all'innovazione reale, penso al termine "reale" anche in senso qualitativo. Penso ad un'innovazione che generi qualità, che nobiliti l'esistenza, che migliori la vita.

A partire proprio dalla rigenerazione urbana che diventa rigenerazione umana, a servizio della qualità della vita, della bellezza dei luoghi, della sostenibilità dell'ambiente e del futuro delle prossime generazioni.

Concludo con una breve riflessione, partendo da una ricorrenza.

Proprio oggi, 24 luglio, esattamente 70 anni fa, Fausto Coppi vinceva il Tour de France diventando il primo ciclista a vincere Giro e Tour nello stesso anno.

La meravigliosa rivalità con Coppi, l'epoca del ciclismo eroico, le immagini del Giro d'Italia, fanno parte della memoria e dell'immaginario collettivo del nostro Paese.

Ecco, allora la voglio dire così: io credo che un progetto come quello della Rigenerazione Urbana in cui si sono impegnati Anci e Confcommercio debba essere portatore dello spirito del miglior ciclismo. Abbiamo davanti tante tappe, paesaggi diversi, sana rivalità tra territori e fondamentale gioco di squadra.

Dobbiamo mettere in conto tanta fatica, molta costanza, momenti simbolici e lunghi silenzi, e sempre la capacità di guardare sempre oltre la salita.

Insomma, tutto questo non per dire: abbiamo voluto la bicicletta, adesso pedaliamo…, ma per dire quanto questo progetto sia parte dell'identità e della prospettiva della nostra Confederazione.

Il nostro Giro d'Italia è appena cominciato. Vogliamo vincerlo per le nostre imprese. Vogliamo vincerlo con le nostre imprese.

Grazie a tutti e di cuore buon lavoro.

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