Terziario Donna Lab 2016

Terziario Donna Lab 2016

Intervento del Presidente Carlo Sangalli all'evento del 21 ottobre 2016 a Palermo

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21 ottobre 2016

 

 

Saluto del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, per Terziario Donna LAB

Palermo, 21 ottobre 2016

 

E' con grande piacere che intervengo a questa prima edizione di Terziario Donna LAB, iniziativa dove idee, futuro, cambiamento, sviluppo sono, in sintesi, le parole chiave che si intrecciano con la storia, le competenze e le professionalità del sistema Confcommercio.

E ringrazio particolarmente la Presidente di Terziario Donna, Patrizia Di Dio, e tutta la dirigenza per aver organizzato questo importante incontro che, anche grazie ai contributi degli altri relatori, offre interessanti spunti di approfondimento e riflessione sui temi che interessano le nostre attività, le nostre imprese, le nostre professioni che quotidianamente si confrontano con l'economia reale.

Un'economia che oggi mostra, purtroppo, segnali tangibili di un nuovo rallentamento che sconta ancora gli effetti di uno scenario internazionale che, tra crisi dei migranti, recessione in alcuni paesi emergenti, Brexit e attentati terroristici, ha reso la situazione più incerta e complessa. E il crollo della fiducia dei consumatori negli ultimi mesi ne è, forse, il sintomo più evidente.

Ma c'è, per fortuna, anche qualche indicazione positiva, che non va trascurata, come il miglioramento ad agosto della produzione industriale e dei consumi, come risulta dal nostro indicatore congiunturale.

Ci sono, insomma, segnali alterni che denotano un indebolimento del quadro economico complessivo e la ripartenza è, dunque, ancora lenta e incerta.

Ma un aiuto per trasformare questa debole ripresa di oggi un una crescita più robusta può venire da alcune misure contenute nella Legge di bilancio che sicuramente contribuiscono a irrobustire il sistema produttivo nel suo insieme premiando quelle imprese che scommetteranno sulla ripresa.

Mi riferisco, ad esempio, all'aver scongiurato l'aumento dell'Iva, all'Iri, al bonus ristrutturazione per gli alberghi, agli stanziamenti previsti per la riqualificazione delle aree degradate delle città. Tutte misure che le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti aspettavano da tempo.

 

 

Ma da noi sono soprattutto i difetti strutturali che frenano l'economia nel complesso: burocrazia asfissiante, deficit di legalità e logistica, eccessiva pressione fiscale.

Fino a quando non saranno risolti questi nodi, difficilmente si realizzerà il cambio di passo da più parti auspicato.

Un cambio di passo che è sempre più necessario e urgente soprattutto nel Mezzogiorno dove quei deficit risultano addirittura amplificati.

Il Sud, infatti, continua a perdere peso in termini di abitanti, lavoratori e reddito e registra un ridimensionamento dei fattori di produzione e del numero di imprese.

In Sicilia, in particolare, nei primi 6 mesi di quest'anno hanno chiuso definitivamente l'attività oltre 3mila esercizi al dettaglio. Ma in questa regione c'è anche un altro dato, ancora più allarmante, che riguarda il credito ed è riassunto da quel 70% di imprese del terziario che non ottiene i finanziamenti richiesti.

Non è dunque casuale che in quest'area del Paese il problema della burocrazia "pesi" il doppio rispetto alle regioni del Nord-ovest così come, in tema di legalità, i reati sulle imprese siano quasi il doppio rispetto al Nord-Est.

Questo non vuol dire, sia chiaro, che solo il Mezzogiorno va male.

Il problema è dell'intero sistema-Paese che sconta una mancanza di competitività e una perdita di produttività complessiva.

Cosa fare, dunque. Favorire investimenti e innovazione, potenziare le infrastrutture e spendere bene le risorse dei fondi strutturali europei, soprattutto nella valorizzazione e riqualificazione delle città, concentrando gli sforzi su quella vocazione naturale all'export del Mezzogiorno che si chiama turismo e che in quest'area non è adeguatamente valorizzata.

E il turismo e tutto il terziario di mercato è il settore in cui l'imprenditoria femminile è più diffusa. Nei servizi di mercato che, nel loro complesso, valgono oltre il 40% del Pil e dell'occupazione del Paese, si concentra una forte, vivace, dinamica imprenditoria femminile. Il terziario, quindi, premia la centralità della componente femminile nelle imprese e avvalora la tesi di un'impresa sempre più al femminile.

Dopo di me, vedremo, attraverso la testimonianza di dieci donne, quanto sia importante il ruolo delle imprese, non solo per la crescita e lo sviluppo dell'economia, ma anche sul piano umano e sociale perchè attraverso il lavoro non si acquista solo l'indipendenza, ma si conquista, a volte purtroppo si riconquista, la dignità che è un valore estremamente prezioso.

Un valore che contribuisce a qualificare l'impegno delle donne, l'impegno delle imprenditrici, soprattutto di quelle che si riconoscono in Confcommercio, che hanno un ruolo determinante per rimettere velocemente in moto un circolo virtuoso di sviluppo e aprire una nuova stagione di crescita del Paese.

Grazie e buon lavoro.

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