Lavoro: occupazione stabile ma ancora molto lontana dai livelli pre-Covid

Lavoro: occupazione stabile ma ancora molto lontana dai livelli pre-Covid

Secondo l'Istat a luglio il tasso di occupazione è rimasto stabile ma rispetto a febbraio 2020 mancano 260.000 posti di lavoro. Confcommercio: "Critica la situazione del lavoro autonomo".

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1 settembre 2021

Se non si dovesse tener conto di tutto quello che c'era prima del marzo 2020, i dati Istat sul mercato di lavoro di luglio (link ai dati completi in Pdf) risulterebbero piuttosto normali con una tendenza alla stabilità dell'andamento di occupati, disoccupati e inattivi e anzi guardando al dato trimestrale di maggio-luglio e confrontandolo con il precedente si nota anche un deciso aumento del livello di occupazione (+1,4%). Il problema però, come sottolinea proprio l'Istat, è che rispetto ai dati del febbraio 2020, quindi prima dell'arrivo della pandemia, mancano all'appello 260.000 posti di lavoro. Luglio 2021 registra, rispetto al mese precedente, una diminuzione nel numero di occupati e di disoccupati e una crescita in quello degli inattivi. Il calo dell'occupazione (-0,1%, pari a -23mila unità), osservato per uomini e donne, riguarda solo gli autonomi e le classi d'età maggiori di 35 anni. Il tasso di occupazione risulta stabile al 58,4%. La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,2% rispetto a giugno, pari a -29mila unità) si concentra prevalentemente tra gli uomini e i giovani di 15-24 anni. Il tasso di disoccupazione scende al 9,3% (-0,1 punti) e tra i giovani al 27,7% (-1,6 punti). Tra giugno e luglio cresce il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,2%, pari a +28mila unità); l'aumento coinvolge i soli uomini e tutte le classi d'età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di inattività sale al 35,5% (+0,1 punti). Confrontando il trimestre maggio-luglio 2021 con il precedente (febbraio-aprile), il livello dell'occupazione è più elevato dell'1,4%, con un aumento di 317mila unità .La crescita dell'occupazione, nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-5,0%, pari a -125mila unità) e a quella degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,8%, pari a -249mila unita'). A seguito della ripresa dell'occupazione registrata tra febbraio e giugno, il numero di occupati a luglio 2021 è' superiore a quello di luglio 2020 del 2,0% (+440mila unità'); variazioni ancora negative si registrano per gli indipendenti e per i lavoratori tra i 35 e i 49 anni. Tuttavia, il tasso di occupazione - in aumento di 1,4 punti percentuali - sale per tutte le classi di età. Rispetto a luglio 2020, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-6,9%, pari a -173mila unità') sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,5%, pari a -484mila), che era aumentato in misura eccezionale all'inizio dell'emergenza sanitaria.

OCCUPATI Gennaio 2016 – luglio 2021, valori assoluti in milioni, dati destagionalizzati

 

CONFCOMMERCIO: "ANCORA CRITICA LA CONDIZIONE DEL LAVORO AUTONOMO"

 

"I primi risultati della rilevazione sulle forze di lavoro nel mese di luglio segnalano, dopo quasi un anno, il primo stop alla ripresa dei livelli occupazionali (-23mila occupati su giugno)". Così l’Ufficio Studi di Confcommercio commenta i dati sugli occupati e i disoccupati a luglio diffusi dall’Istat.

Secondo Confcommercio, "è però necessario sottolineare una sostanziale revisione al rialzo dei dati sugli occupati nel secondo trimestre. Rispetto ai dati diffusi in precedenza che indicavano uno scarto tra giugno 2021 e giugno 2019 di 765mila unità, oggi la differenza è di “sole” 532mila e lo stesso ragionamento va fatto per gli autonomi. A fine luglio il confronto tra giugno 2021 e giugno 2019 segnalava una riduzione di 442mila unità dato sceso, oggi, a 307mila unità".

"Pure considerando queste importanti revisioni – prosegue Confcommercio - si osserva che rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020) mancano ancora 265mila occupati e rispetto a luglio 2019 la perdita è di oltre 480mila unità. Resta piuttosto critica la condizione del lavoro autonomo e non costituisce un segnale incoraggiante la perdurante propensione di parte della popolazione a restare nell’area dell’inattività".

"La riduzione di 47mila unità tra gli indipendenti, registrata a luglio su giugno, non è un dato episodico. Rispetto a febbraio 2020 il numero di occupati in questa posizione è inferiore di ben 295mila unità, a testimonianza di come sia proprio la mancata ripresa di questa parte del mercato del lavoro a limitare le possibilità di recupero della base occupazionale complessiva. Possibilità di ripresa che – conclude la nota - continuano ad essere limitate da livelli di attività contenuti per molte delle piccole e medie imprese, soprattutto nel settore dei servizi. Basti pensare che, nonostante il recupero, nel secondo trimestre per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione il fatturato, al netto dei fattori stagionali, è ancora inferiore di oltre il 46% rispetto allo stesso periodo del 2019".

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