Per il Pil un crollo senza precedenti

Per il Pil un crollo senza precedenti

Nel 2020 Prodotto interno lordo italiano giù dell'8,9% vola il rapporto debito/Pil, su la pressione fiscale. In calo di oltre il 10% la spesa per consumi delle famiglie. 

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1 marzo 2021

Nel 2020 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.651.595 milioni di euro correnti, con una caduta del 7,8% rispetto all'anno precedente. In volume il Pil è diminuito dell'8,9%. Lo ha reso noto l'Istat spiegando che "nel 2020 l'economia italiana ha registrato una contrazione di entità eccezionale per gli effetti economici delle misure di contenimento connesse all'emergenza sanitaria". L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -9,5%, a fronte del -1,6% nel 2019. Dal lato della domanda interna nel 2020 si registra, in termini di volume, un calo del 9,1% degli investimenti fissi lordi e del 7,8% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l'estero, le esportazioni di beni e servizi sono scese del 13,8% e le importazioni del 12,6%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito negativamente alla dinamica del Pil per 7,8 punti percentuali. L'apporto della domanda estera netta è stato negativo per 0,8 punti e quello della variazione delle scorte per 0,3 punti. Il valore aggiunto ha registrato cali in volume in tutti i settori: -6,0% nell'agricoltura, silvicoltura e pesca, -11,1% nell'industria in senso stretto, -6,3% nelle costruzioni e -8,1% nelle attività dei servizi. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -6% (+1,8% nel 2019). "A trascinare la caduta del Pil (-8,9%) è stata soprattutto - è il commento dell'Istat - la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito un contributo negativo limitato. Dal lato dell'offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato cadute marcate, particolarmente nelle attività manifatturiere e in alcuni comparti del terziario. La contrazione dell'attività produttiva si è accompagnata a una decisa riduzione dell'input di lavoro e dei redditi". L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche "ha registrato un netto peggioramento rispetto al 2019 per la caduta delle entrate e per il consistente aumento delle uscite, dovuto alle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti della crisi su famiglie e imprese".

Crollano i consumi delle famiglie

Nel 2020 la spesa per consumi finali delle famiglie residenti è scesa in volume del 10,7% (+0,3% nel 2019). Sul territorio economico, la spesa per consumi di beni è calata del 6,4% e quella per servizi del 16,4%. In termini di funzioni di consumo le cadute più accentuate, in volume, riguardano le spese per alberghi e ristoranti (-40,5%), per trasporti (-24,7%), per ricreazione e cultura (-22,5%) e per vestiario e calzature (-20,9%). Le uniche componenti di spesa che segnano una crescita sono alimentari e bevande non alcoliche (+1,9%), comunicazioni (+2,3%), e abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili (+0,6%).

Pressione fiscale in crescita 

Nel 2020 la pressione fiscale complessiva, ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil, è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto all'anno precedente. L'aumento si spiega con la minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,4%) rispetto a quella del Pil a prezzi correnti (diminuito del 7,8%). Nel 2020 le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche sono diminuite del 6,4% rispetto all'anno precedente. L'incidenza sul Pil è pari al 47,8%. Le entrate correnti hanno registrato un calo del 6,4%, attestandosi al 47,5% del Pil. In particolare, le imposte dirette sono diminuite del 2,1%, principalmente per la forte contrazione dell'Irpef, in parte compensata dall'aumento dell'imposta sostitutiva per i contribuenti in regime forfetario, mentre l'Ires ha registrato un calo più contenuto. Le imposte indirette hanno registrato una caduta più marcata (-11,2%), con diminuzioni significative del gettito Iva, delle accise, dell'imposta sul Lotto e lotterie e dell'Irap. I contributi sociali effettivi sono scesi rispetto al 2019 (-5,8%). Le altre entrate correnti si sono ridotte dell'1,6%, nonostante l'andamento positivo dei dividendi. Il calo delle entrate in conto capitale (-7%) risente principalmente della contrazione delle imposte in conto capitale.

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