L'Istat rivede al ribasso il Pil

L'Istat rivede al ribasso il Pil

Rispetto alle sue precedenti stime l'Istat rivede al ribasso il Pil di quest'anno di 0,9 punti (nel 2014 -0,3%, nel 2015 +0,5%). "Effetto nullo dalla Legge di Stabilità nel biennio 2015-2016". Torna a crescere dopo tre anni la spesa delle famiglie.

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3 novembre 2014

 

 
ll Pil diminuira' dello 0,3% nel 2014 per poi crescere dello 0,5% nel 2015 e dell'1% nel 2016. Sono le previsioni Istat, che ha rivisto al ribasso le precedenti stime diffuse a maggio e che prevedevano una crescita dello 0,6% nel 2014, dell'1% nel 2015 e dell'1,4% nel 2016. Il Governo prevede un calo del Pil dello 0,3% nel 2014 e una crescita dello 0,6% nel 2015 e dell'1% nel 2016.  L'Istat stima "una ulteriore contrazione" degli investimenti nel 2014 (-2,3%), "nonostante un lieve miglioramento dell'accesso al credito e del costo del capitale", e una ripresa graduale nel 2015 (+1,3%) e "maggiore intensita'" nel 2016 (+1,9%). Sul fronte Legge di stabilita', l'Istat stima un "effetto nullo della manovra nel biennio 2015-2016" per effetto combinato dell'"impatto positivo del bonus degli 80 euro sulla crescita dei consumi" e dell'"effetto negativo dovuto alla clausola di salvaguardia sull'aumento automatico dell'Iva nel 2016", nel caso in cui scattasse. Il tasso di disoccupazione raggiungera' il 12,5% nel 2014 "per effetto della caduta dell'occupazione (-0,2% in termini di unita' di lavoro)" e poi diminuira' "lievemente" al 12,4% nel 2015 e con "piu' vigore" al 12,1% nel 2016. Nel 2015 "le unita' di lavoro registreranno un contenuto aumento (+0,2%). Il miglioramento del mercato del lavoro proseguira' con piu' vigore nel 2016 con una discesa del tasso di disoccupazione al 12,1% e una crescita delle unita' di lavoro dello 0,7%". Dopo tre anni di riduzione, nel 2014 la spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3% "in termini reali, in parte per effetto di una riduzione della propensione al risparmio". Nel 2015, si prevede un ulteriore miglioramento dei consumi privati (+0,6%) che proseguirà anche nel 2016 (+0,8%).  Nel complesso, la spesa privata per consumi "sarà sostenuta dall'aumento modesto del reddito disponibile lordo, che beneficerà delle misure di politica di bilancio a sostegno dei redditi più bassi da lavoro dipendente e del lento miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro". Pur in presenza di una dinamica eccezionalmente bassa dell'inflazione, il potere d'acquisto delle famiglie risulterà sostanzialmente invariato rispetto all'anno precedente. Il tasso di risparmio si attesterà poco al di sopra dei valori del 2013.
 
 

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