Un 2021 ancora in affanno per il turismo

Un 2021 ancora in affanno per il turismo

Secondo uno studio dell'Istat su viaggi e vacanze in Italia e all'estero, nonostante i segnali di ripresa nella seconda metà dell'anno, è ancora forte l'impatto della pandemia sulla domanda turistica. 

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11 aprile 2022

Nel 2021 i viaggi dei residenti in Italia sono stati circa 41 milioni e 648mila, quindi con una situazione sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente, ma ancora ben lontani dai livelli pre-pandemia. Anche il primo semestre è stato negativo, mentre la seconda metà dell'anno si è chiusa con una leggera ripresa sia per i viaggi in Italia (+18% sullo stesso periodo del 2020), che per le mete straniere, con un aumento di 50 milioni di pernottamenti sul 2020 (21,8%), quasi 45 milioni di viaggi in più. Questi i dati pubblicati dall'Istat nella consueta nota viaggi e vacanze in Italia e all'estero (per la ricerca completa visita il seguente link pdf).

In crescita anche le vacanze "lunghe" di 4 o più notti rispetto all'anno precedente (59% dei viaggi e 85% delle notti) pari a 24,5 milioni (+25%), mentre quelle brevi rimangono invariate. In ripresa anche i soggiorni nelle strutture alberghiere, ma sempre ben lontani dai livelli pre-pandemia, con una perdita complessiva di oltre 45 milioni di notti.

Nel 2021 gli italiani si sono spostati principalmente per svago, piacere o riposo (73,1%) e per visite a parenti e amici (25,5%). Tra le mete preferite sono tornate le città italiane, soprattutto nel periodo estivo (+39% sul 2020, ma ancor a -23,5% sul 2019). Meno scelte le mete estere, ancora in forte crisi (-82% sul 2019).

Per quanto riguarda i viaggi di lavoro, nella seconda metà del 2021 sono pari al 7%, senza sostanziali variazioni sul 2020. Le attività di rappresentanza, vendita, installazione o simili sono le motivazioni più frequenti (22,3%), seguono le riunioni d’affari (13,8%) e le missioni di lavoro (13%).

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