Istat: un italiano su quattro a rischio povertà

Istat: un italiano su quattro a rischio povertà

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10 dicembre 2012

Il 28,4% delle persone residenti in Italia e' a rischio di poverta' o esclusione sociale. Lo rileva il rapporto dell'Istat su reddito e condizioni di vita. Nel 2011 l'indicatore e' cresciuto di 2,6 punti percentuali rispetto al 2010 a causa dall'aumento della quota di persone a rischio di poverta' (dal 18,2% al 19,6%) e di quelle che soffrono di severa deprivazione (dal 6,9% all'11,1%). Il 50% delle famiglie residenti in Italia ha percepito, nel 2010, un reddito netto non superiore a 24.444 euro l'anno, circa 2.037 al mese. Lo rileva l'Istat precisando che nel Sud e nelle Isole, meta' delle famiglie percepisce meno di 19.982 euro (circa 1.665 euro mensili). Dopo l'aumento osservato tra il 2009 e il 2010, sostanzialmente stabile (10,5%) e' la quota di persone che vivono in famiglie a bassa intensita' di lavoro. Il rischio di poverta' o esclusione sociale e' piu' elevato rispetto a quello medio europeo (24,2%), soprattutto per la componente della severa deprivazione (11,1% contro una media dell'8,8%) e del rischio di poverta' (19,6% contro 16,9%). Aumentano, rispetto al 2010, gli individui che vivono in famiglie che dichiarano di non potersi permettere, nell'anno, una settimana di ferie lontano da casa (dal 39,8% al 46,6%), che non hanno potuto riscaldare adeguatamente l'abitazione (dall'11,2% al 17,9%), che non riescono a sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 33,3% al 38,5%) o che, se volessero, non potrebbero permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni (dal 6,7% al 12,3%). Il 19,4% delle persone residenti nel Mezzogiorno e' gravemente deprivato, valore piu' che doppio rispetto al Centro (7,5%) e triplo rispetto al Nord (6,4%). Nel Sud l'8,5% delle persone senza alcun sintomo di deprivazione nel 2010 diventa gravemente deprivato nel 2011, contro appena l'1,7% nel Nord e il 3% nel Centro. Le famiglie piu' esposte al rischio di deprivazione sono quelle piu' numerose e/o con un basso numero di percettori di reddito. Si trovano piu' spesso in condizioni di disagio le
famiglie monoreddito, come gli anziani soli e i monogenitori, e quelle con tre o piu' figli minori. Le persone in famiglie a prevalente reddito da lavoro autonomo mostrano una minore diffusione della severa diprivazione di quelle sostenute dal lavoro dipendente o da pensioni; le famiglie di pensionati sono anche quelle che hanno mostrato i piu' evidenti segnali di peggioramento tra il 2010 e il 2011. Il rischio di poverta', calcolato sulla base del reddito 2010, mostra aumenti piu' marcati tra gli individui residenti nelle regioni del Mezzogiorno, in famiglie monoreddito, dove la fonte principale di reddito e' da lavoro, sia dipendente sia autonomo, tra le coppie con figli, con almeno un minore, i monogenitori e le famiglie di altra tipologia, con membri aggregati.

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