Italia a tutto "cash"

Italia a tutto "cash"

Depositi bancari ai massimi. Fondi d'investimento con bilanci da record. E' boom del risparmio, in piena recessione. Ma aumenta il divario tra ricchi e poveri.

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23 gennaio 2015

 

L'Italia in crisi nuota in un mare di risparmi. La ricchezza diminuisce, il motore industriale è fermo, la disoccupazione aumenta, ma intanto un fiume di denaro contante si accumula in banca. Vanno alla grande anche i fondi d'investimento e le gestioni patrimoniali. "Mai visti tanti soldi in libera uscita., commentano i professionisti della finanza. «2014 anno dei record., si legge nei documenti di Assogestioni, la lobby dell'industria del risparmio. Anche l'esercito dei benestanti è ai massimi storici. In base alle stime elaborate dal Credit Suisse, gli italiani con un patrimonio personale superiore al milione di dollari (pari a circa 880 mila euro) sono il 20 per cento in più rispetto al 2011. Possibile? Come si spiega l'alta marea del risparmio nel pieno di una recessione senza precedenti? Detto in estrema sintesi, è proprio la durata della crisi a moltiplicare la quantità di denaro che resta chiusa in cassaforte. Le famiglie risparmiano per prepararsi a un futuro prossimo che vedono quanto mai incerto. E se l'economia non dà segni di ripresa, gli acquisti vengono rimandati a data da destinarsi, alimentando la deflazione. Secondo la Banca d'Italia, il clima di fiducia dei consumatori ha registrato un ribasso nella seconda metà del 2014. A quanto pare, insomma, gli 80 euro in busta paga elargiti dal governo Renzi non hanno lasciato traccia. E invece, «sulle valutazioni delle famiglie ha gravato il deterioramento dei giudizi sia sulla situazione personale sia sulla situazione economica del Paese, come si legge nel Depositi bancari Risparmio gestito Bollettino economico di Bankitalia pubblicato venerdì 16 gennaio. L'economia non riparte e allora conviene tirare la cinghia ancora per un po', fino a quando non si aprirà uno squarcio d'azzurro in un orizzonte che per il momento resta pieno di nuvole nere. Si spiega così il boom del risparmio made in Italy. Un boom innescato proprio dalla crisi.II denaro viene accantonato invece di entrare in circolo nel sistema economico sotto forma di consumi oppure, nel caso delle aziende, di nuovi investimenti. Nel frattempo gli istituti di credito, che per mestiere raccolgono e gestiscono i flussi di risparmio, hanno stretto i rubinetti dei finanziamenti alle imprese. II denaro accantonato dalle famiglie resta quindi nei forzieri delle banche, a loro volta costrette a fronteggiare un forte aumento delle perdite sui prestiti. Di conseguenza, gli imprenditori si trovano a corto di capitali e per loro diventa sempre più difficile investire. Per spezzare questa spirale recessiva, la Banca centrale europea (Bce) ha studiato quella che viene considerata l'arma finale, il Quantitative easing (Qe), ovvero l'acquisto massiccio di titoli di stato che serve a pompare un mare di nuova liquidità nel sistema. La speranza è che l'intervento della Bee rimetta in moto l'economia.

tratto da "L'Espresso" di Vittorio Malagutti

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