Italia, "patria" di bar e ristoranti

Italia, "patria" di bar e ristoranti

Secondo la mappa delle densità di pubblici esercizi presentata dalla Fipe, in Italia c'è un bar ogni 375 abitanti. Primato in Europa, Grecia a parte. La media Ue è di 2 bar e 1,4 ristoranti ogni 1.000 abitanti; da noi si arriva a 2,7 bar e 1,7 ristoranti.

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16 aprile 2007
Fipe: Italia “patria� dei bar

 

Fipe: Italia “patria� dei bar

 

Secondo la mappa delle densità di pubblici esercizi presentata dalla Fipe-Confcommercio, nell’ambito di Cibus Roma 2007, in Italia vi è un bar ogni 375 abitanti. Il rapporto più alto in Europa, ad eccezione della Grecia. la media Ue è di 2 bar e 1,4 ristoranti ogni 1.000 abitanti; in Italia si arriva invece a 2,7 bar e 1,7 ristoranti. Le regioni con maggiore intensità di pubblici esercizi sono la Liguria e la Toscana, mentre all'altra lato della classifica si situano Sicilia e Puglia. “I dati â€" ha spiegato Luciano Sbraga, dell’Ufficio Studi della Federazione italiana pubblici esercizi - sono la dimostrazione della grave polverizzazione del settore: ogni anno nascono 3-3500 nuovi esercizi e 15-20.000 cambiano gestioneâ€�. “E’ segno di grande fragilità â€" ha affermato Sbraga - il settore cresce anche se la domanda è ferma: vi è un rischio reale di corto circuitoâ€�. Secondo l'indagine Fipe, nella penisola si contano 155.609 bar e 98.641 ristoranti: vale a dire un esercizio ogni 225 abitanti. In un comune medio di 7 mila abitanti, si arriva a 19 bar e 12 ristoranti. La produttività (cioè il valore aggiunto per addetto) e' in lieve ripresa, ma resta ancora sotto i livelli del 2000. “Dopo un quinquennio di rallentamento, il fatturato sta lievemente crescendo: nel 2006 - ha osservato Edi Sommariva, direttore generale della Fipe - si è registrata una crescita del 2% e il 2007 dovrebbe andare ancora meglioâ€�. La concorrenza è però minacciosa. I consumi alimentari fuori casa continuano infatti ad aumentare, ma parallelamente cresce il ruolo di pizzerie a taglio, agriturismi, circoli, distributori automatici, panetterie etc: il 61% del mercato alimentare fuori casa resta appannaggio dei pubblici esercizi, ma il 39% va all’extra canale, che segue però regole diverse e meno rigide. Il rischio di questa tendenza è, secondo la Fipe, un degrado qualitativo di cui faranno le spese i consumatori italiani. “La ristorazione e' importantissima per l'immagine dell'Italia, il turismo e lo sviluppo della produzione tipica locale â€" ha osservato Sommariva - serve un progetto di sviluppo strategico, che punti sulle tipicita' regionali e alla formazione per l'accoglienza. Noi siamo pronti, ma il mondo politico deve darci una manoâ€�. 

 

 

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