Italia, un turismo sempre più "mordi e fuggi"

Italia, un turismo sempre più "mordi e fuggi"

Analisi, realizzata da Confturismo in collaborazione con Ciset, su "Il turismo nello scenario internazionale": negli ultimi 15 anni +50% di arrivi, ma persi 38 miliardi di entrate valutarie. Turisti in crescita anche per il triennio 2016-18, Usa in testa.

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15 marzo 2016

La seconda giornata del Forum Confcommercio di Cernobbio si è aperta con un'analisi, realizzata da Confturismo in collaborazione con Ciset, su "Il turismo nello scenario internazionale". Tra il 2001 e il 2015, secondo la ricerca, gli arrivi in Italia sono aumentati del 50% raggiungendo la soglia di 53 milioni e quasi 36 miliardi di entrate valutarie (+24%); questi maggiori arrivi non si sono, però, tradotti in proporzionali incrementi di entrate a causa di una minore permanenza media (da 4,1 a 3,6 giorni tra il 2001 e il 2015) e della conseguente riduzione del 35% della spesa pro capite reale (da 1.035 a 670 euro). Questo significa che, dal 2001 ad oggi, il nostro Paese ha "perso" 38 miliardi di entrate valutarie derivanti dal turismo internazionale. In ogni caso, le previsioni per il triennio 2016-18 vedono in crescita gli arrivi da tutti i Paesi (soprattutto USA) mediamente del 3,6%. Analizzando gli arrivi per aree di provenienza, il turismo internazionale in Italia è per il 70% di origine europea - tedeschi in testa che si confermano il primo mercato in molte Regioni – in aumento il peso dei paesi extra UE con un contributo di oltre il 35% alla crescita del periodo. Va sottolineata la crescita del turismo cinese divenuto in pochi anni il quinto mercato incoming dell'Italia e destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni. Oltre il 60% degli arrivi internazionali in Italia è assorbito da 4 Regioni: Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio. E, nel Mezzogiorno, le Isole risultano più attrattive della parte continentale evidenziando che il problema di queste regioni è solo parzialmente legato alla scarsa dotazione infrastrutturale mentre è fortemente connesso a dotazione e qualità media dei servizi. In sintesi, il turismo in Italia si conferma come una straordinaria risorsa e un importante volano di sviluppo e crescita, ma una domanda sempre più "mordi e fuggi" impone un ripensamento del nostro modello di offerta che ne valorizzi ancor di più qualità e fruibilità creando così le condizioni per prolungare la permanenza dei turisti.

 

 

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