Iva per le imprese armatoriali, Fedarlinea scrive a Delrio

Iva per le imprese armatoriali, Fedarlinea scrive a Delrio

L'Associazione italiana di cabotaggio nazionale chiede l'intervento del Governo per sanare l'ormai insostenibile problema dell'Iva per le imprese armatoriali che operano in regime di cabotaggio marittimo,

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1 giugno 2016

In una lettera inviata al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, Fedarlinea ha richiesto l'intervento del Governo per sanare l'ormai insostenibile problematica dell'IVA per le imprese armatoriali che operano in regime di cabotaggio marittimo. Il sistema attuale prevede, infatti, che le compagnie impegnate nella navigazione di corto raggio non possano dedurre l'IVA dal costo del carburante e dai costi di equipaggiamento delle navi. Ciò determina un ostacolo al fare impresa che si ripercuote sulla capacità di investire sulla qualità dei servizi per gli utenti. "Chiediamo al Ministro un intervento ragionato, che non penalizzi la clientela ma che dia la possibilità alle compagnie di essere competitive, evitando extra-costi che le spingono fuori mercato" – ha dichiarato Raffaele Aiello, Presidente di Fedarlinea. "Mi pare ci siano difformità nell'applicazione della norma e specificità tecniche che creano ambiguità non solo per chi opera nel corto raggio, ma anche per chi è attivo nei collegamenti con le isole maggiori". Da tempo Fedarlinea chiede un intervento normativo che possa superare questa criticità, consentendo così di equiparare il trasporto di linea marittimo con quello terrestre. "Fedarlinea è pronta – ha concluso Aiello – a collaborare e a fornire tutto il supporto necessario affinchè il governo possa accogliere la nostra richiesta, facendo proprie le istanze di tutti gli armatori oggi in difficoltà".

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