Jobs Act: scatta l'ora delle "tutele crescenti"

Jobs Act: scatta l'ora delle "tutele crescenti"

Il 7 marzo, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei primi due decreti attuativi del Jobs Act, ha debuttato il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti per i neoassunti. Riguarderà una platea di 700 mila contratti. Renzi: "Nel 2015 più assunzioni che licenziamenti".

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9 marzo 2015

 

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti scommette su un solo "20% di errori o di scontenti". Mentre dal sindacato il leader della Uil Carmelo Barbagallo avverte ancora che "sara' piu' facile ridurre le tutele dei lavoratori e licenziare: questa e' l'unica certezza". Debutta cosi' il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti: dal 7 marzo, per i neoassunti, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei primi due decreti attuativi del Jobs act. "Non si puo' puntare alla perfezione fin da domani, in quanto non manchera' un 20% di errori o di scontenti, ma accontentiamoci dell'80%", commenta il ministro. Che sottolinea: "Si apre una fase nuova per il lavoro in Italia, nel segno di una maggiore certezza di regole per le imprese, di una prospettiva di stabilita' per i lavoratori, di un ampliamento delle tutele"; si avvia "la costruzione di un nuovo mercato del lavoro piu' efficiente ed efficace, ed al tempo stesso piu' equo ed inclusivo". Mentre il sindacalista incalza ancora il Governo: "Inizia- avverte Barbagallo - una nuova fase di insicurezza dell'era 2.0". Dall'addio all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori nelle neo-assunzioni (che beneficeranno degli sgravi triennali fissati dalla legge di stabilita') all'estensione di durata e platea dell'assegno di disoccupazione, ecco in sintesi le nuove regole.
 
- CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI, ADDIO REINTEGRO NEOASSUNTI 
Per  i nuovi assunti il reintegro nel posto di lavoro resta solo in
caso di licenziamento nullo o discriminatorio e nei casi di
licenziamento disciplinare nel quale il giudice riconosca che il
fatto materiale contestato "non sussista". Negli altri casi
ingiustificati e nei licenziamenti economici la tutela e'
rappresentata da un indennizzo economico "certo e crescente" con
l'anzianita' di servizio (due mensilita' ogni anno di servizio con
un minimo di 4 ed un massimo di 24 mensilita'). Per le piccole
imprese restano le regole attuali (l'indennizzo cresce di una
mensilita' per anno di servizio con un minimo di 2 ed un massimo
di 6 mensilita').
  - INDENNIZZO MONETARIO ANCHE PER LICENZIAMENTI COLLETTIVI.
Il regime dell'indennizzo monetario vale anche per i licenziamenti
collettivi in caso di violazione delle procedure e dei criteri
di scelta sui lavoratori da licenziare (da 4 a 24 mensilita').
  - SINDACATI E PARTITI. La nuova disciplina si applica anche ai
sindacati ed ai partiti politici.
  - ARRIVA NASPI, NUOVA ASSICURAZIONE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE.
L'acronimo sta per Nuova prestazione di assicurazione sociale
per l'impiego. Varra' dal primo maggio. Chi perde il lavoro e ha
almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni avra'
diritto ad un sussidio pari alla meta' delle settimane per le
quali si sono versati contributi. La durata massima sale a 24
mesi nel 2015 e nel 2016; 18 mesi poi nel 2017. Il sussidio e'
commisurato alla retribuzione ma non puo' superare i 1.300 euro
mensili, dopo i primi 4 mesi diminuisce del 3% al mese, ed e'
condizionato alla partecipazione del disoccupato a iniziative di
attivazione lavorativa o di riqualificazione professionale.
  - IN 2015 ANCHE LA DIS-COLL, PER I COLLABORATORI.
In attesa del riordino delle forme contrattuali, si introduce in via
sperimentale per il 2015 un trattamento di disoccupazione per i
collaboratori coordinati e continuativi e anche a progetto
(iscritti alla gestione separata dell'Inps): presuppone tre mesi
di contribuzione nel periodo che va dal primo gennaio dell'anno
precedente la disoccupazione. La durata dell'indennita' non puo'
superare i 6 mesi e anche in questo caso e' condizionata alla
partecipazione ad iniziative di politiche attive.
  - E L'ASDI, UN AIUTO PER GLI 'ESODANDI" 
Previsto anche in questo caso dal primo maggio, in via sperimentale per
quest'anno, e' l'assegno di disoccupazione mensile che verra'
riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e
si trova in una condizione "economica di bisogno". Sara'
prioritariamente riservato ai lavoratori in eta' vicina al
pensionamento, con una precedenza per chi ha minori a carico. La
durata dell'assegno e' di 6 mesi, sara' pari al 75% della Naspi e
verra' erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo
specificamente costituito.
 

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