L'Fmi dimezza le stime di crescita per la Germania

L'Fmi dimezza le stime di crescita per la Germania

Secondo l'organismo internazionale la crisi dell'Eurozona influenzerà anche Berlino. Crescita annua prevista allo 0,3%. Bene la Spagna, ma restano alti i rischi sul settore finanziario.

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4 giugno 2013

 

Guai in vista anche per la Germania. Il Fondo monetario internazionale ha dimezzato le stime sull'andamento  dell'economia tedesca per il 2013, poiché la recessione dell'Eurozona potrà frenare la  crescita della maggiore economia europea. L'istituto di Washington prevede ora una crescita "attorno allo 0,3%" nell'anno in corso, visto che la congiuntura dell'Eurozona ha penalizzato esportazioni e investimenti. Meno di otto  settimane fa il Fmi aveva alzato le stime a un +0,6% per il 2013.

Come già anticipato dal Governo tedesco, anche il Fmi prevede una  ripresa dell'economia tedesca nella seconda metà del 2013, anche se la stima attuale è più bassa sia di quella del ministero all'Economia tedesco (+0,5%) sia di quella della Bundesbank (+0,4%). Nonostante consumi solidi e un tasso di disoccupazione basso, il ribasso delle esportazioni verso gli altri Paesi dell'Eurozona, più in difficoltà, aumenta le incertezze, soprattutto se la crescita dovesse fermarsi.

Anche l'anno prossimo, la locomotiva tedesca dovrebbe incontrare difficoltà. Il Fondo ha fatto sapere che la performance di quest'anno potrebbe fare abbassare di  misura anche le previsioni sulla crescita dell'anno prossimo,  attualmente all'1,5%. "La stima rivista potrebbe aggirarsi attorno all'1,3% circa", ha detto Subir Lall, economista del Fmi, senza ufficializzare  il taglio. L'organismo internazionale ha inoltre chiesto a Berlino di proseguire  con la riforma del mercato finanziario, aumentando gli  ammortizzatori di capitale e la supervisione bancaria, in questo modo contribuendo a ridurre l'incertezza. Per l'istituto di Washington la politica fiscale tedesca è  appropriata, ma ha messo in guardia contro un eccessivo consolidamento fiscale.

Infine, per quanto riguarda la Spagna, il Fondo monetaria apprezza i progressi compiuti con la riforma della banche, dopo il salvataggio da 41,3 miliardi di euro, ma fa presente che restano molto alti i rischi che pesano sull'economia e sul settore finanziario. "L'applicazione del programma è sulla buona strada", ma "i rischi sull'economia e quindi sul settore finanziario restano elevati, perché la Spagna fa fatica a correggere gli importanti squilibri accumulati prima della crisi", spiega l'Fmi nel Rapporto sul paese iberico. 

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