L'impatto della burocrazia sulle Pmi

L'impatto della burocrazia sulle Pmi

Ricerca a cura di Confcommercio-Format, presentata durante la tappa di Ancona del Roadshow

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29 gennaio 2009

Logo prima settimana europea delle PMI (2009)

Mediamente nel 2008 le Pmi hanno destinato ogni mese allo svolgimento degli adempimenti amministrativi dalle cinque alle sei giornate/uomo.

L’impatto dei costi per gli adempimenti amministrativi è oscillato in media nel 2008 tra l’1,0% e l’1,4% sui ricavi delle imprese.

Il 30,8% delle Pmi ha rinunciato nel 2008 ad assumere nuovo personale; il 26,6% ha rinunciato a progetti di innovazione; il 25,5% ha rinunciato ad effettuare investimenti; il 17,2% ha rinunciato a progetti di ricerca a causa di difficoltà di natura puramente burocratica, connesse alla complessità e alla lunghezza dei tempi richiesti dagli adempimenti amministrativi.

Il 49,8% del campione dedica alla cura degli adempimenti amministrativi tra i due e i 10 addetti, mentre l’1,9% vi dedica oltre dieci addetti.

Il 31,5% delle Pmi dispone di un ufficio appositamente dedicato al disbrigo delle pratiche e degli adempimenti amministrativi.

Questi in sintesi i dati principali che emergono dall’indagine sull’impatto della burocrazia e degli adempimenti amministrativi sulle Pmi realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format-Ricerche di mercato.

 

Impatto della burocrazia e.degli adempimenti amministrativi sulle PMI

Gli adempimenti amministrativi ritenuti più pesanti e gravosi da parte delle PMI

Gli adempimenti ritenuti più pesanti e gravosi da parte delle Pmi sono quelli “specifici per il settore nel quale operano le imprese”, con il 93,9% del campione che li ha giudicati molto o abbastanza gravosi, gli “adempimenti in campo fiscale” ritenuti gravosi dal 92,2% del campione, quelli riguardanti la sicurezza, ovvero la sicurezza sul posto di lavoro, ritenuti gravosi dall’85,4%, e quelli inerenti il personale, ritenuti gravosi dall’80,9% del campione.

Gli adempimenti amministrativi “specifici dei singoli settori nei quali operano le imprese” sono stati giudicati molto onerosi in prevalenza dalle imprese di dimensioni più piccole (le microimprese 1-9 addetti), dalle imprese dei servizi, e da quelle residenti nelle regioni del Nord Est.

Gli adempimenti in campo fiscale sono stati segnalati come estremamente onerosi in modo più accentuato dalle microimprese, da quelle iscritte all’Albo delle imprese artigiane e da imprese del mondo dei servizi residenti nelle regioni del Nord Ovest e del Nord Est.

Gli adempimenti nel campo della sicurezza vengono avvertiti come onerosi dalle microimprese (1-9 addetti) e dalle piccole imprese (10-49 addetti) operative nel settore dell’industria nelle regioni del Nord Ovest.

Il peso degli adempimenti burocratici riguardanti il personale è risultato maggiormente avvertito dalle piccole imprese (10-49 addetti), operative sia nel settore del commercio, sia nel settore dell’industria, e residenti per lo più nelle regioni del Centro e del Sud Italia.

In generale gli adempimenti per i quali le imprese del commercio hanno lamentato l’onere eccessivo sono risultati quelli amministrativi per il personale e quelli per la formazione del personale.

I COSTI SOSTENUTI PER FARE FRONTE AGLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI

L’analisi dei costi sostenuti da parte delle Pmi per fare fronte agli adempimenti amministrativi è stata effettuata considerando le giornate/uomo impiegate per tali attività mediamente in un mese e i costi veri e propri, calcolati in percentuale sui ricavi.

Il 19,8% delle Pmi ha dedicato ogni mese nel 2008 da una a due giornate/uomo al disbrigo degli adempimenti burocratici e amministrativi richiesti dalla Pubblica Amministrazione, il 26,8% da tre a quattro giornate/uomo, il 12,7% dalle cinque alle sei giornate/uomo; il 40,8% del campione ha dedicato a tali attività oltre sei giornate/uomo. Mediamente ogni mese nel 2008 le Pmi hanno destinato allo svolgimento degli adempimenti amministrativi dalle cinque alle sei giornate/uomo.

Le imprese che più di altre hanno prestato un alto numero di giornate/uomo al disbrigo degli adempimenti burocratici sono state quelle del commercio, con il 48,2% di Pmi che ha impegnato oltre sei giornate/uomo per tali attività.

Con riferimento ai costi degli adempimenti si mette in evidenza come in sede di rilevazione e di analisi sia stata prestata particolare attenzione a distinguere tra i costi per l’espletamento delle pratiche informative ed i costi relativi all’oggetto dell’adempimento amministrativo in se stesso, ovvero, a titolo di esempio, tra il costo per compilare un modulo richiesto dalla Pubblica Amministrazione per pagare un tributo ed il costo del tributo in se stesso.

Il 56,5% delle imprese ha registrato costi per sostenere gli adempimenti amministrativi oscillanti dallo 0,1% all’1,4% dei ricavi. Il 39,8% ha sostenuto costi pari o superiori all’1,5% dei ricavi. Il 3,7% delle imprese ha dichiarato di non avere sostenuto costi. Mediamente l’impatto dei costi per gli adempimenti amministrativi è oscillato nel 2008 tra l’1,0% e l’1,4% sui ricavi delle Pmi.

Le Pmi che hanno registrato i costi più alti per il disbrigo degli adempimenti burocratici e amministrativi, per lo meno in percentuale sui ricavi 2008, sono risultate le medie imprese  artigiane e del commercio, residenti per lo più nel Nord Italia.

Il 54,5% delle imprese ritiene “molto” o “abbastanza” accettabile il costo degli adempimenti amministrativi e burocratici richiesti dalla PA alla propria impresa sia in termini di giornate/uomo impiegate sia in termini di impatto sui ricavi. Il 45,5% delle Pmi ha giudicato al contrario “poco” o “per nulla” accettabile” tale costo, ritenendolo non sopportabile dal punto di vista economico.

EFFETTI DEGLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI SULLE STRATEGIE DELLE IMPRESE

A causa di difficoltà di natura puramente burocratica, connesse con la complessità e con la lunghezza dei tempi richiesti dagli adempimenti amministrativi, il 30,8% delle imprese ha rinunciato nel 2008 ad assumere nuovo personale; il 26,6% ha rinunciato a progetti di innovazione; il 25,5% ha rinunciato ad effettuare investimenti; il 17,2% ha rinunciato a progetti di ricerca.

La distrazione di risorse per la cura agli adempimenti amministrativi ha avuto effetti diversi sulle varie tipologie di imprese sia in termini di risorse/uomo sia in termini di risorse economiche.

Le piccole imprese del commercio, le imprese artigiane, quelle residenti nel Nord Ovest e nel Sud Italia sono tra le imprese che nel 2008 hanno avuto difficoltà ad effettuare nuovi investimenti o ad assumere nuovo personale a causa delle risorse destinate al disbrigo degli adempimenti burocratici. In particolare il 45,4% delle imprese del commercio del Sud Italia, ha rinunciato a creare nuova occupazione a causa di complicanze di natura puramente burocratica, connesse alla complessità e alla lunghezza dei tempi richiesti dagli adempimenti amministrativi, contro una media nazionale delle Pmi pari al 30,8%.

Le imprese dell’industria,  sia residenti nelle regioni del Nord Ovest sia nelle regioni del Meridione, hanno avuto difficoltà ad effettuare progetti di innovazione e progetti di ricerca.

ORGANIZZAZIONE DELLE PMI PER FRONTEGGIARE GLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E BUROCRATICI

Il 48,3% delle imprese dedica un addetto allo svolgimento delle pratiche burocratiche richieste dalla Pubblica Amministrazione. Il 49,8% delle imprese dedica alla cura degli adempimenti amministrativi tra i due e i 10 addetti, mentre l’1,9% vi dedica oltre dieci addetti.

Il 31,5% delle Pmi dispone di un ufficio appositamente dedicato al disbrigo delle pratiche e degli adempimenti amministrativi.

Il 61,1% delle Pmi si serve di collaboratori esterni o di professionisti esterni per il disbrigo delle pratiche e degli adempimenti amministrativi.

Il 46,7% delle imprese si è dovuta dotare di strumenti informatici specifici per fare fronte agli obblighi burocratici e agli adempimenti amministrativi.

Il 56,9% delle imprese ritiene un ostacolo al conseguimento della propria missione d’impresa il costo degli obblighi burocratici, il 49,2% del campione lamenta la distrazione del proprio personale dalle mansioni che gli sono proprie. Il fatto di doversi servire di consulenti esterni per attendere agli obblighi cui sono soggette le imprese viene avvertito come un handicap rilevante dal 40,9% delle imprese intervistate. Minore rilevanza viene attribuita all’utilizzo di un ufficio specifico per il disbrigo delle pratiche amministrative, o all’aver dovuto dotarsi di sistemi informatici specifici, investimenti che probabilmente le imprese avrebbero comunque dovuto effettuare per lo svolgimento anche di altre attività.

Il ricorso ai consulenti o ai collaboratori esterni per la cura degli adempimenti amministrativi è risultato piuttosto oneroso in prevalenza per le imprese del commercio e dei servizi di piccole dimensioni, del Nord Ovest e del Sud Italia.

LIVELLO DI SODDISFAZIONE DELLE IMPRESE

L’analisi del livello di soddisfazione delle Pmi ha considerato gli aspetti di seguito indicati.

  1. la soddisfazione delle Pmi verso alcune delle componenti del servizio erogato (periodo 2008) da parte dei soggetti della PA con riferimento agli adempimenti amministrativi e burocratici: la professionalità del personale della Pubblica amministrazione, la capacità del personale della Pubblica amministrazione di fornire risposte chiare ed esaurienti, il costo delle pratiche, la semplicità delle procedure richieste dagli adempimenti burocratici, la numerosità degli adempimenti burocratici richiesti o necessari per l’espletamento di una singola pratica;
  2. la soddisfazione delle Pmi verso alcuni soggetti della PA (periodo 2008):Comune, Provincia, Regione, Cciaa, Agenzia delle entrate, Ufficio Iva, Equitalia, l’Inps e Asl.

La tavola seguente descrive i risultati principali dell’analisi per quanto concerne il primo aspetto.

Componenti del servizio Livello di soddisfazione (% di imprese)
Alto (voti 7+8+9+10) Medio (voti 5+6) Basso (voti 1+2+3+4)
Capacità del personale della Pubblica Amministrazione di fornire risposte chiare ed esaurienti 21,4 49.3 29,3
Professionalità del personale della Pubblica Amministrazione 18,7 51,7 29,6
Costo delle pratiche (in generale) 18,6 48,7 32,7
Durata dei tempi impiegati dalla PA per lo svolgimento delle pratiche 8,9 30,3 60,9
Semplicità delle procedure richieste dagli adempimenti burocratici 8,1 37,9 54,0
Numerosità degli adempimenti burocratici richiesti o necessari per l’espletamento di una singola pratica 4,4 28,7 66,9

 

Il personale della Pubblica Amministrazione costituisce uno degli aspetti verso i quali le imprese hanno dimostrato maggiore soddisfazione. Per quanto concerne la professionalità del personale della PA solo il 29,6% delle imprese si sono dichiarate insoddisfatte. Anche con riferimento alla capacità di fornire risposte “chiare ed esaurienti” le imprese si sono dimostrate sostanzialmente soddisfatte del personale della Pubblica Amministrazione. Le imprese insoddisfatte sono risultate soltanto il 29,3%.

Le piccole e medie imprese insoddisfatte circa il costo delle pratiche amministrative sono risultate il 32,7%.

La semplicità delle procedure richieste dagli adempimenti burocratici è uno degli aspetti di maggiore criticità, con il 54,0% di imprese insoddisfatte.

La numerosità degli adempimenti burocratici richiesti o necessari per l’espletamento di una singola pratica costituisce l’aspetto di maggiore criticità per le imprese. Il 66,9% di queste si sono dimostrate insoddisfatte.

La durata dei tempi impiegati dalla Pubblica Amministrazione per lo svolgimento delle pratiche costituisce motivo di insoddisfazione per il 60,9% delle imprese.

Per quanto concerne i soggetti della Pubblica Amministrazione rispetto ai quali è stato analizzato il livello di soddisfazione delle imprese, più efficienti sono risultati:

  • Camere di Commercio, molto o abbastanza efficienti per il 75,7% delle imprese;
  • Inps, efficienti secondo il 68,6% delle imprese;
  • Agenzia delle entrate (Ufficio Iva) efficienti per il 68,0% del campione;
  • Province, con il 65,5% di giudizi positivi.

I soggetti meno efficienti sono risultati la Regione, giudicati efficienti dal 55,3% delle imprese, le Asl (62,9%), Equitalia (63,2%) ed il Comune (64,2%).

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