L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI CONFTURISMO BERNABO' BOCCA

L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI CONFTURISMO BERNABO' BOCCA

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15 febbraio 2007

Turismo italiano e internazionalizzazione:

l’intervento del presidente di Confturismo Bernabò Bocca

 

“Innanzitutto desidero esprimere il mio ringraziamento alla Camera di Commercio Internazionale per aver pensato ed organizzato l’incontro di oggi su una tematica così rilevante per il turismo italiano.

In questo senso la sede istituzionale del CNEL mi sembra il luogo più opportuno per ospitare questo evento.

“Turismo italiano ed internazionalizzazione� un connubio quanto mai attuale sia dal punto di vista strettamente politico che economico.

Cosa vuol dire internazionalizzazione e come va intesa nel turismo.

L’internazionalizzazione, in sintesi, è la capacità di adattare i prodotti a nuovi mercati rispetto a quelli tradizionali.

E qui è già necessaria una prima riflessione.

Il turismo per sua natura impone che siano i turisti a spostarsi presso le destinazioni turistiche.

Per il nostro settore, quindi, già si presenta un primo punto fermo: internazionalizzare nel turismo vuol dire saper innovare le destinazioni turistiche per penetrare vecchi e, soprattutto, nuovi mercati di riferimento.

Le destinazioni turistiche ed il loro territorio, allora, diventano un elemento centrale del nostro ragionamento.

Per comprendere la capacità di internazionalizzazione del sistema turistico italiano, quindi, dobbiamo cercare di capire in che modo e verso quali direzioni le destinazioni turistiche si stanno muovendo in termini di promozione, organizzazione e progettazione.

Diventa fondamentale, altresì, capire i margini di miglioramento del nostro settore rispetto ai competitors europei ed internazionali.

Il turismo, come tutti noi ben sappiamo, è uno dei settori trainanti per l'economia e costituisce uno dei punti di forza per lo sviluppo di consistenti porzioni del territorio.

Il turismo, ed è bene sottolinearlo in ogni occasione, è uno dei rarissimi settori in grado di trainare e coinvolgere nel processo di sviluppo gran parte dell’economia locale esistente.

Connotazione peculiare del turismo è, infatti, la sua capacità di attribuire valore aggiunto agli altri comparti dell'economia e contribuire alla redistribuzione dei redditi fungendo da moltiplicatore per le economie locali.

Oggi, inoltre, si parla sempre più di competizione del sistema turistico alla luce di un elemento che ha completamente modificato il quadro strategico del mercato mondiale, la globalizzazione.

Quale, in sintesi, il fattore determinante nell’attuale processo di globalizzazione?

E’ senza dubbio l’accelerazione vertiginosa del processo tecnologico che nel caso del turismo si esprime nella riduzione dei costi di trasporto e della comunicazione.

D’altra parte secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo i turisti che nel 2005 hanno intrapreso un viaggio sono oltre 800 milioni con un incremento del 5,6% rispetto all’anno precedente.I dati proiettati fino al 2020, inoltre, lasciano intendere come i margini di crescita siano ancora ampi.E’ anche vero, però, come sul mercato ogni anno si presentano nuovi concorrenti agguerriti ed in grado di offrire “pacchetti turistici� molto vantaggiosi dal punto di vista del prezzo grazie alla mancanza di rigidità strutturali che, purtroppo, caratterizzano da sempre l’operatività delle nostre imprese.Mi riferisco in particolare al costo del lavoro, alla flessibilità dei tempi di lavoro, al costo largamente inteso di fare impresa in Italia.

A questo punto occorre chiedersi come si sta organizzando il sistema turistico italiano alla sfida dell’internazionalizzazione dei prossimi anni?

 

Come ben sappiamo in Italia solo oggi con la delega diretta al Vice premier del Consiglio il settore ha trovato un punto di riferimento centrale e costante in grado di coordinare le attività a livello nazionale.

La strada di una regionalizzazione senza regole del settore è molto pericolosa ed insidiosa. Oggi se ne rendono conto un po’ tutti.

La promozione di molte regioni su alcuni mercati lontani, ad esempio, oltre a disorientare il potenziale turista, è antieconomica e non ottiene nessun risultato.

Anche le imprese devono farsi parte attiva in questo processo di internazionalizzazione del turismo italiano attraverso opportune politiche di innovazione.

La difficoltà in questo senso sta nella piccola e media dimensione della stragrande maggioranza delle imprese turistiche che se per una parte è stato e sempre sarà il punto di forza della nostra economia turistica, dall’altra rende i processi di cambiamento più complessi.

Devono essere, allora, gli interventi governativi a facilitare ed incentivare il processo questo cambiamento.

In questa direzione è sicuramente positivo l’intervento fortemente voluto dal Vice Premier Rutelli con il quale si prevede l’incentivazione all’adeguamento dell’offerta delle imprese turistico â€" ricettive attraverso una politica che favorisca l’aggregazione fra aziende e la loro partecipazione a catene volontarie di promozione.

Cosa deve fare quindi l’Italia per vincere la sfida che ci apprestiamo a vivere nei prossimi anni sui mercati internazionali?

L’Italia deve essere in grado di differenziarsi e aumentare la qualità.

La qualità deve essere intesa in senso integrale come la capacità di rispondere in modo puntuale alle esigenze mutevoli dei clienti nuovi e vecchi che le nostre imprese ospitano.

La qualità deve essere intesa, inoltre, come la capacità di lavorare in modo coordinato sia a livello nazionale che locale e di riuscire a fare usufruire dei flussi turistici tutte le località italiane, anche quelle che adesso non riescono a farsi visitare.

Anche in Italia, quindi, dobbiamo sviluppare e aumentare ulteriormente la nostra abilità nel fare network, ed è proprio questa una delle nostre più grandi sfide.

Come si spiega, allora, la potenziale caduta di competitività dell’Italia come meta turistica che le ultime statistiche mondiali sembrano evidenziare?

Non mancano certo esempi positivi di organizzazione turistica.

Basti pensare agli straordinari risultati che Roma ha raggiunto negli ultimi anni grazie alla capacità di organizzare, comunicare e pensare in ottica internazionale.

Il fatto che anche Roma, la città più conosciuta al mondo, possa aumentare arrivi e presenze annuali con percentuali in doppia cifra ci deve dare la forza per insistere e credere nella crescita turistica nel nostro paese.

Autenticità, originalità, unicità e qualità dei nostri territori sono la sintesi della linea strategica e degli aspetti da seguire.

Per essere competitiva, la destinazione turistica deve innovarsi facendo in modo che integrazione e cooperazione tra servizi rappresentino l’eccellenza.

Innovazione riferita a processi, cultura dell’ospitalità, sistemi turistici, tipologie di promozione; il tutto orientato verso obiettivi di qualità.

Quali gli strumenti?

Un ruolo assolutamente primario è quello dell’Agenzia nazionale del turismo che sempre più deve orientarsi a sostenere i processi di promozione del prodotto turistico italiano sui mercati internazionali individuando i canali più adatti per i diversi Paesi.

Le risorse aggiuntive che questo governo ha attribuito all’ex Enit devono fondamentalmente rilanciare il suo ruolo e quello di tutto il paese.

L’avvio del Portale Italia.it, inoltre, rappresenterà un altro passo verso l’internazionalizzazione del turismo italiano, in considerazione della larga diffusione di Internet nel mondo.

Sul versante delle imprese i processi avviati dagli indirizzi governativi con la finanziaria, dovranno essere continuativi nel tempo e supportati a livello territoriale, indirizzati all’ammodernamento ed al rafforzamento del patrimonio ricettivo e dovranno sempre costituire quell’elemento aggiuntivo ed essenziale per l’innalzamento della qualità del sistema.

Infine anche il ruolo che le Camere di Commercio Internazionali hanno nei singoli contesti non può essere sottovalutato.

Ruolo che le mette in primo piano nella promozione della Marca Italia nel mondo.

Valorizzare la rete delle Camere di Commercio Internazionali, in sintesi, ci deve permettere di penetrare in modo diretto i mercati di riferimento.

Le imprese hanno già da tempo raccolto la sfida dell’internazionalizzazione e assicurano il loro impegno certe che, ancora una volta, il sistema Italia sarà in grado di mantenere e migliorare il proprio ruolo di guida nel panorama del turismo mondiale�.

 

 

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