L'Istat conferma il rallentamento della crescita

L'Istat conferma il rallentamento della crescita

Conti economici nazionali: nel 2019 il Pil in volume è cresciuto dello 0,3%, la percentuale più bassa dal 2014. In calo la pressione fiscale.

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22 settembre 2020

Nel 2019 il tasso di crescita del Pil in volume è pari a 0,3%, con una revisione nulla rispetto alla stima di marzo. E' quanto rileva l'Istat nei 'Conti economici nazionali'.

Si tratta della crescita più bassa dal 2014, quando si era registrato un Pil stazionario. "La stima aggiornata dei conti economici nazionali conferma il significativo rallentamento della crescita dell’economia nel 2019, con un tasso di variazione del Pil dello 0,3% a fronte di un incremento dello 0,9% nel 2018", commenta l'Istat.

Sulla base dei nuovi dati, prosegue l'istituto di statistica, nel 2018 il Pil in volume è cresciuto dello 0,9%, con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di marzo. Nel 2019 il Pil italiano ai prezzi di mercato risulta pari a 1.789.747 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 2.083 milioni rispetto alla stima di marzo scorso. Per il 2018, invece, il livello del Pil risulta rivisto verso l’alto di 4.895 milioni di euro.

Lo scorso anno l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil era pari a -1,6% (rispetto al -2,2% nel 2018), invariato rispetto alla stima pubblicata ad aprile.  L'istituto di statistica sottolinea il "netto miglioramento" rispetto al 2018.

Aumento della pressione fiscale in Italia nel 2019. Lo scorso anno, rileva l'Istat nei 'conti economici nazionali', la pressione fiscale complessiva - ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil - è risultata pari al 42,4%, in aumento rispetto dal 41,7% dell’anno precedente.

Cresce il reddito disponibile delle famiglie nel 2019. Lo scorso anno infatti, segnala l'Istat, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2019 una crescita dell’1% in valore e dello 0,5% in termini di potere d’acquisto. Poiché il valore dei consumi privati è aumentato dell’1%, la propensione al risparmio delle famiglie è rimasta stabile all’8,1%

Nel 2019 gli investimenti fissi lordi in Italia sono cresciuti in volume dell’1,6%, i consumi finali nazionali dello 0,3%, le esportazioni di beni e servizi dell’1, mentre le importazioni sono diminuite dello 0,6%. E' quanto rileva l'Istat nei 'Conti economici nazionali'. Il valore aggiunto in volume, prosegue l'istituto di statistica, è cresciuto dell’1,8% nelle costruzioni e dello 0,5% nel settore dei servizi ed è diminuito dell’1,7% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dello 0,7% nell’industria in senso stretto. Per l’insieme delle società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 41,8% e il tasso di investimento al 21,6%

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