L'Ocse taglia le stime del Pil italiano

L'Ocse taglia le stime del Pil italiano

Nel 2012 e 2013 prevista una contrazione rispettivamente del 2,2 e dell'1 per cento, contro il -1,7 e -0,4 stimato nel maggio scorso. Forse necessaria "un'ulteriore stretta di bilancio nel 2014".

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27 novembre 2012

Nell'ultimo Economic outlook, l'Ocse rivede al ribasso le stime per il Pil italiano nel 2012 e 2013, prevedendo una contrazione rispettivamente del 2,2% e dell'1%, contro il -1,7% e -0,4% nel maggio scorso. Questa ''crescita debole metterà ulteriore pressione negativa su occupazione, salari e prezzi''. Se le previsioni dell'Ocse sulla crescita dell'economia italiana, più pessimistiche di quelle
del governo, dovessero realizzarsi, ''un'ulteriore stretta di bilancio sarebbe necessaria nel 2014 per restare nel percorso di riduzione del debito previsto''. Stime riviste al ribasso anche per il Pil dell'Eurozona: l'Ocse prevede una contrazione dello 0,4% nel 2012 e dello 0,1% nel 2013, con un
ritorno in positivo solo nel 2014 (+1,3%). Le stime precedenti, emesse a maggio, erano di -0,1% nel 2012 e +0,9% nel 2013. L'area euro, scrive ancora l'Ocse, ''resta la principale minaccia per l'economia mondiale al momento, nonostante le recenti misure che hanno ridotto le pressioni a breve termine''. Brutte notizie anche per quanto riguarda il mercato del lavoro, relativamente al quale è previsto ''un ulteriore deterioramento''. Nel dettaglio, prevede l'Ocse, la disoccupazione ''continuerà ad aumentare'' nell'Eurozona (11,1% nel 2012, 11,9% nel 2013 e 12% nel 2014)
mentre ''diminuirà'' negli Usa (8,1% nel 2012, 7,8% nel 2013 e 7,5% nel 2014). L'organizzazione parigina stima un tasso di disoccupazione nell'area all'8% nel 2012, 8,2% nel 2013 e di nuovo 8% nel 2014.

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